Il cuneo fiscale italiano appare in discesa. Ciò si evince dall’analisi portata a termine dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre che ha costruito passo dopo passo la dinamica della tassazione sul lavoro dal 2007 ad oggi.
Redditi
Fisco, Redditometro analizzerà spese certe
Il Redditometro si evolve. La prossima mossa è quella di analizzare le spese certe. In altri termini, le spese effettuate devono essere coerenti con il reddito che viene dichiarato.
Fisco e contribuente: correggere gli errori e evitare sanzioni
A partire dal primo gennaio 2015 è entrato in vigore il nuovo ravvedimento operoso, che contempla molte novità e incrementa i doveri dei cittadini nel loro rapporto con il Fisco.
Lavoro saltuario, le prestazioni occasionali e la ritenuta
Non sono rari nel nostro paese i lavori saltuari o occasionali che sono svolti da soggetti sprovvisti della partita Iva: come ci si comporta in queste situazioni? Anzitutto, bisogna capire quale tipo di norme è necessario applicare per quel che riguarda le ritenute dell’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche).
Isee, 2014, si valuta patrimonio, e reddito nucleo familiare
Arriva in nuovo foglio di calcolo Isee, l’indicatore economico con cui si stabilisce la condizione delle famiglie per ottenere i servizi sociali. Dal 2014 saranno tenuti in conto il reddito del nucleo familiare; il patrimonio mobiliare ed immobiliare; la composizione del nucleo familiare.
Redditometro le modifiche apportate dal Garante della privacy
Il Garante delle privacy, se l’Agenzia delle Entrate mantiene la parola data sulle direttive che lo mantengano adeguato alla regolamentazione sulla privacy, darà il proprio benestare alla partenza di questo strumento di controllo. Sono provvedimenti indispensabili a modificare «i numerosi profili di criticità» emersi. Molte parti del redditometro devono essere quindi modificate.
Le criticità del nuovo redditometro
Il redditometro sarà anche nuovo e rinnovato, ma non riesce proprio a ingranare, anzi è destinato a subire un rallentamento piuttosto improvviso: il termine ultimo previsto per i pagamenti relativi alla dichiarazione dei redditi si sta avvicinando velocemente, ma gli ostacoli e le difficoltà relative a questo strumento di accertamento stanno aumentando. Ad esempio, quello che non convince è soprattutto la presunzione assoluta per quel che riguarda la giustificazione degli esborsi finanziari in relazione al tenore di vita condotto, piuttosto che gli investimenti nel settore immobiliare. Quello che può fare la nostra amministrazione finanziaria è rendere più utile e prezioso il redditometro, magari dal punto di vista delle uscite complessive, visto che non è sempre possibile conservare per sempre gli scontrini di ogni spesa quotidiana o anche le annotazioni dei pagamenti effettuati con il denaro cash.
Caratteristiche dell’Iri
Tra le tante novità del disegno di delega sulla revisione del sistema fiscale, le imprese e i professionisti faranno bene a tenere a mente la comparsa dell’Iri, la nuova imposta sul reddito imprenditoriale, applicata a qualsiasi forma prescelta per l’esercizio dell’attività, con aliquote tendenzialmente più basse di quanto attualmente previsto per l’Ires, l’imposta sul reddito delle società.
A leggere tra le righe del provvedimento dell’esecutivo, è facile comprendere quale sia stata l’idea di base che ha portato alla nascita dell’Iri. Per il governo, il riordino del sistema di tassazione dei redditi di impresa e da lavoro autonomo non può che passare attraverso la scissione in due componenti dell’attuale unico reddito, assoggettandolo invece a due differenti regimi fiscali. Da una parte, pertanto, il reddito proprio dell’attività imprenditoriale o professionale, da tassare come avviene oggi con l’Ires, ma con la nuova imposta sul reddito imprenditoriale. Dall’altra, il reddito che invece l’imprenditore o il lavoro autonomo ritrae dall’attività, che verrà tassato in capo a quest’ultimo come reddito soggetto a Irpef.
Redditi lavoratori maggiori di quelli degli imprenditori
I redditi dei lavoratori dipendenti sono maggiori di quelli degli imprenditori. Un’affermazione che risulta dalle statistiche sull’Irpef rilasciate dal Tesoro in riferimento dell’anno di imposta 2010, e che rischia di essere nuova fonte di polemiche.
“I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 41.320 euro” – dichiara una nota del Dipartimento delle finanza – “mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è pari a 18.170 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 19.810 euro, quello dei pensionati pari a 14.980 euro”. Per quanto concerne un confronto su base annua (in questo caso, con il 2009), l’incremento dei redditi medi d’impresa è stato pari a 3,8 punti percentuali, da lavoro autonomo + 3,6 punti percentuali, da partecipazione + 2,1 punti percentuali, da pensione + 2,6 punti percentuali, mentre quello da lavoro dipendente + 0,1 punti percentuali.
Redditometro 2012, tempi sempre più stretti
Sono sempre più stringenti i tempi per il rilascio delle applicazioni utili per effettuare le simulazioni sul Redditometro 2012, il nuovo strumento in capo all’Agenzia delle Entrate, che dovrebbe permettere al Fisco di poter effettuare controlli più puntuali sull’effettivo tenore di vita dei contribuenti italiani. Se infatti scade a febbraio il termine del possibile invio di casi e segnalazioni alla So.Se., è già a marzo 2012 la scadenza utile per poter procedere all’elaborazione su dati e casi segnalati, con l’invio dei risultati all’Agenzia delle Entrate.
L’obiettivo principale è quello di arrivare pronti al 16 giugno 2012, prima scadenza di pagamento dei saldi dovuti sui redditi 2011 conseguiti dalle persone fisiche. Se l’applicativo non sarà pronto per tali termini, sarà pressochè impossibile testare la tenuta tra redditi dichiarati e redditi sinteticamente accertabili, con slittamento dell’applicazione per un altro anno.
Redditometro 2012, cresce l’attesa sulle nuovi voci di spesa
Quali saranno le voci che rientreranno all’interno delle verifiche incrociate effettuate dal Redditometro 2012, il nuovo strumento in mano all’Agenzia delle Entrate per cercare di individuare gli evasori. Quel che sembra pressochè certo è che nel corposo elenco di voci monitorate dal Fisco saranno ricompresi tutti gli investimenti immobiliari, dalle prime alle seconde case, passando per pertinenze e immobili ad uso non abitativo.
Particolare e specifica attenzione anche sul fronte degli investimenti in auto, moto, barche e aerei privati, oltre alle coperture assicurative sui mezzi e sulla persona (oltre che, ovviamente, sui prodotti di banca assicurazione). All’interno delle mura domestiche, monitorati i rapporti di collaborazione domestica, le relazioni con colf e badanti, e così via.
Cooperazione fiscale Italia – Svizzera: qualche passo avanti
Qualche ora fa vi avevamo illustrato alcune linee guida in utilizzo in alcuni Paesi europei (in particolare, Germania e Gran Bretagna) al fine di rendere concrete le cooperazioni fiscali nei confronti della Svizzera, con specifico riferimento a quanto accade in matera di tassazione delle rendite finanziarie.
Ebbene, auspicando un simile accordo anche per quanto riguarda la Penisola, un primo passo in avanti in materia è stato recentemente compiuto da Berardino Regazzoni, ambasciatore elvetico in Italia, il quale ha affermato come “vi sia una disponibilità completa” della Svizzera ad aprire con l’Italia una negoziato per un accordo avanzato di cooperazione fiscale, proprio sul modello di quello già stipulato con Germania e Gran Bretagna.
Tassazione capitali svizzeri, l’esempio di Germania e Regno Unito
Mentre in Italia ancora si discutono eventuali integrazioni alla bozza che permetterà di poter tassare i capitali detenuti in Svizzera, una linea guida in materia è offerta senza dubbio dagli esempi di Germania e Regno Unito, che con il Paese elvetico hanno già stipulato dei Trattati ad hoc per disciplinare la materia.
Entrambi i Trattati entreranno in vigore a partire dal 2013, consentendo in tal modo ai Parlamenti locali di ratificare gli accordi. Sostanzialmente simili i contenuti, visto e considerato che sia i redditi finanziari degli investitori tedeschi, sia i redditi finanziari degli investitori inglesi, che detengono patrimoni non dichiarati in Svizzera, saranno assoggettata a una ritenuta alla fonte da parte delle stesse banche svizzere. Solamente per il primo anno, verrà inoltre applicata una ritenuta una tantum sui patrimoni. L’alternativa è di indubbia convenienza: l’investitore potrà denunciare sé stesso mediante autodichiarazione, confermando quali redditi sono stati prodotti grazie ai capitali investiti in Svizzera, ed evitando così delle sanzioni più pesanti.
Contribuenti minimi: la rivoluzione del Decreto 98/2011
Il termine “rivoluzione” può essere considerato forse troppo forte e più adatto a un accadimento storico, ma in questo caso sembra il più appropriato: in effetti, non si può parlare d’altro in riferimento ai contribuenti minimi e alle modifiche che ha subito il loro regime. Nel dettaglio, le varie agevolazioni sono state profondamente trasformate dal dettato di una legge, il Decreto 98 del 2011, la manovra correttiva che è stata approvata lo scorso mese di luglio. La novità più evidente riguarda l’aumento di questi contribuenti, visto che non vi saranno più due bensì tre categorie specifiche. Cerchiamo di capire, dunque, la situazione precedente e quella che si sta prospettando ora.