Decreto Severino, cosa cambia per i debitori

Presto potrebbero entrare in vigore interessanti novità per tutti quei debitori (come i consumatori), a cui non si applicano le procedure concorsuali. Stando al contenuto della bozza del provvedimento, infatti, costoro avranno la possibilità di estinguere le proprie obbligazioni secondo un piano di rientro parziale che verrà concordato con i creditori e poi omologato dal tribunale.

L’obiettivo del decreto Severino (il dl 212/2011) è fondamentalmente quello di levare parte del carico lavorativo delle cause civili, introducendo una via di risoluzione e di ristrutturazione dei debiti maggiormente tutelativa per le parti. Ad ogni modo, il provvedimento non sembra aver convinto poi tutto, come ad esempio le principali associazioni di avvocati, che vedono privarsi di una buona parte del proprio raggio di azione, per altro già intaccato dalle sfere della mediazione e della conciliazione.

Commercialisti contro la riforma dei collegi sindacali

Come abbiamo evidenziato pochi giorni fa, la riforma del collegio sindacale delle società di capitali rischia di sconvolgere il novero delle possibilità in mano alle singole persone giuridiche, introducendo un sindaco unico per alcune categorie di società, ed estenendo i limiti quantitativi al di sotto dei quali anche le società per azioni possono evitare di adottare la forma di controllo del collegio sindacale.

Tra i numerosi oppositori alla riforma dei collegi sindacali anche i commercialisti, che sottolineano come la crisi sia nata anche a causa della scarsità dei controlli societari e, pertanto, della privazione di adeguate misure di tutela del sistema economico, a danno dell’intera collettività, con destabilizzazione della crescita sostenibile delle singole imprese e degli interi comparti di appartenenza relativa.

Orari dei negozi, cosa cambia con la manovra

Libertà assoluta di apertura e di orario: è questa, in estrema sintesi, la decisione contenuta in uno degli ultimi provvedimenti adottati dal decreto Salva Italia per cercare di liberalizzare il settore del commercio e incentivare la concorrenza e le vendite. Ne è conseguito che, già da oggi, i titolari di esercizi commerciali possono scegliere di aprire autonomamente come e quando vogliono, incluse le domeniche e i festivi. Tutti contenti?

Non proprio. Se infatti da una parte le associazioni dei consumatori hanno salutato la novità con entusiasmo, i commercianti sollevano ben più di qualche opzione. In mezzo ai due fuochi vi sono gli enti locali, che dovranno muoversi in un ambito di autonomia piuttosto ampio, essendo la competenza di materia delle Regioni. Di conseguenza, molti Comuni – come Milano – prima di adottare in pieno il nuovo regime, stanno attendendo le deliberazioni dell’istituzione regionale.

Assonime chiarisce sanzioni e premi per le autonomie locali

Assonime, l’associazione italiana che raggruppa idealmente le società per azioni del nostro paese, ha pubblicato una nota molto importante relativa alle cosiddette autonomie locali: nello specifico, sono stati spiegati e dettagliati i meccanismi relativi alle sanzioni e ai premi da destinare alle stesse autonomie, in base a quanto previsto dal Decreto 149 del 2011 (“Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni, province e comuni”), il quale non è altro che l’attuazione vera e propria della legge sul federalismo fiscale. Che cosa è stato stabilito di preciso? Anzitutto, bisognerà tenere presente una novità molto importante, vale a dire quella della relazione di fine legislatura, una introduzione che finora non era mai apparsa in Italia.

Le nuove misure dello Sportello Unico per le Attività Produttive

Risale ormai a dodici Gazzette Ufficiali fa la pubblicazione del Decreto del 10 novembre 2011 da parte di due ministeri, vale a dire quello dello Sviluppo Economico e quello della Semplificazione Normativa: non si tratta di un semplice testo normativo, ma di un decreto fondamentale, visto che ha introdotto le misure per potenziare il cosiddetto Sportello Unico per le Attività Produttive (abbreviato solitamente con la sigla Suap). Di cosa si tratta esattamente? La legge in questione assumerà una rilevanza fondamentale nel risolvere e disciplinare alcune problematiche: in particolare, il riferimento deve andare alla mancanza di modulistica dello Sportello Unico, all’assenza di un sistema di pagamento di tipo informatizzato, alle modalità di versamento dell’imposta di bollo, al rilascio delle ricevute fiscali, alle attività che vengono poste in essere attraverso una opportuna delega dalla Camera di Commercio e alle procedure di emergenza in caso di allegati piuttosto voluminosi.

Imposta di soggiorno, i Comuni iniziano ad attrezzarsi

In seguito a quanto introdotto, a titolo di innovazione, nel decreto legislativo correttivo approvato dal Governo lunedì scorso, i Comuni potranno introdurre l’imposta di soggiorno, con ulteriore prelievo alle tasche di coloro che soggiorneranno nelle aree municipali di riferimento.

All’interno della bozza del documento, infatti, appare possibile poter dar seguito all’introduzione di un sovrapprezzo di un massimo di 5 euro per ogni notte trascorsa in albergo di quelle aree rientranti – come dall’articolo 3 della stessa bozza – tra “capoluogo di provincia, unioni di comuni nonché i comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte”.

Lo stesso documento, che dovrà passare al vaglio dei successivi organi istituzionali, prevede altresì l’anticipazione di un anno dell’entrata in vigore di tutti i principali termini del federalismo comunale. Oltre a quanto già affermato pochi giorni fa in materia di Imu, nel 2013 è previsto altresì l’avvio dell’Imu secondaria, che accorperà Tosap, Cosap e qualche altra voce fiscale. Prevista ancora l’attribuzione ai sindaci della compartecipazione del 30% dei proventi derivanti dai trasferimenti immobiliari, l’arrivo dell’atteso fondo perequativo definitivo.

Tasse e manovra finanziaria: le ultime novità

Governo italiano al lavoro anche nel periodo del ferragosto. Non è una bufala, ma la dura realtà a causa della tempesta finanziaria che sta mettendo a soqquadro le Borse e sta minando la stabilità finanziaria non solo dell’Europa, ma anche degli Stati Uniti. Ed allora l’Italia nei prossimi giorni varerà con un Decreto urgente le misure della manovra finanziaria triennale con l’anticipo del pareggio di bilancio, dal 2014 al 2013. Ma quanto ci costerà tutto ciò? Ebbene, ancora è prematuro per dirlo, ma già la Cgia di Mestre è arrivata, attraverso il proprio Ufficio Studi, alla conclusione che con l’anticipo degli effetti della manovra nel 2013 la pressione fiscale toccherà in Italia un livello record stimato al 44,3%.

Il decreto incentivi è in vigore

E’ stato approvato con Dl 40/2010 il decreto incentivi che oltre alle misure a sostegno di particolari settori produttivi contiene disposizioni di notevole importanza, in particolare in materia di:

  1. lotta alle frodi internazionali
  2. riduzione del contenzioso
  3. nuove regole per la notifica di atti ai non residenti.

Ma vediamo un po piu nel particolare questi punti

Lotta all’evasione

Il decreto cerca di prevenire l’evasione prendendo “di mira” alcune particolari operazioni definite:

  1. carosello
  2. cartiere

Dopodichè punta l’attenzione anche sulla fatturazione elettronica, obbligando i soggetti passivi IVA a comunicare, in via telematicamente all’Agenzia delle Entrate,  tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi sia in entrata che in uscita con i paesi rientranti nella black list .

Notifiche ai contribuenti residenti all’estero

Stesso discorso per le nuove procedure di notifica di atti all’estero, infatti le notifiche ai contribuenti non residenti si considerano valide solo se effettuate tramite raccomandata con ricevuta di ritorno presso la residenza estera indicata nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero o la sede legale estera risultante dal Registro delle imprese.

Le regole sono valide anche per la notifica delle cartelle di pagamento.

Riforma del processo tributario 2

riforma processo tributario

Come già annunciato nel precedente articolo sullo stesso tema, l’OUA (Organismo Unitario dell’Avvocatura) e l’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi sono scesi sul sentiero di guerra per ottenere, attraverso la riforma dell’attuale sistema processuale tributario, una efficace tutela del contribuente che, nel regime vigente è senza ombra di dubbio la parte processuale più debole: per raggiungere lo scopo bisognerà soprattutto intervenire sulla modifiche alla fase istruttoria, prevedendo la possibilità di ascoltare testimoni, di prestare giuramento, di nominare consulenti tecnici.

Proposta di riforma del processo tributario

riforma processo tributario

E’ stata inviata ad oltre 130 parlamentari la proposta di legge relativa alla riforma del processo tributario elaborata dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura e dall’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi

L’aspetto principale del disegno di legge sta nel voler adeguare il processo tributario ad un fondamentale principio espresso dalla nostra Costituzione all’articolo 24 che testualmente recita:

Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.”.

Secondo gli autori del disegno di legge, il diritto di difesa del contribuente deve essere maggiormente garantito, rispetto all’attuale sistema, anche nell’ottica di una equiparazione del sistema processuale tributario italiano a quello di altri Paesi d’Europa.

Approvata la Finanziaria 2010

finanziaria

Dopo due ore di discussione (sembrerebbero poche! evidentemente avevano le idee chiare), il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 22.09.09 la Finanziaria 2010, o più precisamente gli interventi di finanza pubblica previsti per il triennio 2010-2013.

Il testo della Finanziaria si compone di soli tre articoli.

  1. Articolo 1, intitolato “Risultati differenziali“, precisa al punto quarto che qualora si realizzassero nel corso dell’anno 2010 maggiori disponibilità di finanza pubblica rispetto alle previsioni, le stesse sono destinate a vantaggio di famiglie con figli e di soggetti con reddito dichiarato medio-basso (tali sono considerati in particolare i lavoratori dipendenti ed i  pensionati), riducendo nei confronti di costoro la pressione fiscale;
  2. Articolo 2 intitolato “Disposizioni diverse“, precisa al punto secondo che per finanziare le spese  a carico della “Gestione per l’erogazione delle pensioni, assegni e indennità agli invalidi civili, ciechi e sordomuti” sono utilizzate fra l’altro, somme per un ammontare complessivo di 244,09 milioni di euro;
  3. Articolo 3 intitolato “Fondi ed entrata in vigore“, al punto ottavo precisa la data di entrata in vigore della Legge, fissata al 1° gennaio 2010.

Il testo non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.