Le novità del decreto ministeriale del 30 giugno 2012, attuativo dell’articolo 117 bis del Testo Unito Bancario, impone alle banche, con decorrenza dal 1 luglio 2012, alcuni importanti paletti, principalmente rappresentati dal tetto dello 0,5 per cento trimestrale alle commissioni sui fidi, e alle commissioni di istruttoria per lo scoperto di conto extra fido da calcolare sui costi dell’attività. Nessuna commissione sarà inoltre prevista per i consumatori che incontrino scoperti occasionali, con saldo passivo fino a 500 euro per 7 giorni.
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L’imposta su aeromobili e aerotaxi
La giornata di ieri è stata caratterizzata da un importante provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, il quale ha spiegato tutte le istruzioni relative alla nuova tassa sui voli in aerotaxi e all’imposta legata all’uso di aeromobili privati. In pratica, la pubblicazione di questo documento si è resa necessaria alla luce della rimodulazione posta in essere dalla legge fiscale numero 44 di quest’anno. In pratica, la tassa in questione è stata introdotta dal cosiddetto Decreto Salva Italia e deve essere applicata necessariamente a quei soggetti che hanno intenzione di avvalersi del servizio in questione, senza alcun tipo di distinzione per quel che concerne il soggetto trasportato e la tratta scelta per i percorsi. Gli scali tecnici sono comunque esclusi dal novero.
Non è reato acquistare orologi falsi
Acquistare un orologio falso non è reato. Ciò non equivale, ovviamente, ad affermare che il comportamento di coloro che comprano un Rolex contraffatto non sia ugualmente perseguibile di sanzione amministrativa. Almeno in Italia, tuttavia, l’acquisto sopra ricordato provoca unicamente una sanzione amministrativa, senza possibilità di riconduzione all’interno del recinto penale.
A dirlo è una recente sentenza delle Sezioni unite penali della Cassazione (22225/12), pubblicata l’8 giugno, secondo cui chi compra merce contraffatta rischia solamente la già ricordata sanzione amministrativa, anche se – alla luce del diritto comunitario – non è certamente raro trovare opinioni contrastanti. Tuttavia, la mancata previsione come fattispecie di reato per comportamenti che ai sensi della normativa Ue si sarebbero dovuti considerare come penalmente illeciti, può al massimo portare un inadempimento dell’Italia rispetto agli obblighi di fonte europea.
Ristrutturazioni al 36% nel decreto infrastrutture
Dal 1 gennaio 2012 la detrazione del 36% per le ristrutturazioni vede il proprio limite massimo di ammissione delle spese considerato per periodo di imposta, senza quindi tenere conto dell’importo delle spese sostenute negli anni precedenti. Una novità che si aggiunge al precedente innalzamento provvisorio del tetto di spesa da 48 mila a 96 mila euro, e alla percentuale di detrazione modificata, che passa dal 36% al 50%.
La modifica dispone pertanto che per le spese documentate sostenute dalla data di entrata in vigore del provvedimento, fino al 30 giugno 2013, relativamente a tutti gli interventi di ristrutturazione indicati nell’art. 16 bis, dpr 917/1986 (Tuir), il contribuente potrà tenere in considerazione la soglia di spesa massima, pari a 96 mila euro, invece di quella prevista a regime, pari a 48 mila euro, per singola unità immobiliare, beneficiando di una detrazione del 50% anziché quella del 36%.
Moratoria sui debiti tributari delle aziende in crisi
E’ stato finalmente varato il provvedimento che introduce la moratoria di un anno dei debiti tributari per le imprese “in crisi”, certificate da Equitalia. Un provvedimento che potrebbe costituire un gradevole sollievo nei confronti delle realtà imprenditoriali in difficoltà, e che va ad accompagnarsi – e a non sostituire – i provvedimenti già avviati nei confronti delle moratorie dei debiti intrattenuti nei confronti degli istituti di credito. La misura dovrà ora essere attuata attraverso un decreto del ministero dell’economia.
A diventare legge sono anche le nuove regole in materia di commissioni bancarie, che prevedono la reintroduzione delle commissioni per gli scoperti, precedentemente cancellate con un emendamento al dl liberalizzazioni, con esonero delle famiglie e dei correntisti in rosso per un massimo di 500 euro, e per non più di sette giorni consecutivi a trimestre.
Accordo Italia – Svizzera ancora lontano
Un accordo Italia – Svizzera sulla trasparenza dei movimenti dei capitali non sembra vicino. Almeno stando a leggere un commento del portavoce del commissario dell’Unione Europea alla tassazione, Algirdas Semeta, di risposta alle dichiarazioni del premier italiano Mario Monti, che negli scorsi giorni aveva mostrato chiari segni di apertura nei confronti della Svizzera, raccogliendo l’interesse di ampie parti politiche.
Nell’occasione Monti aveva affermato come “un accordo sui capitali con la Svizzera, sul modello di quello di altri Paesi europei, deve avere come pre-condizione il rispetto dei trattati su lavoratori transfrontalieri, e doppia imposizione che il Canton Ticino ha sospeso unilateralmente”. Secondo Monti, l’Italia potrebbe decidere di riconsiderare l’intera materia fiscale con la Svizzera solo quando verrà risolta la vicenda dei ristorni.
Sanzioni antiriciclaggio 2012
Nonostante le sanzioni per il mancato rispetto della normativa antiriciclaggio siano particolarmente salate (in alcune ipotesi è previsto anche un risvolto penale) non sono pochi gli studi professionali che si “dimenticano” di adeguarsi. Cerchiamo pertanto di comprendere quali sono gli errori più comuni, grazie a una recente e interessante inchiesta compiuta dal quotidiano Italia Oggi, che ha osservato le principali inefficienze degli studi italiani.
Le percentuali di inefficienze più elevate si riscontrano certamente nel merito delle operazioni sospette: solamente l’1% degli studi professionali indagati avrebbe effettuato delle ordinarie e puntuali segnalazioni sulle operazioni sospette ai fini del riciclaggio del denaro. Solamente il 10% degli studi procederebbe all’effettuazione delle valutazioni del rischio, con una percentuale che rimane al di sotto del 20% per il controllo costante della clientela e per la registrazione in archivio. La percentuale è migliore, ma pur sempre intorno al 50%, per quanto concerne le verifiche e i controlli sulle limitazioni all’uso del denaro contante e per l’adeguata verifica della clientela e della redazione del fascicolo clienti.
IMU a rischio di incostituzionalità
L’IMU, la nuova imposta municipale unica, potrebbe essere incostituzionale. È quanto sta emergendo a mezzo stampa nel corso delle ultime ore, con il meccanismo di pagamento dell’imposta, come introdotto dal Senato, che potrebbe contrastare con quanto previsto dalla Costituzione, specialmente nella parte in cui si rinvia a un decreto successivo nel quale dovrà essere deliberata la modifica definitiva delle aliquote e delle detrazioni sull’abitazione principale, da effettuarsi entro la data del 10 dicembre 2012.
Ne ha parlato diffusamente negli ultimi giorni anche il magazine economico, finanziario e giuridico Italia Oggi, che ha esteso le proprie considerazione anche ai fabbricati rurali e ai terreni, per i quali le modifiche introdotte dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, e confluite nel maxi emendamento, prevedono altresì che sempre con il decreto del Consiglio dei Ministri vengano fissate le aliquote che possano garantire che il gettito complessivo dell’imposta municipale unica rurale non superi per il 2012 le stime effettuate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Redditometro per le imprese
Oltre che per i consumatori, il Fisco potrebbe presto introdurre un redditometro specifico per le imprese. Sembra infatti che la bozza della delega fiscale stia per avviare una fase di studio che potrebbe comportare il potenziamento degli accertamenti sintetici, estendendo un meccanismo simile a quello in corso di ultimazione per i consumatori, anche per i lavoratori autonomi e per gli imprenditori.
Tra gli interventi consigliati della delega fiscale vi sarebbero infatti anche alcuni strumenti di rafforzamento dell’attività conoscitiva e dell’azione di controllo sui contribuenti, intendendo – tra questi – anche i c.d. accertamenti sintetici.
Come rateizzare il canone RAI
Il canone RAI è la tassa sul possesso dell’apparecchio televisivo. Il suo pagamento, effettuabile con periodicità annuale, è tuttavia rateizzabile in più tranche. A dirlo è stessa RAI nel suo sito internet, nel quale afferma come sia “possibile effettuare a rate il pagamento del canone di abbonamento alla televisione tramite trattenuta effettuata dagli enti pensionistici”.
Per poter ottenere la rateizzazione del canone RAI è innanzitutto necessario che i soggetti interessati siano titolari di prestazioni pensionistiche con erogazione mensile, sia di natura previdenziale o assistenziale, come l’assegno sociale e di invalidità civile. Il reddito di pensione non deve inoltre superare i 18 mila euro, e il titolare dell’abbonamento alla televisione deve coincidere con il titolare del reddito suddetto.
Nuova tassa autocertificazione caldaia
La nuova tassa autocertificazione caldaie è un onere che il responsabile dell’impianto (cioè, l’occupante dell’appartamento o, nell’ipotesi di caldaia condominiale, l’amministratore di condominio) deve pagare con periodicità prevista dalla legge, successivamente all’effettuazione della manutenzione periodica, con un’operazione di norma delegata ad un’impresa specializzata.
La nuova normativa sulla tassa sulle autocertificazioni delle caldaie prevede che i cittadini non debbano più recarsi presso i Comuni per la consegna delle dichiarazioni e il ritiro del bollino verde (come invece accadeva in passato), poiché sarà il manutentore a trasmettere al Comune la dichiarazione, apponendo il bollino verde sull’impianto, una volta terminata la fase dei controlli di propria competenza. In merito, ricordiamo che il controllo è da effettuarsi ogni due anni, dietro costo (la c.d. “tassa”) di norma pari a 7 euro.
Multe stradali: la prescrizione è in 5 anni
Le cartelle delle multe stradali, per violazione al Codice, si prescrivono in cinque anni. La cartella esattoriale non può mai, infatti, essere equiparata come una sentenza, la cui scadenza è decennale. A dircelo è una recente sentenza (la n. 11937, depositata il 30 dicembre 2011) del giudice di pace di Torino, che è relativa a un preavviso di fermo a seguito del mancato pagamento di una sanzione del codice della strada.
Nel caso più specifico, il concessionario adibito alla riscossione avrebbe provveduto al fermo amministrativo del veicolo una volta trascorsi i cinque anni dalla notifica della cartella esattoriale, in un periodo che – stando a quanto afferma il giudice di pace – sarebbe già relativo all’arco temporale della prescrizione, contrariamente a quanto affermato dal comportamento dell’agente cui era affidata la riscossione.
Antiriciclaggio, come comunicare il superamento delle soglie di tracciabilità
Come ben noto, a partire dallo scorso 1 febbraio 2012 sono diventate definitivamente operative le sanzioni previste dal d. lgs. 231/07 relative ai trasferimenti di denaro sopra la soglia. Chi pertanto non rispetta quanto previsto dalla normativa, rischia una penale pari al 40% dell’importo trasferito, con possibilità di riduzione proporzionale nell’ipotesi in cui la movimentazione superi i 50 mila euro, da suddividersi tra le parti che commettono l’infrazione. A ciò occorre aggiungere una sanzione (di norma dal 3% al 30%) a carico del professionista che omette la comunicazione della violazione.
Ma come comportarsi nell’ipotesi in cui si sia involontariamente superata la soglia? La strada più consigliabile è quella di ricorrere all’istituto dell’oblazione, che permetterà la riduzione della sanzione, oltre a evitare le spese del procedimento. L’istituto non è comunque usufruibile dai professionisti, che in caso di mancata comunicazione andranno comunque incontro alla piena applicazione della sanzione, con un minimo di 3 mila euro.
Tassa sugli aerei in dirittura di partenza
Manca poco per il via libera al pagamento dell’imposta sugli aerei e sugli elicotteri privati, come da introduzione della manovra Monti. Pochi giorni fa, infatti, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera ha firmato un provvedimento con il quale approva le disposizioni attuative sul nuovo prelievo sugli aeromobili, che colpirà una ristretta fetta della popolazione italiana. La risoluzione 11/E dell’Agenzia delle Entrate ha altresì istituito il nuovo codice tributo per il versamento.
In merito alla tassa sugli aeromobili, evidenziamo come la stessa riguardi i velivoli privati di cui all’articolo 744 del Codice della Navigazione, immatricolati nel registro aeronautico nazionale. Il pagamento dovrà esser effettuato da parte di colui che – sulla base di quanto risulta dai pubblici registri nazionali – risulta essere proprietario, usufruttuario o acquirente con patto di riserva dominio, o utilizzatore in leasing, dell’aeromobile.