Partite IVA – dati di febbraio 2012

Il Ministero dell’Economia ha fornito i dati relativi all’andamento delle partite IVA italiane. In particolare, il Dipartimento delle Finanze ha accertato l’apertura di 55.434 nuove iniziative IVA, con una invarianza sostanziale rispetto al precedente febbraio 2011 (- 0,64 punti percentuali) e un decremento piuttosto corposo rispetto al precedente gennaio 2012 (- 36,7 punti percentuali), comunque poco significativo considerata l’attuale tendenza a concentrare l’apertura di posizioni IVA all’inizio dell’anno.

Per quanto concerne la distribuzione per natura giuridica, viene confermata la forte preponderanza delle persone fisiche nell’apertura di partite IVA, con quota pari al 76,8%. Tra le altre forme giuridiche, invece, le società di capitali “conquistano” una fetta pari al 14,8%. Contrariamente a queste ultime, ad ogni modo, è l’andamento delle persone fisiche neo titolari di partita IVA a generare un soddisfacimento sostanziale, considerato il loro incremento nella misura di 4,6 punti percentuali, che permette di bilanciare la contrazione di aperture per altre forme societarie.

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Peso tasse locali 2012

La Cgia di Mestre ha effettuato una nuova ricerca sulla pressione fiscale che i cittadini italiani dovranno subire in questo 2012 che si è preannunciato – e già confermato – particolarmente denso di difficoltà. Stando alle analisi effettuate dal centro studi, i cittadini più pressati dal fisco sarebbero quelli lombardi, con Varese al top del tasso di pressione tributaria locale pro capite, con un controvalore medio del peso delle tasse locali pari a ben 1.714 euro.

Il gradino intermedio del podio è invece occupato da Lecco, con un peso delle tasse locali pari a 1.681 euro, seguito da Bergamo, Monza e Bologna, che condividono la terza posizione con un peso delle tasse locali pari a 1.665 euro. La situazione va meglio al Centro Sud, mentre è ancora il Nord a farla da spiacevole padrone nelle zone alte, con Sondrio che occupa il quarto posto con 1.650 euro, a sua volta seguita da Pavia e Rieti con 1.630 euro.

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Gruppi IVA con le nuove norme

Il governo vuole introdurre nuove semplificazioni in merito al regime fiscale IVA dei gruppi. Una serie di novità che potrebbero realmente modificare i rapporti tra le società tra loro collegate, che potrebbero divenire un unico soggetto ai fini dell’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto. Ma vediamo in sintesi quali sono le principali novità che interessano i nuovi “gruppi IVA” secondo le norme dell’Unione Europea.

Innanzitutto, l’UE identifica come “recinto” del singolo gruppo IVA tutte le società legate tra di loro da vincoli finanziari, economici e organizzativi: società che finalmente potranno operare come un unico soggetto ai fini dell’applicazione sull’imposta sul valore aggiunto, con evidente semplificazione nei confronti dei rapporti con il Fisco.

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Fisco salato per le imprese che eludono

Secondo quanto affermato da Milano Finanza in un recentissimo approfondimento, l’Agenzia delle Entrate avrebbe recuperato almeno 1,7 miliardi di euro di tasse eluse durante il 2011, alle sole “grandi imprese”, considerando tali quelle attività imprenditoriali con un fatturato superiore ai 100 milioni di euro. Un risultato sicuramente soddisfacente, che conferma la durezza della lotta all’evasione da parte degli agenti del Fisco, tuttora impegnati in una serie di iniziative ricorrenti e straordinarie, finalizzate ad arginare questo dannoso fenomeno per l’economia italiana.

A commentare i dati è stato il direttore accertamento dell’Agenzia delle Entrate, Luigi Magistro, che ha dichiarato come una buona parte di questa somma sia arrivata dal settore finanziario per le contestazioni relative all’abuso del diritto. Una fattispecie che – ha aggiunto Magistro – dovrebbe divenire sempre meno presente all’interno dei controlli del Fisco grazie all’istituto del tutoraggio, che permetterà alle imprese di evitare “malintesi” con le Agenzie delle Entrate, grazie alla figura di un consulente dedicato.

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Partite IVA, tutte le ultime novità

Tempi duri per i “furbi” che cercano di aggirare le normative sulle relazioni di lavoro subordinato attraverso le c.d. partite IVA fittizie. Stando a quanto si legge a mezzo stampa nelle ultime ore, il ministro Fornero ha proposto una presunzione salvo prova contraria del carattere coordinato e continuativo (e, pertanto, non autonomo e occasionale) tutte le volte che la collaborazione duri più di sei mesi in un anno, da cui il collaboratore ottenga più del 75% di tutti i ricavi complessivamente percepiti per il proprio lavoro, e comporti la fruizione di una postazione di lavoro presso il commitente.

In altri termini, attraverso tale presunzione (che ad ogni modo non riguarda i liberi professionisti) cerca di evitare la formazione di quelle relazioni di lavoro sostanzialmente subordinate, ma formalmente rappresentate da una collaborazione autonoma, imposta dal datore di lavoro / committente al fine di aggirare la normativa sul lavoro dipendente, certamente più onerosa.

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Tasse più basse grazie alla lotta all’evasione

Lo aveva già fatto nel recente passato, e lo ha fatto anche negli ultimi giorni, complice un’intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale. Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha ricordato come “sarebbe utile utilizzare per la riduzione delle imposte i proventi del recupero dell’evasione. Questo contribuirebbe a cambiare il modo di pensare, non considerando più furbo chi evade”.

Insomma, Befera ritiene che il “tesoretto” derivante dalla lotta all’evasione non possa che essere prioritariamente utilizzato per tagliare le aliquote Irpef dei lavoratori onesti: una mossa che farebbe comprendere, in maniera univoca, quanto l’esecutivo tenga al miglioramento delle condizioni di vita “fiscale” dei contribuenti virtuosi, incentivando altresì la collaborazione sociale per la riduzione di questa piaga statale.

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Compensazione crediti IVA aprile 2012

Il mese di aprile 2012 apporta qualche interessante novità in materia di compensazione crediti IVA. Innanzitutto, a decorrere dalla prossima scadenza dei termini di versamento, prevista per il 16 aprile 2012, i crediti IVA di importo superiore ai 5 mila euro potranno essere utilizzati per la compensazione solamente se si sia presentata la dichiarazione IVA entro la fine del mese di marzo e solamente se per la trasmissione di deleghe di versamento si utilizzino i sistemi telematici già a suo tempo messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

In merito, ricordiamo infatti che nella scorsa giornata del 16 marzo 2012 è stato emanato il provvedimento che fornisce concreta attuazione alla norma che riduce alla soglia dei 5 mila euro il precedente limite di 10 mila euro sul limite di compensazione dei crediti IVA, in prosecuzione di limitazioni che furono precedentemente introdotte per arginare la pratica sempre più diffusa di posticipare il versamento dei tributi attraverso l’utilizzo di crediti IVA inesistenti.

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Nuova tassa sul risparmio

La c.d. nuova tassa sul risparmio, è una innovazione fiscale che comporta una variazione del carico dell’imposta di bollo sugli strumenti finanziari. Introdotta con la recente manovra Monti di fine 2011, la nuova tassa sul risparmio introduce un’imposta di bollo proporzionale al controvalore di mercato dei titoli detenuti in portafoglio, e si preannuncia poter essere maggiormente penalizzante per una larga fetta di investitori.

Nel dettaglio, la nuova tassazione del deposito titoli prevede un tributo pari allo 0,10% del controvalore degli strumenti finanziari, con un minimo di 34,20 euro e un massimo di 1.200 euro. Nel 2013, il tributo sarà elevato allo 0,15%, con un minimo di 34,20 euro e l’abbattimento del massimo stabilito in termini assoluti per il precedente 2012.

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Cosa bisogna sapere sul modello Iva TR del 2012

Andando a spulciare tra le varie bozze che sono presenti sul sito web della nostra amministrazione finanziaria è possibile trovare anche quella relativa al modello Iva TR (relativa ai crediti trimestrali): questo importante documento fiscale dovrà essere sfruttato il prossimo mese di aprile e consentirà ai contribuenti interessati di ottenere il rimborso o di usare in compensazione il credito d’imposta che sarà stato totalizzato nei primi tre mesi di questo 2012. Il modello TR è stato di fatto introdotto dal cosiddetto Decreto Iva, vale a dire il Dpr 633 del 1972, il quale parla espressamente della richiesta di rimborso o della compensazione fiscale per quel che concerne una frazione dell’anno di riferimento. L’uso in compensazione, comunque, va realizzato all’interno del modello F24.

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La Corte di Giustizia Ue interviene sulle aliquote Iva ridotte

C’è una sentenza di una settimana fa da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che vale la pena approfondire per comprendere le ultime disposizioni comunitarie in fatto di Imposta sul Valore Aggiunto: la questione, infatti, ha riguardato un ricorso presentato dalla Commissione Europea per l’applicazione delle aliquote dell’Iva in forma ridotta per quel che riguarda i biglietti per spettacoli in locali che presentavano anche il servizio di consumazione. La normativa in oggetto era quella francese, ma bisogna prendere spunto da questa pronuncia per tutti i paesi dell’Ue, Italia compresa. Secondo il governo di Parigi, le iniziative in questione erano state dettate dal fatto di voler semplificare la normativa di base e di promuovere nella maniera migliore possibile la cultura.

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Comunicazione dati Iva: la scadenza del 29 febbraio

Mancano appena tre giorni per provvedere al rispetto di una importante scadenza fiscale che ha a che fare con l’Imposta sul Valore Aggiunto: in effetti, il prossimo 29 febbraio sarà il termine ultimo per quel che concerne la comunicazione dei dati Iva, un tipico appuntamento che non tollera ovviamente i ritardi temporali. I contribuenti coinvolti in questo senso sono i titolari di partita Iva che hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione annuale relativa alla loro attività. Bisogna infatti aver cura di annotare in maniera dettagliata tutte le informazioni che rappresentano un riepilogo delle operazioni imponibili, ma anche di quelle non imponibili ed esenti che sono state poste in essere nel corso del 2011. In questa maniera, è possibile calcolare quali sono le risorse proprie che ogni singolo stato membro dell’Unione Europea deve versare al bilancio complessivo.

Tarsu non dovuta per i garage privati

Secondo quanto disposto dalla Commissione Tributaria Regionale della Sicilia, la Tarsu non sarebbe dovuta per i garage ad uso privato. La motivazione dietro tale presa di posizione risiederebbe nel fatto che non si può desumere che derivino rifiuti dalla detenzione di un garage disposto a tale utilizzo, ancor quando una persona vi si trattenga per periodi di tempo non brevi.

In questo modo, la Commissione Tributaria Regionale dà sostanziale e formale ragione a tutti quei cittadini che – assistiti da alcune associazioni dei consumatori locali – avevano fatto ricorso per vedersi esentati dal pagamento della tassa sui rifiuti solidi urbani. Una decisione che potrebbe ora essere ripresa anche in altre parti d’Italia, scatenando una reazione a catena che potrebbe interessare davvero una larghissima fetta di popolazione.

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Operazioni intracomunitarie, l’iscrizione al sistema Vies

La fatturazione delle attività di una ditta individuale rappresenta sempre un momento molto delicato e da perfezionare nel minimo dettaglio: in particolare, un aspetto da tenere sempre sott’occhio è quello delle cosiddette operazioni intracomunitarie, anche perché circa un anno fa l’Unione Europea ha espressamente previsto come tali attività richiedano necessariamente l’iscrizione al Vies (Vat Information Exchange System), il sistema di scambi automatici tra le amministrazioni finanziarie dei paesi comunitari. Come vanno compilate le fatture in questo caso e quindi annotata l’Imposta sul Valore Aggiunto? L’iscrizione al sistema appena accennato è previsto anche dal Decreto legge 78 del 2010, il quale l’ha imposta come un vero e proprio obbligo. Secondo una circolare della scorsa estate dell’Agenzia delle Entrate, inoltre, questa stessa iscrizione è fondamentale anche per quei contribuenti che sono soliti ricevere delle prestazioni di servizi da parte di soggetti comunitari.

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IVA Trimestrale, attenzione al fatturato

Secondo quanto stabilito dall’art. 14 della l. 183/2011, con decorrenza 2012, i limiti per avvalersi della possibilità di effettuare con cadenza trimestrale (in alternativa a quella mensile) le operazioni di liquidazione e di versamento dell’imposta sul valore aggiunto, sono variati: con il nuovo anno, infatti, i limiti sono stati agganciati a quelli stabiliti per l’accesso alla contabilità semplificata ai fini delle imposte sul reddito.

Come conseguenza di quanto sopra, occorrerà prendere in considerazione alcune soglie quantitative conseguite (o meno) nel corso dell’anno solare precedente: 400 mila euro per quanto concerne i soggetti che svolgono attività di servizi o attività professionali (contro i 309.874,14 euro dello scorso anno); 700 mila euro per i soggetti che svolgono altre attività (fino allo scorso anno, 516.456,90 euro).

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