Differenza tra Irap e Ires

L’Irap – imposta regionale sulle attività produttive – è un’imposta locale che si applica a tutte le attività produttive collocate su territorio regionale. Ne consegue che, come la “collega” Ires, l’Irap andrà pagata solamente da chi svolge attività d’impresa, e non da persone fisiche che magari esercitano un lavoro dipendente. Dovranno invece procedere al pagamento di tale imposta le imprese e i soggetti a Ires, le imprese soggette a Irpef (fondamentalmente, le società di persone e le imprese individuali), i lavoratori autonomi, le banche e le società assicurative.

I chiarimenti fondamentali sulla base imponibile Irap

La circolare 26/E che la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a pubblicare nel corso della giornata di ieri ha avuto il merito di chiarire diversi aspetti per quel che riguarda la base imponibile dell’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive). Si tratta di una sorta di integrazione di quanto già deciso nel corso del 2009; in pratica, questa stessa base imponibile viene ottenuta sottraendo il valore della produzione e i suoi costi effettivi, come previsto appunto dal codice civile, più precisamente dall’articolo 2425. Il documento dell’Agenzia delle Entrate si è reso necessario per evitare una applicazione troppo rigida delle voci normative. Anzitutto, è stato precisato come dedurre dalla base Irap il maggior valore fiscale di un bene materiale rispetto a quello di tipo civilistico. Che cosa può accadere nello specifico?

Novità Irap 2012

Il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, durante un recente question time, ha risposto ad alcuni interrogativi sul futuro dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). Tra i vari riscontri forniti dal sottosegretario, innanzitutto, segnaliamo un intervento sull’esclusione Irap dei “piccoli”: il governo sta valutando la possibilità di intervenire per poter definire, in maniera precisa, quali siano gli elementi che configurano la “autonoma organizzazione”.

Nell’attesa che venga definita tale normativa, l’agenzia delle entrate non può che riferirsi ai suoi interventi di prassi amministrativa e ai principi giurisprudenziali, secondo cui sussiste “autonoma organizzazione” se ricorre l’impiego in modo non occasionale di lavoro altrui, o l’utilizzo di beni strumentali eccedenti per quantità e valore, le necessità minime per l’esercizio dell’attività.

IRAP 2012

Irap, ovvero Imposta Regionale sulle Attività Produttive è una tassa a carico delle imprese, la cui entità varia in modo proporzionale al fatturato. La base imponibile, si calcola in modo differente a seconda che si tratti di imprese commerciali, produttori agricoli, enti privati non commerciali, amministrazioni pubbliche o soggetti che svolgono lavoro autonomo.

L’importo da versare si ottiene applicando alla base imponibile, chiamata “Valore della produzione netta”, un’aliquota fissata per legge su base nazionale, che può subire una maggiorazione, ma fino ad un massimo di un punto percentuale.  E’ facoltà delle Regioni infatti – con la sola eccezione du Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia che già hanno incrementato l’aliquota dell’1% per arginare il disavanzo sanitario accumulato – , ormai sempre più a corto di risorse finanziarie, decidere di aumentare l’aliquota Irap, portandola al limite massimo del 4,82%. Dal 2008 l’aliquota base da applicare alla base imponibile è pari al 3,90 per cento per le imprese e all’8,50 per cento per le Amministrazioni pubbliche.

Il nuovo modello Irap per il 2012

Prosegue a tappe forzate la pubblicazione online dei principali modelli fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate: l’ultimo turno in ordine temporale è stato quello capitato al modello Irap per il 2012, il quale sostituisce la bozza di un mese fa e assume i crismi dell’ufficialità. In pratica, come è facilmente intuibile, tutti i contribuenti che sono chiamati a dichiarare l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive relativa allo scorso anno dovranno sfruttare proprio tale documento. Un apposito provvedimento di Attilio Befera, direttore della stessa amministrazione finanziaria, ha dato il via libera a ogni operazione. Quali sono le modifiche più importanti rispetto al 2011? L’elenco è piuttosto lungo, ma si può fare una selezione utile. Anzitutto, il modello del 2012 si presenta con un frontespizio tutto nuovo e in cui è presente una casella a cui i contribuenti non sono abituati.

L’Irap va applicata anche ai piccoli imprenditori

Una recente sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Trieste ha messo in evidenza il trattamento fiscale che deve essere riservato a una situazione particolare: in effetti, quando un piccolo imprenditore deve avvalersi di un responsabile tecnico a causa della sua inadeguata certificazione per quel che concerne la normativa sulla sicurezza degli impianti, la collaborazione stessa deve essere coordinata in maniera opportuna. Il rapporto tra i due soggetti non è di tipo occasionale, ma necessario all’esecuzione del lavoro in questione e proprio per questo ragione la conseguente attività va assoggettata all’Irap. Ma chi sono esattamente i piccoli imprenditori? La loro definizione ci viene fornita dall’articolo 2083 del Codice Civile, il quale li identifica come i coltivatori diretti del fondo, ma anche i piccoli commercianti e gli artigiani, senza dimenticare chi si avvale della propria famiglia per il lavoro.

Online le bozze per il modello Irap del 2012

Il 2012 si sta ormai avvicinando velocemente, dunque è necessario prepararsi per tempo alle principali novità fiscali che vi saranno nell’anno nuovo: in particolare, uno degli adempimenti a cui bisogna prestare la massima attenzione è quello dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (Irap). La nostra amministrazione finanziaria ha già messo a disposizione sul proprio sito le bozze del modello in questione e le relative istruzioni per compilare il documento, quindi ci si può avvicinare sin da subito a questa realtà. Ovviamente, la consegna delle dichiarazioni in questione deve essere effettuata tramite un apposito intermediario, come ad esempio lo sono i Caf, le associazioni di categoria e i professionisti.

La deduzione Irap per giovani e donne lavoratrici

Il governo Monti lo aveva fatto intendere sin da subito, le donne e i soggetti di più giovane età (nello specifico quelli al di sotto dei trentacinque anni) saranno maggiormente tutelati a livello lavorativo: questa misura può ora essere inquadrata meglio con la norma che prevede un vero e proprio sgravio dal punto di vista fiscale per quel che concerne il periodo d’imposta che è attualmente in corso e che terminerà il 31 dicembre del prossimo anno. Volendo essere ancora più precisi, poi, c’è da sottolineare come tale sconto fiscale andrà a riguardare un imposta ben precisa, l’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive). Che cosa è stato deciso quindi? Il tributo beneficerà di una maggiore deduzione quando le aziende e le imprese andranno ad assumere i soggetti in questione con dei contratti a tempo indeterminato.

Fisco equo? Otto imprese su dieci non la pensano così

Secondo quanto rivela una recente indagine compiuta da Confcommercio – Imprese per l’Italia, in collaborazione con Format ricerche di mercato, quasi 7 imprenditori su 10 prevedono un aumento della pressione fiscale nei prossimi due anni. Una previsione che sembra d’altronde supportata dalle principali analisi istituzionali, che ritengono che in Italia la pressione fiscale toccherà nuovi livelli record nel corso del prossimo biennio, consentendo così al nostro Paese di tagliare ben poco invidiabili primati.

Ma non solo: sempre secondo quanto rivelato all’interno della ricerca della Confcommercio, otto imprese su dieci denunciano la mancanza di equità fiscale nel sistema italiano. Un’impresa su due, invece, ritiene che il peso eccessivo della pressione fiscale nel BelPaese sia principalmente derivato dalle inefficienze della pubblica amministrazione, mentre poco meno di uno su due ritiene che la pressione fiscale così elevata sia riconducibile unicamente alla necessità di coprire l’elevato debito pubblico.

Irap e metalli preziosi: i chiarimenti delle Entrate

Da maggio all’attuale mese di novembre è passato parecchio tempo, eppure tutti questi giorni sono serviti alla nostra amministrazione finanziaria per rispondere a un’istanza presentata direttamente da Confindustria: nel dettaglio, le richieste di chiarimento degli industriali italiani (in questo caso, l’istanza è stata presentata dalla sezione di Arezzo) si sono riferite ai contratti di prestito per l’utilizzo di alcuni metalli preziosi e la relativa deducibilità fiscale, ovviamente in riferimento agli oneri che vengono corrisposti in tal senso. Il contratto di prestito da uso è un mezzo molto apprezzato nel nostro paese dagli operatori più importanti del settore, dunque non è un caso che si sia approfondito un argomento simile. Le somme versate all’istituto di credito per il prestito da uso del metallo prezioso devono essere strettamente collegate alla base imponibile, con una riduzione di tipo progressivo.

Cassazione: il credito Irap merita il privilegio di riscossione

Uno dei crediti più importanti a livello fiscale è sicuramente quello che vanta lo Stato in relazione all’Irap non versata: come ha riconosciuto la Corte di Cassazione, infatti, si tratta di un vero e proprio privilegio, il quale deve essere soddisfatto in maniera tempestiva, anche prima degli altri crediti. La pronuncia di Piazza Cavour si era resa necessaria dopo che un tribunale toscano aveva deciso di non consentire la riscossione del privilegio a un agente di riscossione. Il principio in questione viene citato dal nostro codice civile, più precisamente dall’articolo 2752: secondo quest’ultimo, infatti, i crediti per contributi diretti dello Stato, per l’Imposta sul Valore Aggiunto e per i tributi degli enti locali godono di un privilegio generale.

Cassazione, due sentenze sul versamento dell’Irap

A Piazza Cavour si è ampiamente discusso e dibattuto di Imposta Regionale sulle Attività Produttive: i giudici della Cassazione sono infatti intervenuti di recente, e a poca distanza di tempo, in due distinte occasioni per chiarire alcuni aspetti relativi alla disciplina dell’Irap. La prima pronuncia in questione è una ordinanza, la quale ha messo in luce come un collaboratore di uno studio legale sia obbligato al versamento del tributo proprio a causa della sua professione; nel secondo caso, nello specifico una sentenza vera e propria, la Suprema Corte ha stabilito che questa imposta non va pagata nell’ipotesi di un lavoro svolto in proprio e con pochi mezzi a disposizione. Si tratta di due decisioni importanti e che delineano una distinzione di cui bisognerà tenere conto in futuro.

Esonero Irap solo con zero dipendenti

Il professionista che non si avvale di alcun ausilio di personale è esonerato dal pagamento dell’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive; ma basta avere un solo dipendente perché di tale esonero non ci si possa più avvalere. Questo è quanto, in sintesi, in accordo con quanto riportato da Fiscooggi.it, il Quotidiano Telematico dell’Agenzia delle Entrate, ha disposto la Corte di Cassazione con una apposita ordinanza, la numero 15803 del 19 luglio del 2011.

Irap 2011: il rimborso delle maggiori imposte

In accordo con quanto previsto dal Decreto Legge numero 185 del 2008, a partire dal periodo di imposta 2008 è scattata la parziale deducibilità dell’imposta regionale sulle attività produttive. Trattasi, nello specifico, della quota di Irap legata agli interessi passivi ed al costo del lavoro nella misura di una deduzione forfetaria pari al 10%. Di conseguenza, entro un termine di scadenza ampio, pari a 48 mesi dalla scadenza per il saldo delle imposte, spetta il rimborso Irap nel caso in cui negli anni precedenti non ci si sia avvalsi di tale deduzione.