Le nuove funzionalità del certificato per l’invalidità previdenziale

C’è una nuova funzionalità di invio telematico per quel che concerne il certificato medico introduttivo valido per l’istanza di invalidità previdenziale: con un apposita circolare, l’Inps ha provveduto a rendere nota questa novità, chiarendo ogni tipo di dettaglio. Circa nove mesi fa erano state illustrate le modalità di presentazione telematica delle domande in questione. Ora, a completamento di tutto, si ha a disposizione il modello informatizzato del certificato a cui si sta facendo riferimento e che è in grado di attestare le patologie invalidanti. Da due giorni, questo documento deve essere compilato e inviato all’ente previdenziale direttamente dal medico certificatore, sfruttando le sole modalità elettroniche e abilitandosi sul sito dell’istituto attraverso un Pin. Vi sono anche dei medici che l’Inps riconosce, in quanto sono accreditati per l’invio dei certificati relativi alle invalidità civili, dunque in questi casi non è necessario richiedere una nuova abilitazione.

Dall’Inps chiarimenti sui contributi di artigiani e commercianti

Come ha precisato l’Inps in uno dei suoi ultimi messaggi, vi sono delle precisazioni importanti per quel che concerne la riscossione di quest’anno dei contributi per quei soggetti che sono iscritti alle gestioni degli artigiani e commercianti: più precisamente, bisogna fare riferimento alla quota di reddito che eccede il minimale, senza dimenticare i liberi professionisti che si sono iscritti alla gestione separata, in base a quanto previsto dalla Legge 335 del 1995 (“Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare”). Anzitutto, l’ente previdenziale ha provveduto a spedire un apposito prospetto di liquidazione per indicare quali sono gli importi e quali le causali per pagare i contributi in questione nel 2012.

Tfr: l’Inps apporta delle modifiche al fondo di garanzia

L’ultima circolare dell’Inps ha riguardato l’intervento del cosiddetto “fondo di garanzia” previsto in caso di cessione del credito in favore delle società finanziarie: in pratica, si sono resi necessari dei cambiamenti a un altro documento dell’ente previdenziale, più precisamente una circolare di quattro anni fa. Il fondo in questione è stato introdotto da un testo normativo ben preciso, la Legge 297 del 1982 (“Disciplina del trattamento di fine rapporto e norme in materia pensionistica”), la quale ha previsto che esso possa essere richiesto dal dipendente o da chi ne ha diritto. Gli aventi diritto, almeno secondo la visione della Corte di Cassazione, sono gli eredi del lavoratore e i suoi aventi causa.

Circolare dell’Inps per i dipendenti delle imprese di credito

L’Inps è intervenuto per chiarire alcuni dettagli relativi al fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione, della riconversione e della riqualificazione professionale dei dipendenti dalle imprese di credito: nel dettaglio, uno dei principali riferimenti è stato quello all’assegno di tipo emergenziale destinato ai lavoratori licenziati. In pratica, questa circolare non è altro che il seguito di un messaggio pubblicato nell’estate del 2010, con le istruzioni operative e urgenti per quel che concerne quel periodo. Anzitutto, ci sono diversi aspetti normativi da tenere in debita considerazione. In effetti, il Decreto Interministeriale 51635 del 2010 ha modificato la precedente disciplina relativa all’istituzione di questo fondo di solidarietà, in particolare attraverso la fondamentale aggiunta di un articolo dedicato alla cosiddetta “sezione emergenziale”.

Le ultime istruzioni dell’Inps sulle pensioni ai superstiti

La circolare numero 84 che l’Inps ha provveduto a pubblicare qualche giorno fa ha avuto come oggetto la pensione da destinare ai superstiti: in particolare, bisogna far riferimento al quinto comma dell’articolo 18 del Decreto Legge 98 del 2011, il quale parla espressamente del regime dell’assicurazione generale obbligatoria. Volendo essere ancora più precisi, c’è da sottolineare come dall’inizio di quest’anno le pensioni ai superstiti sono soggette a una diminuzione dell’aliquota percentuale, quando si verificano specifiche situazioni. Ad esempio, tutto questo è valido nell’ipotesi di un matrimonio contratto a un’età del dante causa superiore ai settanta anni, ma anche quando la differenza tra i coniugi supera i vent’anni e il matrimonio è stato contratto per meno di un decennio.

L’Inps aggiorna gli assegni familiari fino al 2013

Giusto due giorni fa l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) ha reso pubblici in una sua circolare i nuovi livelli di reddito dell’assegno destinato al nucleo familiare: questi aggiornamenti si sono resi necessari per quel che concerne il periodo compreso tra il prossimo 1° luglio e il 30 giugno del 2013. Ebbene, che cosa c’è da dire in questo senso? Fra tre settimane esatte vi sarà una rivalutazione vera e propria dei livelli del reddito familiare, in modo da ottenere la corresponsione del relativo assegno a cui si sta facendo riferimento, con le varie tipologie di nuclei che meritano un approfondimento. C’è un testo normativo prezioso per il discorso in questione, vale a dire la Legge 153 del 1988 (“Norme in materia previdenziale, per il miglioramento delle gestioni degli enti portuali ed altre disposizioni urgenti”).

Inps: nuove funzionalità per le visite mediche di controllo

Il messaggio numero 9399 dell’Inps ha avuto come oggetto specifico il servizio di richiesta delle cosiddette visite mediche di controllo per i datori di lavoro e le nuove funzionalità: come specifica questo stesso documento, una circolare dello scorso anno ha stabilito che l’invio da parte dei datori di lavoro di tali richieste deve avvenire esclusivamente attraverso la modalità telematica. Il riferimento deve andare sia alle già citate visite mediche, sia a quelle relative al controllo domiciliare e a quello ambulatoriale. La presentazione, inoltre, viene realizzata e perfezionata mediante il portale web dell’ente previdenziale, visto che esiste un apposito servizio che si chiama proprio “Richiesta Visita Medica di Controllo”, a cui si accede con un Pin. Le nuove funzionalità in questione sono state aggiunte per rendere più agevole l’attività dei datori.

Il differimento dei contributi Inps per le ferie collettive

Uno degli ultimi oggetti che hanno caratterizzato i celebri messaggi dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) è quello che ha a che fare con la richiesta di differimento degli adempimenti contributivi a causa delle ferie collettive: di cosa si tratta con precisione? In pratica, come ha spiegato l’Inps stesso, tutte quelle aziende che non possono provvedere al pagamento dei contributi oppure alla presentazione della denuncia a cadenza mensile proprio a causa della chiusura per questo tipo specifico di ferie, hanno una possibilità importante da sfruttare. Nel dettaglio, esse possono richiedere l’autorizzazione a effettuare gli adempimenti in questione, vale a dire quelli del mese in cui vi sono le ferie collettive, entro un termine temporale maggiore. Non è la prima volta che viene concessa una opportunità del genere.

I contributi volontari del 2012 dei dipendenti non agricoli

L’Inps ha reso noto i quantitativi esatti che si riferiscono ai contributi volontari dei lavoratori dipendenti non agricoli per quest’anno: questa circolare dell’ente previdenziale si è resa necessaria alla luce della variazione percentuale nell’indice dei prezzi al consumo che è stata registrata dall’Istat, una modifica che interessa da vicino le famiglie degli operai e degli impiegati e che ricomprende due archi temporali ben precisi, vale a dire gennaio-dicembre 2010 e gennaio-dicembre 2011. Nello specifico tale variazione è stata pari al 2,7%. Tenendo conto del valore appena menzionato, si possono ricavare quelli relativi al 2012: in effetti, la retribuzione minima settimanale per i dipendenti non agricoli è stata fissata in 192,40 euro, senza dimenticare che esiste anche una fascia annuale oltre la quale si applica l’aliquota aggiuntiva dell’1%, ovvero 44.204 euro per la precisione, oltre al massimale di 96.149 euro che si applica ai prosecutori volontari che sono titolari di una contribuzione non anteriore alla data del 1° gennaio del 1996.

Inps: i chiarimenti sulla domanda degli apprendisti licenziati

Una delle ultime circolari di maggiore interesse dell’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) risale a tre giorni fa: si tratta del documento che ha provveduto ad aggiornare in merito all’ampliamento e al potenziamento dei servizi telematici da mettere a disposizione dei cittadini, in particolare le nuove presentazioni delle domande di disoccupazione, un chiarimento utile per tutti quei lavoratori che sono sospesi e per quegli apprendisti che sono anch’essi sospesi o che sono stati licenziati a partire dallo scorso 1° aprile. Come è noto, l’ente previdenziale ha deciso di privilegiare da tempo il canale telematico per la presentazione delle domande più importanti. Lo stesso vale, ovviamente, anche per le domande di indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti normali e anche ridotti. Come devono procedere in tal senso questi soggetti?

L’Inps affida alla Federalberghi la riscossione di alcuni contributi

L’Inps ha individuato nella Federalberghi e nella Confcommercio Imprese per l’Italia degli alleati davvero strategici per quel che riguarda la riscossione di quei contributi che si riferiscono all’assistenza contrattuale: una delle ultime comunicazioni dell’ente previdenziale è infatti incentrata sulle istruzioni per questa riscossione a favore della federazione e attraverso il celebre modello F24. Il testo normativo di riferimento in questo caso è la Legge 311 del 1973 (“Estensione del servizio di riscossione dei contributi associativi tramite gli enti previdenziali”). Che cosa verrà posto in essere di preciso? Federalberghi ha sostanzialmente affidato all’Inps il servizio per la riscossione di questi contributi, i quali sono previsti dai Contratti Collettivi di Lavoro per la provincia di Trento.

Inps: una circolare illustra l’evoluzione dell’assetto organizzativo

Una delle ultime circolari rese pubbliche dall’Inps ha riguardato da vicino l’evoluzione che si è verificata nell’assetto organizzativo e funzionale del servizio di informazione e consulenza: si tratta di un assetto nuovo di zecca e quindi tali chiarimenti sono più che mai necessari. In effetti, il 2011 dell’ente previdenziale è stato caratterizzato anche dall’intera ristrutturazione del sistema di “customer care”, con una serie piuttosto importante di razionalizzazioni. Altre circolari hanno descritto quali sono le modalità operative a cui bisogna fare riferimento per quel che concerne il servizio in questione, ma bisogna sempre ricordare che tutte le agenzie, sia quelle interne che quelle territoriali, hanno delle responsabilità ben precise di presidio.

L’Inps fa cassa con gli avvisi di addebito

L’Inps sta provvedendo a distribuire in maniera capillare tutte le competenze che si riferiscono alla gestione degli avvisi di addebito e delle varie cartelle di pagamento: questa operazione viene letta come un modo sicuro per fare cassa, anche perché l’ente previdenziale è impegnato a scongiurare qualsiasi tipo di ritardo per quel che riguarda gli uffici, attraverso sospensioni giudiziarie che possano non arrecare alcun tipo di pregiudizio al recupero coattivo. Tutto questo emerge con una certa chiarezza da uno degli ultimi messaggi dell’istituto, il quale ha voluto mettere in luce quali sono le competenze per la gestione dei provvedimenti da affibbiare alle direzioni provinciali: volendo essere ancora più precisi, si tratta di avvisi e cartelle che non superano i 500mila euro, con una data effettiva che sarà fatta cominciare proprio dalla giornata di domani. Quali sono le principali novità in questo senso?

I buoni lavoro dell’Inps

I buoni lavoro dell’Inps meritano un approfondimento per capire meglio come funzionano e quali sono le loro utilità. Anzitutto, essi possono essere definiti come una sorta di pagamento speciale, il quale può essere realizzato attraverso una opportuna retribuzione delle prestazioni occasionali: c’è però da precisare che il versamento in questione può anche avvenire in un’altra maniera, ovvero attraverso l’apposito meccanismo che prevede dei buoni che hanno un valore nominale non inferiore ai dieci euro. Ovviamente, come si sarà già capito, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale è l’ente che è incaricato di emettere questi buoni, mettendo a disposizione anche un buono multiplo di valore pari a cinquanta euro, ogni volta che se ne presentano cinque che non sono separabili tra di loro.