Spesometro, rimane aperta la questione fiscale

Il termine per la presentazione del cosiddetto Spesometro era prevista per il 31 gennaio 2014, ha  chiuso un lungo periodo di polemiche legate a questo strumento di cui si è dotato il Fisco italiano per combattere l’evasione fiscale.

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Calcolo imposte di registro, ipotecaria e catastale

catastoPoco fa abbiamo visto a quanto ammontano le imposte da pagare quando si acquista una casa. Cerchiamo ora di capire in che modo calcolare le imposte di registro, ipotecarie, catastali, che il notaio al momento della registrazione dell’atto provvederà a versare nelle casse dell’Agenzia delle Entrate. Vediamo dunque di sintetizzare, in un solo focus, tutto quello che c’è da sapere sul tema.

Adempimenti fiscali contribuenti

Secondo quanto dichiarato dall’Agenzia delle Entrate, ogni anno sono 108 gli adempimenti che il fisco richiede ai contribuenti. Di questa enorme mole, la metà riguarda comunicazioni di dati che le imprese, i professionisti e gli intermediari finanziari dovranno trasmettere periodicamente all’anagrafe tributaria. E, sebbene per il momento non si veda ancora alcuna precisa e puntuale ipotesi di taglio, qualcosa sembra muoversi nella grande macchina della semplificazione dei rapporti tra i contribuenti privati e professionali e il fisco.

Riforma fiscale per i commercialisti

La riforma fiscale non potrà che abbattersi in maniera incisiva sulla vita professionale di migliaia di commercialisti italiani. E proprio tali lavoratori sono stati pertanto invitati a esprimersi, recentemente, in un’audizione alla Commissione Finanze della Camera, nella quale il rappresentanti dei commercialisti, Claudio Siciliotti, ha ricordato che “si tratta di una legge delega che contiene alcuni principi condivisibili, altri da mettere meglio a fuoco, ma che di certo non può essere considerata la riforma del sistema fiscale: tutt’al più si può parlare di una manutenzione straordinaria dell’esistente”.

Deducibilità perdite su crediti 2012

L’art. 33 del decreto 83/2012 è intervenuto in maniera incisiva sull’art. 101 del Testo unico sulle imposte sul reddito, introducendo previsioni specifiche nel caso di creditore assoggettato a procedure concorsuali e, altresì, introducendo una norma in sostanziale favore nei confronti della deducibilità delle perdite su crediti di modesta entità o relative a diritti ormai prescritti. Cerchiamo pertanto di comprendere insieme quali siano le caratteristiche delle innovazioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 10 agosto 2012.

Spending review città metropolitane

Tra i tanti aspetti della nuova spending review, uno dei più evidenti è l’attesa riduzione del numero delle province (che dovrebbero essere più che dimezzate rispetto all’attuale numero) e l’introduzione delle “città metropolitane”, previste già dalla legge 142/1990, e poi accantonate in attesa di tempi più propizi. Ma quali sono le città metropolitane? E di cosa si occuperanno questi nuovi enti territoriali?

Spending review sulla sanità

Uno degli aspetti sui quali la spending review andrà a incidere con maggiore influenza è relativo al macrotema sanitario. L’analisi della spesa sanitaria delle regioni e delle aziende sanitarie locali e ospeadaliere ha infatti evidenziato – agli occhi del governo – una vasta variabilità dei costi che vengono sostenuti per l’acquisto di beni e di servizi, di farmaci e di dispositivi medici. Di qui, la decisione di procedere a una corposa revisione della spesa sanitaria.

Spending review, i tagli all’istruzione e alla ricerca

Le forbici della spending review si sono purtroppo abbattute anche su comparti particolarmente importanti per la società e l’economia italiana, come i settori della pubblica istruzione, dell’università e degli enti di ricerca. Cerchiamo di vedere nel dettaglio in cosa si sono concretizzati i tagli preannunciati dal provvedimento di revisione della spesa del governo, e quali potrebbero essere le conseguenze sulla vita dei contribuenti italiani.

Spending review per gli enti territoriali

Tra i tanti rami della spending review, che abbiamo l’occasione di esaminare in questi giorni, vi è anche quello relativo alla riduzione della spesa degli enti territoriali, al fine di diminuire di 700 milioni di euro per il 2012 (e di 1.000 milioni di euro a partire dal 2013) sui trasferimenti dello Stato alle regioni a statuto ordinario, con la sola esclusione della riduzione delle risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale. La ripartizione della riduzione sarà determinata dalla Conferenza Stato – Regioni, che considererà la virtuosità e gli eccessi di spesa di ogni regione.

Spending review accorpamento province

Il decreto sulla spending review interviene in maniera incisiva anche sulle province, prevedendone di fatto l’attesa riduzione e l’accorpamento, al fine di dimezzarne il numero attuale. Considerata la delicatezza del tema, e la considerazione secondo cui il provvedimento ha assunto un risalto mediatico piuttosto importante, cerchiamo di comprendere quando e in che modo avverrà la riduzione del numero di province in Italia.

Spending review sui ministeri

La revisione della spesa pubblica andrà a incidere pesantemente anche sulla vita quotidiana dei ministeri. Il decreto contiene infatti un corposo capitolo dedicato proprio alla revisione della spesa dei singoli ministeri, che viene realizzata principalmente mediante la riduzione dell’ammontare dei contributi che vengono erogati in favore di fondi e agenzie. Vengono inoltre eliminati gli eccessi di spesa per un importo di 1,5 miliardi di euro per il 2012 e per 3 miliardi a partire dal 2013.

Spending review, cosa cambia per società pubbliche e in house

Tra i capitoli più importanti in materia di spending review c’è sicuramente quello relativo alla revisione dell’articolazione della macchina statale, con riferimento specifico alle società pubbliche. Numerose sono, in merito, le misure principali, a cominciare dalla previsione delle disposizioni sulla composizione dei consigli di amministrazione delle società a totale partecipazione pubblica, con i cda che dovranno essere composti da non più di tre membri, di cui due dipendenti dall’amministrazione titolare della partecipazione o della controllante.