Secondo quanto sta emergendo dalle interpretazioni che il quotidiano Italia Oggi ha pubblicato sull’articolo 49 del decreto legislativo antiriciclaggio, l’assegno irregolare produrrebbe delle conseguenze negative sia per il soggetto che lo emette, che per il soggetto che lo riceve. Stando alla possibile lettura della norma, infatti, sarebbe possibile sostenere che chi riceve l’assegno irregolare non rischia in realtà nulla: tuttavia non sarebbe così, poiché una disposizione interpretativa sul correttivo chiarirebbe che costituiscono violazione l’emissione, il trasferimento e la presentazione all’incasso di assegni bancari e postali, assegni circolari, vaglia e cambiari privi delle opportune indicazioni.
Guardia di Finanza
Mancata dichiarazione Iva annuale
La Cassazione, con ordinanza n. 13090 del 25 luglio 2012, è intervenuta su un argomento molto delicato, riguardante le conseguenze della mancata presentazione della dichiarazione Iva annuale per un determinato periodo di imposta. Ebbene, stando a quanto affermato dalla Suprema Corte, una mancanza di questa natura produrrebbe per il contribuente la preclusione alla possibilità di avvalersi del credito scaturente dalla dichiarazione omessa, da portare in detrazione nelle mensilità successiva. Ecco cosa ha affermato la Cassazione.
Nuova tax compliance internazionale
E’ stato finalmente definito il protocollo intergovernativo che, coinvolgendo alcuni dei maggiori Paesi europei e gli Stati Uniti, prevederà un interscambio più rapido e automatico di informazioni fiscali. Vediamo insieme in cosa consiste la nuova tax compliance internazionale, e in che modo dovrebbe poter garantire un miglior monitoraggio degli aspetti fiscali che riguardano i contribuenti nazionali e internazionali.
Misure fiscali spending review
Nel corso delle ultime settimane abbiamo visto più volte in cosa sia consistito il pacchetto di interventi elaborato dal governo in materia di spending review. Oggi cerchiamo di riassumere quali sono le principali innovazioni in termini di misure fuscali, che andranno a cambiare parte della nostra vita e, in maniera più specifica e particolare, l’impatto delle nostre relazioni con l’Erario e i consumi quotidiani.
Nuovi dati evasione fiscale
Il centro studi di Confcommercio, nel suo Rapporto sulle determinanti dell’economia sommersa, lancia nuovi e inquietanti dati sull’andamento dell’evasione fiscale, e sui suoi riflessi sull’economia reale. Stando alle elaborazioni compiute dal centro studi, in Italia il sommerso vale oggi il 17,5% del prodotto interno lordo, mentre la pressione fiscale è salita al 55%. Ne consegue che l’economia che oggi sfugge al fisco determina un’evasione di 154 miliardi di euro: un incredibile ammontare che costituisce vasto margine di manovra per il recupero dell’efficienza italiana.
Lotta all’evasione fiscale nel Lazio
Il 4 aprile 2012 la Regione Lazio e l’Agenzia delle Entrate hanno sottoscritto una importante convenzione per la gestione dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’addizionale sull’imposta sui redditi delle persone fisiche. La convenzione, valida per il 2012 e per i prossimi anni, renderà operativo il riversamento diretto nelle casse della Regione Lazio del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia delle imposte sopra ricordate.
“Attraverso questa convenzione si intensifica la già proficua collaborazione tra Regione ed Agenzia delle Entrate” – dichiara una nota della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini – “per dare una concreta applicazione alle recenti disposizioni sul federalismo fiscale, al fine di mantenere direttamente sul territorio le risorse derivanti dall’attività di controllo fiscale sui due più importanti tributi regionali e rendere più incisiva all’azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale all’interno del territorio regionale”.
Vendere la barca per sottrarsi al Fisco
La paura di indagini e monitoraggi fiscali troppo stringenti da generando una vera e propria corsa alla vendita della propria imbarcazione. Un fenomeno che starebbe riguardando una platea di contribuenti sempre più vasta, e che in alcune aree della Penisola avrebbe raggiunto proporzioni davvero molto emblematiche, con le pagine degli annunci di vendita sui quotidiani che – per la prima volta – sembrano contenere un ampio portafoglio di barche per tutti i gusti e tutte le tasche.
Certo è che non è il solo comportamento dell’Agenzia delle Entrate a suscitare questa corsa al miglior collocamento del proprio natante sul mercato: la crisi sta infatti conducendo alla formazione di un comportamento sempre più frequente, relativo al voler realizzare adeguatamente il proprio investimento, sfruttando gli introiti dell’operazione di vendita per contribuire a riequilibrare il proprio patrimonio.
Evasione fiscale: la lotta parte dai Comuni
Incentivare le azioni dei Comuni sul contrasto all’evasione fiscale, prevedendo delle vere e proprie ricompense per le municipalità più attive e virtuose. È questa l’intenzione di un accordo siglato tra l’Agenzia delle Entrate e l’Anci (l’Associazione nazionale dei comuni italiani), secondo cui i Comuni della Penisola potranno ora diventare parti protagonisti nell’evidenza dell’economia sommersa, ottenendo in cambio un benefit monetario che non potrà che costituire giovamento per le casse municipali.
A ben vedere, i benefici di una più incisiva azione sul territorio da parte dei Comuni, potrebbero essere significativi per entrambe le parti. Da un lato, infatti, il governo sta cercando di rispettare le tappe per conseguire il target del pareggio di bilancio nel 2013: un obiettivo arduo, che non si potrà che cercare di raggiungere anche grazie agli introiti della lotta all’evasione fiscale, che nel 2011 hanno permesso allo Stato di incamerare quasi 12 miliardi di euro.
Fisco, al via i controlli su colf e badanti
Secondo quanto sta emergendo a mezzo stampa, starebbero prendendo rapidamente il via alcuni controlli fiscali “incrociati” volti a scovare quelli che in gergo comune vengono denominati “soggetti grigi”, ovvero coloro che – pur essendo titolari di una posizione regolare da un punto di vista contributivo – risultano mancanti delle correnti dichiarazioni fiscali o degli aggiornamenti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Tra i soggetti grigi più abituali vi sono senza dubbio colf e bandanti. Spesso e volentieri tra queste categorie professionali si celano coloro che- per dimenticanza, colpa grave o, peggio, consapevolezza – non hanno presentato alcuna dichiarazione dei redditi, nonostante la regolare assunzione e nonostante il datore di lavoro abbia proceduto a regolare versamento dei contributi previdenziali.
Patrimoni all’estero: le tasse della manovra Monti
Come noto, la manovra Monti ha introdotto una serie di applicazioni onerose sui patrimoni all’estero. La più “famosa” di tutte le introduzioni della riforma fiscale è certamente inerente il prelievo sui capitali scudati. Ma in realtà le modifiche all’ordinamento fiscale per quanto concerne i patrimoni esteri vanno anche al di là, abbracciando gli immobili posseduti al di fuori dei confini nazionali e i depositi regolarmente tenuti all’estero.
In particolare, la reintroduzione dell’imposta sulle case vale anche per quanto concerne gli immobili all’estero. Pertanto, i soggetti che risiedono in Italia e che detengono immobili all’estero dovranno pagare un’aliquota di 0,.76 punti percentuali sul valore dell’immobile, calcolato sulla base del valore d’acquisto o del valore di mercato. Al fine di evitare una doppia tassazione, è riconosciuto un credito d’imposta per i prelievi patrimoniali operati dallo Stato estero, tenendo conto delle varie convenzioni bilaterali in essere.
Evasione fiscale: necessario perfezionare il redditometro
L’obiettivo dei nuovi strumenti di accertamento fiscale, come è intuibile, è quello di poter verificare i compensi, i ricavi e quindi il reddito complessivo delle persone fisiche e giuridiche, al fine di poter incrociare tali elementi quantitativi con altre voci di riferimento economico e patrimoniali, e cercare in tal modo di poter scovare eventuali focolari di evasione fiscale, una piaga che sta contribuendo a condannare l’economia italiana su basse soglie di crescita, sottraendo fondi utili al fisco.
Il funzionamento del c.d. redditometro, che nel corso di queste settimane sta lentamente prendendo piede, è teoricamente abbastanza semplice: il redditometro è infatti in grado di convertire alcune tipologie di spese (ad esempio, l’acquisto di una nuova auto) in percentuali di reddito; il redditometro è altresì integrato con lo spesometro, che al contrario misura il reddito rispetto alle spese sostenute. Incrociando i due parametri, sarebbe possibile determinare possibili fonti di accertamento.
Evasione fiscale, i proprietari delle barche non ci stanno
Secondo una recente indagine commissionata da Ucina Confindustria, il 62% di coloro che posseggono una barca si sentirebbe ingiustamente trattato dal fisco come un evasore. A fronte di questa percentuale così elevata, tuttavia, solo il 30% dichiara di aver subito dei controlli del fisco, e due su tre – all’interno di questa minoranza – afferma che il controllo fiscale è stato “scrupoloso ma rispettoso”, smentendo pertanto i timori concreti di un accanimento delle Entrate nei confronti di chi è titolare di un’imbarcazione.
L’indagine effettuata dall’Ispo del professor Mannheimer segnala pertanto un evidente gap tra la percezione che i diportisti hanno del Fisco e dell’Amministrazione Pubblica, e quanto invece accade in realtà. Dall’insieme degli elementi statistici raccolti, ha dichiarato Mannheimer al termine di una presentazione tenutasi all’Ucina Confindustria, non emergerebbe pertanto alcun atteggiamento ostile del Fisco nei confronti dei proprietari di barca.
Nuovo redditometro al via la sperimentazione a Marzo
L’Agenzia delle Entrate ha comunicato nel corso di un incontro che a partire dal mese di marzo 2011 inizierà la sperimentazione del nuovo redditometro. L’agenzia delle Entarte farà molto affidamento
Elenchi Black List in scadenza il 02.11.2010
Siamo oramai giunti alla scadenza del primo invio degli elenchi per la comunicazione delle operazioni con i paesi facenti parte della cosi detta Black List . La comunicazione riguarderà le operazioni effettuate nei mesi compresi tra luglio e settembre 2010 e saranno divisi in trimestrali, unica comunicazione, e mensili, tre comunicazioni una per ogni mese.
Saranno obbligati alla comunicazione per le operazioni della Black List tutti i soggetti passivi IVA italiani (imprese e professionisti) che effettuano operazioni con soggetti passivi (imprese o professionisti) con sede, domicilio o residenza in uno dei Paesi c.d. “Black List” individuati dai DDMM 4.5.99 e 21.11.2001.
Le operazioni da comunicare saranno :
– cessioni di beni;
– prestazioni di servizi rese
– acquisti di beni;
– prestazioni di servizi ricevute.
Mentre da icordare che devono essere esclusi dall’elenco Black List i contribuenti privati.
I dati da comunicare saranno:
- cognome e nome,
- data e stato estero di nascita,
- indirizzo del domicilio fiscale.
Questi per le persone fisiche e ditte individuali
- acquisti per i quali si e’ operato il reverse charge (o l’integrazione della fattura ricevuta).
- Note di variazione (Note di accredito) vanno detratte dalle operazioni attive o passive se afferenti il medesimo periodo
- i dati delle operazioni registrate o soggette a registrazione ai fini IVA, imponibili, non imponibili, esenti e non soggette ad IVA.