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Ancora poca chiarezza sulle tasse Tasi Imu Tari

Aliquote in salita per la Tasi, la nuova imposta sui servizi locali alla prima casa. I comuni potranno stabilire un’aliquota addizionale, al fine di finanziare gli sgravi ai contribuenti meno abbienti e la forbice di questa aliquota aggiuntiva è compresa tra uno e otto millesimi di punto. Con le addizionali, l’aliquota massima potrà raggiungere lo 0,33% del valore dell’immobile.

Tobin Tax tutto quello che c’è da sapere

La Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, arriverà in Italia con una forma molto simile a quella già sperimentata dai cugini transalpini e, forse, molto lontana da quella che la Commissione Europea vorrebbe invece applicare. Il merito (o la colpa, a seconda di come la pensiate) è principalmente della Consob, che ha inviato al governo una serie di utili osservazioni al fine di suggerire in che modo si potrebbe strutturare una migliore tassa sulle transazioni finanziarie, senza creare pregiudizi al sistema Italia. Ma vediamo nel dettaglio quanto inciderà la Tobin Tax, e chi dovrà pagarla.

L’Inpdap anticipa la rata di marzo della pensione

Un anticipo di pensione che renderà felici molti soggetti: è questo quello che riserverà l’Inpdap nel corso del prossimo mese di marzo, venendo incontro a tutti quei pensionati che sono soliti riscuotere i loro compensi in contanti. Si tratta, nello specifico, della consueta rata mensile assicurata dall’istituto, con una corresponsione in via anticipata nel periodo che è compreso tra il 1° e il 6 marzo, recandosi sempre presso l’ufficio postale come avviene normalmente. Gli altri pensionati, invece, vale a dire quelli che sono abituati a riscuotere le somme in denaro attraverso gli appositi bonifici bancari o libretti delle Poste, dovranno attendere la solita data, vale a dire il 16 marzo. La comunicazione dell’Inpdap stesso ha messo in luce come questa decisione debba essere spiegata con la previsione di una modalità straordinaria di pagamento, quindi si è scelto di mettere a disposizione più tempo per dotarsi di conti correnti, libretti e carte prepagate, i tipici strumenti utilizzati per accreditare la pensione.

Contribuenti minimi 2012: nessuna applicazione di ritenuta d’acconto in fattura

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un provvedimento molto chiarificatore per rendere più trasparente il nuovo regime dei contribuenti minimi 2012: il direttore dell’Agenzia ha infatti affermato che coloro che rientrano nell’ambito dei requisiti dei nuovi minimi, non devono applicare la ritenuta d’acconto in fattura. Un provvedimento spiegabile in sintesi nel timore che il contribuente vada a credito (considerata la riduzione della tassazione al 5%).

A questo collegamento, in proposito, è possibile scaricare il provvedimento n. 185820/2011, che permetterà ai contribuenti interessati di poter verificare il possesso, o meno, dei requisiti utili per poter essere inquadrati nel nuovo regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità.

Nuova imposta sui rifiuti con la manovra Salva Italia

Manca ancora un anno, ma è bene che i contribuenti inizino a prendere confidenza con la RES, la nuova tassa comunale sui rifiuti e sui servizi, un prelievo che sostituirà l’attuae TARSU (la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani), con un provvedimento passato in apparente secondo piano all’interno del comparto delle novità fiscali che hanno riguardato gli ultimi, travagliati, mesi del 2011. 

La RES sostituisce completamente la precedente TARSU, andando a imporre un prelievo fiscale dipendente dal volume di rifiuti prodotti per unità di superficie, sulla base della destinazione di utilizzo dell’immobile, e con esclusione dalla tassazione di quelle aree scoperte pertinenziali, o quelle accessorie delle abitazioni private, e le aree comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva. Ancora, in caso di utilizzi temporanei di durata non superiore ai sei mesi, il tributo è dovuto solo dal proprietario dell’immobile.

Imposta sugli aeromobili, ecco come funziona

Tra le “tasse sul lusso” introdotte dalla Manovra Salva Italia, vi è anche l’introduzione dell’imposta erariale sugli aeromobili privati, che siano rientranti all’interno del perimetro normativo stabilito dall’articolo 744 del Codice della Navigazione, risultino immatricolati nel registro aeronautico nazionale. L’imposta, stando al testo del decreto Monti, è dovuta da parte di coloro che risultino essere proprietari, usufruttuari, acquirenti con patto di riservato dominio, o utilizzatori a titolo di locazione finanziaria dell’aeromobile, dagli stessi pubblici registri.

Il pagamento della somma dovrà essere effettuato all’atto della richiesta del rilascio o del rinnovo del certificato di revisione della aeronavigabilità, in relazione all’intero periodo di validità del certificato stesso. Nell’ipotesi in cui il certificato abbia una validità inferiore a un anno, l’imposta è dovuta nella misura di un dodicesimo degli importi, per ciascun mese di validità.

Tassa sulle imbarcazioni, le novità della manovra Monti

Particolarmente osteggiata da tutti i proprietari dei natanti, la manovra Monti ha introdotto una serie di provvedimenti finalizzati a tassare i possessori di imbarcazioni, con una incisività del prelievo fiscale che è direttamente proporzionale alla lunghezza della barca, con una misura che desidera pertanto andare a creare un pregiudizio economico maggiore nelle tasche di coloro che risultano essere in proprietà di barche di lusso.

In particolare, stando a quanto riportato dall’articolo 16 della manovra, dal 1 maggio 2012 tutte le unità di diporto che stazionano nei porti marittimi nazionali, navigano o siano ancorate in acque pubbliche, anche se in concessione a privati, sono soggette al pagamento della tassa annuale di stazionamento, calcolata per ogni giorno o frazione di esso, in misura dipendente dalla lunghezza dello scafo.

Fisco e Ordini professionali: cosa potrebbe cambiare

Annunciate da tempo, le riforme degli Ordini professionali sembrano siano finalmente in dirittura d’arrivo. Almeno così riporta Corriere Economia, l’allegato economico del Corriere della Sera, che nell’ultimo numero ha citato il presidente del Coordinamento unitario delle professioni (Marina Calderoni) circa le prossimo novità che dovrebbero coinvolgere tutti gli albi e gli ordini disciplinanti le libere professioni in Italia.

A finire nell’ambito delle più importanti proposte di revisione sarà il processo di attribuzione della qualifica professionale al giovane neolaureato o al praticante, in un’ottica di promozione di “uno sviluppo professionale continuo e volto a garantire la qualità degli iscritti” – ricorda il presidente del Coordinamento, sostenendo come diventi essenziale riconoscere un compenso “equo” al tirocinante, troppo spesso sotto pagato.

Tasse su impianti rinnovabili, le proteste di Aper e Anev

Un emendamento al disegno di legge sulle “Nuove disposizioni in materia di aree protette” rischia di inasprire ulteriormente il costo fiscale da sopportare per coloro che desiderano installare impianti di produzione di energia pulita (principalmente, fotovoltaici ed eolici) nelle aree protette. Una ulteriore tassa si affaccia infatti all’orizzonte, ponendo sulla strada della contestazione le principali associazioni di riferimento nel settore.

Il nuovo prelievo, secondo quanto appare nell’emendamento, servirà a costituire un utile “contributo alle spese per il recupero ambientale e della naturalità”. Un prelievo che sarebbe a carico di tutti i soggetti titolari di impianti produttrici di energia pulita e rinnovabile, che siano presenti all’interno di “aree protette o aree contigue”.

Manovra finanziaria 2011: ipotesi Tfr in busta paga

In Italia c’è da risolvere il problema della bassa crescita del Pil, incompatibile con uno dei debiti pubblici più elevati al mondo. Bassa crescita di norma fa rima con bassi consumi, e non a caso in Italia questi sono stagnanti da troppo tempo. Come rilanciarli? Ebbene, in vista dell’avvio della discussione ed approvazione in Parlamento della manovra bis da 45 miliardi di euro, s’è parlato in questi giorni della possibilità di rilanciare i consumi mettendo più soldi nella busta paga dei lavoratori. Questo non con un aumento degli stipendi, ma con l’inserimento del Tfr, il trattamento di fine rapporto, direttamente spalmato nella busta paga.