Unico 2008 ultimi giorni per invio

Rimangono oramai pochissimi giorni per inviare, personalmente tramite internet o telematicamente tramite un intermediario abilitato, il modello UNICO 2008. Infatti martedi 30 settembre sarà il termine ultimo scelto dopo la

Recessione: Confindustria avverte, peggio di cosi non si può andare

Confindustria oramai non ha piu dubbi, in italia siamo ormai vicini al punto più basso dell’attuale fase congiunturale.

Beh non male considerando che peggio di cosi non si può andare.

A parte i commenti personali il presidente di Confindustria ha spiegato che fortunatamente si intravedono primi, ma alquanto  timidi, segni di stabilizzazione che lasciano pensare ad una svolta, e se questi segni avranno conferma, nel 2009 potrebbe cominciare la ripresa, cui l’Italia ha la possibilità di agganciarsi.

Federalismo fiscale, si rischia il caos

L’allarme giunge dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC): il disegno di legge sul federalismo fiscale, presentato nei giorni scorsi dal Governo, potrebbe aggravare pesantemente il già difficile rapporto fra gli italiani e la normativa tributaria.

Il presidente dell’Ordine, Claudio Siciliotti, è stato molto chiaro nel dipingere una situazione di caos qualora la rivoluzione federale dovesse davvero presentarsi così come in queste ore appare. Siciliotti ha usato il termine di “Babele fiscale”, tratteggiando un’Italia dove rischiano di trovarsi a convivere leggi tributarie statali insieme a norme regionali e locali, ognuna caratterizzata da propri presupposti, regole applicative e aliquote, per di più differenti da Regione a Regione quando non addirittura da Comune a Comune.

Un autentico caos che già metterebbe in seria difficoltà gli operatori del settore, ma che agli occhi del comune cittadino si trasformerebbe in un’inestricabile giungla, ben più complessa dell’attuale sistema normativo, che certamente semplice non è.

Aprire un’impresa in Italia? Assurdo

Che aprire un’impresa in Italia e farla sopravvivere in mezzo alla giungla di leggi e regolamenti spesso astrusi sia complicato, è cosa arcinota. Ma l’ultima graduatoria proveniente dalla Banca Mondiale offre risultati sconfortanti.

La graduatoria pende in considerazione numerosi parametri, dai tempi necessari per aprire un’impresa a quelli per chiuderla, dalla flessibilità del lavoro all’accesso al credito, dalla pressione fiscale al grado di corruzione.

La media ponderata di questi fattori non lascia dubbi: l’Italia è bocciata sonoramente, classificandosi al 65° posto in una graduatoria di 181 nazioni.

Davanti a noi ci sono, come era facile immaginare, quasi tutti i Paesi occidentali, ma alcune posizioni in classifica lasciano stupiti, dal 13° posto della Thailandia al 15° della Georgia, fino al sorprendente 1° posto detenuto saldamente ormai da diversi anni da Singapore (seguito da Nuova Zelanda e Stati Uniti).

Insomma, il aprire un’impresa in Italia sembra davvero difficile.

Sconti IRPEF per il carburante in Sardegna

Ecco una di quelle proposte di legge che attirano l’attenzione. Succede in Sardegna, dove l’on. Mario Floris ha presentato un’idea destinata a far discutere: Fare sconti IRPEF per il carburante, in parole semplici consentire a tutti i residenti sull’Isola di scaricare dalle tasse il carburante della propria automobile, almeno in parte.

L’ipotesi è tutt’altro che campata in aria, poiché la Sardegna, che è Regione a Statuto speciale, gode di una forte autonomia impositiva; e in tempi di federalismo fiscale, non si può escludere che la proposta possa trovare sostenitori anche in altre Regioni.

Ma in cosa consiste, nel dettaglio, la proposta?

Ad ogni residente sarà inviata una particolare tessera, da mostrare al benzinaio in occasione di ogni rifornimento; quest’ultimo provvederà quindi a consegnare una sorta di scontrino che testimonierà il numero di litri di carburante acquistati.

Lo scontrino consentirà di ottenere una detrazione dall’IRPEF, secondo una geografia articolata: dai venti ai cinquanta centesimi al litro a seconda del Comune di residenza, con ulteriori benefici per chi dispone di un’auto ecologica.

Federalismo fiscale: Primo SI

Il Federalismo fiscale strappa il primo SI, infatti il Consiglio dei Ministri nella seduta del 11.09.2008 ha dato il via libera, quello preliminare, al disegno di legge per la delega sul Federalismo fiscale.

Nonostante tutto però verrà prevista una clausola di salvaguardia per impedire l’aumento dell’imposizione a carico dei contribuenti.

Ma come verrà coperta la fornitura dei servizi essenziali?

BCE: Italia deve tagliare la spesa nella Finanziaria 2009

La Banca centrale europea (BCE) ha chiesto all’Italia, come ad altri paesi del’unione Europea, di provvedere a risanare i bilanci in deficit.

Questo dovrà avvenire inevitabilmente già dalla Finanziaria 2009, non ci sono stati segnali di riallineamento agli standard imposti dalla Banca centrale europea, prevedendo misure correttive necessarie ad assicurare progressi verso il risanamento dei conti pubblici, preferibilmente dal lato della spesa.

Stock option: Finisce il regime agevolato

Gia dal 25.06.2008, con l’entrata in vigore del DL 112/2008, è cessato il regime agevolato sulle Stock option per tutte le azioni assegnate ai dipendenti a decorrere da quella data anche se i piani di riparto erano stati approvati precedentemente. A stabilirlo è stata la circolare n. 54/E del 09.09.2008 .

Ma cerchiamo di capire come funzionava il regime agevolato e come sarà ora con l’introduzione del DL 112/2008:

Prima:

Fino al 25.06.2008 il regime agevolato funzionava nel seguente modo, in pratica il lavoratore escludeva dal proprio reddito la differenza tra il valore delle azioni al momento dell’assegnazione e il reale prezzo di acquisto.

Adesso:

Con l’abolizione del regime agevolativo, torna soggetto a tassazione ordinaria, progressiva e per scaglioni, il reddito derivante dalla differenza tra il valore delle azioni al momento dell’assegnazione del diritto d’opzione e quanto corrisposto dal dipendente al momento dell’esercizio dell’opzione. Pertanto, tale differenza concorrerà alla determinazione del reddito da lavoro dipendente e sarà assoggettata a ritenuta d’acconto dal datore di lavoro.
Per quanto riguarda invece la tassazione delle plusvalenze a seguito della vendita delle azioni da parte del dipendente, con il nuovo sistema, l’aliquota del 12,5% sul capital gain si applica tenendo conto del valore assoggettato a tassazione.