Fatture con il registratore di cassa

Ancora pochi mesi e gli esercenti potranno produrre delle vere e proprie fatture attraverso i registratori di cassa. Una novità, presente nello schema di decreto messo a punto dal ministero dell’economia e delle finanze, che con decorrenza 1 gennaio 2013 fornirà un’ulteriore possibilità a tutti i negozianti e professionisti. Rimarrà comunque obbligatoria l’indicazione del numero di partita IVA / codice fiscale del destinatario, in aggiunta alla possibilità di emettere una fattura semplificata per gli importi di minore entità.

La dichiarazione del contribuente italiano che lavora in Svizzera

Che cosa accade dal punto di vista fiscale quando un soggetto è costretto a trasferirsi in territorio svizzero per lavorare in una società della confederazione elvetica, mantenendo però la residenza nel nostro paese? il dubbio in questione riguarda ovviamente l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef), quindi occorre capire come ci si regola in tal senso. Nello specifico, bisogna sapere se la dichiarazione dei redditi riguarda il reddito che è stato prodotto in Svizzera anche in Italia. L’aiuto fondamentale per rispondere a questo quesito ci viene dall’articolo 3 del Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi, vale a dire il Dpr 917 del 1986), ovvero quello che contempla la base imponibile dell’imposta.

Errori modello 730

Avete presentato un modello 730/2012 e, successivamente alla stessa presentazione, vi siete resi conto di aver inserito dei dati errati, o di aver omesso alcuni elementi numerici, la cui correzione comporta un maggior rimborso o un minor debito? In ogni caso, anche se la correzione non influisce sulla determinazione dell’imposta, è opportuno presentare quanto prima una dichiarazione integrativa. Vediamo cosa stabilisce la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 15/E del 25 maggio 2012, in termini di presentazione del modello 730 integrativo.

Nuovi dati evasione fiscale

Il centro studi di Confcommercio, nel suo Rapporto sulle determinanti dell’economia sommersa, lancia nuovi e inquietanti dati sull’andamento dell’evasione fiscale, e sui suoi riflessi sull’economia reale. Stando alle elaborazioni compiute dal centro studi, in Italia il sommerso vale oggi il 17,5% del prodotto interno lordo, mentre la pressione fiscale è salita al 55%. Ne consegue che l’economia che oggi sfugge al fisco determina un’evasione di 154 miliardi di euro: un incredibile ammontare che costituisce vasto margine di manovra per il recupero dell’efficienza italiana.

Imposta sulle attività finanziarie estere 2012

L’imposta sulle attività finanziarie estere è un prelievo che colpisce tutte le persone fisiche fiscalmente residenti nel territorio dello Stato, che detengono attività finanziarie all’estero (anche se scudate ma non rimpatriate): al fine di comprendere quali siano da considerare tali, si può far riferimento al concetto di residenza fiscale di cui alle norme del Tuir. Cerchiamo di comprendere quali siano i principali aspetti disciplinari della normativa.

Novità per le vincite al poker

Avete vinto una discreta somma al tavolo da gioco? Per voi, stanno arrivando buone notizie. Dopo la lunga serie di accertamenti che l’Agenzia delle Entrate ha effettuato per cercare di ricondurre a tassazione le vincite che i giocatori italiani hanno conseguito all’estero, le commissioni tributarie sono intervenute a supporto dei player, sostenendo che sarebbe contrario alla legislazione comunitaria il comportamento che punta a tassare una tipologia di reddito conseguito in uno Stato della comunità europea che, qualora fosse stata percepito all’interno del proprio stato, di appartenenza, non avrebbe formato oggetto di imposizione.

Ad apportare la novità la commissione tributaria provinciale di Gorizia, che traendo spunto da una sentenza della Corte di Giustizia UE, ha deciso su una serie di avvisi di accertamento emessi verso un cittadino italiano che aveva conseguito cospicue vincite, nell’ambito di un torneo disputatosi nel casinò Hit, a Nova Gorica, in Slovenia.

Dichiarazioni fiscali 2011

Secondo quanto comunicato dall’Agenzia delle Entrate e dal Dipartimento delle finanze, che hanno diffuso una serie di interessanti informazioni sulle tipologie di dichiarazioni fiscali presentate dai contribuenti nel 2011 (ma relative al periodo di imposta del 2010 per società di persone, IVA, enti non commerciali, registro e successioni, studi di settore), gli importi compensati in F24 sarebbero passati da quota 16,5 miliardi di euro a 10,1 miliardi di euro, con una contrazione del 39%.

In particolar modo, sarebbero oltre 5,1 milioni i contribuenti che nel corso del 2011 non hanno presentato alcuna dichiarazione IVA, con una flessione dell’1 per cento rispetto al 2010. La causa è da ricondursi prevalentemente alla mancata presentazione della dichiarazione da parte di coloro che hanno optato per i contribuenti minimi previsto in favore dei soggetti che non hanno ricavi superiori a 30 mila euro (nel 2010, le adesioni al regime hanno registrato un incremento del 14,4%).

Cinque per mille: i beni culturali e paesaggistici

Il cinque per mille relativo alle dichiarazioni dei redditi dello scorso anno potrà essere destinato ancora una volta a quegli enti che sono protagonisti di attività di rilevanza sociale: si tratta di una opportunità sperimentata per la prima volta nel 2007 e che nel corso degli anni si è progressivamente sviluppata. Le finalità che si possono rinvenire in questo 2012 sono soprattutto quelle relative alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. Come si può provvedere in tal senso? I contribuenti interessati devono semplicemente firmare nello spazio dedicato all’interno del modello 730-1, mentre non è mai possibile destinare la somma voluta mediante l’indicazione del codice fiscale. Sarà poi un compito specifico del Mibac (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) ripartire in maniera adeguata il denaro stanziato.

Termine bilanci società 2012

Le società di capitali potranno avvalersi del termine più lungo di approvazione del bilancio d’esercizio, pari al 28 giugno (equivalente al 180mo giorno successivo alla chiusura dell’esercizio sociale). La data del 29 aprile (corrispondente all’ordinario termine di 120 giorni) può infatti ritenersi superata nella presenza di particolari condizioni che permettono alla società stessa di poter usufruire del termine allungato.

Ma quali sono le condizioni sopra anticipate? Lo statuto societario può prevedere la possibilità del termine allungato nell’ipotesi in cui sussista almeno una delle seguenti condizioni: redazione del bilancio consolidato; quando lo richiedano particolari esigenze relative alla struttura e all’oggetto della società. Ancora, è possibile usufruire del termine allungato altre specifiche situazioni che possono avverarsi nella ordinaria vita aziendale.

Comunicazioni di irregolarità entro il 30 giugno

C’è tempo fino al 30 giugno 2012 per poter rispondere alla missiva inviata dagli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate a fine maggio, e spedire così in tempi più congrui la documentazione che attesti di aver usufruito delle agevolazioni fiscali in maniera corretta. Il riferimento è ovviamente alle c.d. “comunicazioni di irregolarità” sul 730, per la quale – come era stato richiesto da più parti – è previsto uno slittamento dei termini fino al già ricordato 30 giugno.

L’attività di invio massivo effettuata dall’Agenzia delle Entrate rientra nei consueti controlli sugli oneri dedotti e sulle detrazioni di imposta, riguardanti circa il 4% delle dichiarazioni delle persone fisiche. La conferma arriva in una nota dellos corso del 15 maggio, che ribadisce come l’attività sia completamente routinaria, che che serva a verificare che lespese che danno diritto a detrazioni o deduzioni fiscali siano effettivamente state sostenute e correttamente indicate in dichiarazione.

Le esenzioni della dichiarazione dei redditi

Come è noto dal diritto italiano, ogni singolo anno i cittadini italiani, in quanto contribuenti, devono presentare all’amministrazione finanziaria la dichiarazione dei redditi: si tratta del documento fiscale che deve essere compilato in modo da portare a conoscenza della stessa Agenzia delle Entrate i redditi che sono stati conseguiti nel corso dell’anno precedente. Ci sono però delle precisazioni importanti da fare in questo senso, in particolare per quel che concerne i redditi che sono esenti da tale tipo di dichiarazione. Quali casi possono rientrare in questo novero così specifico? Entrando maggiormente nel dettaglio, bisogna rifarsi a quello che prevede la legge. Anzitutto, non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi tutti quei soggetti che percepiscono un reddito da lavoro dipendente o da pensione che viene corrisposto da un solo datore di lavoro, ragione per la quale è prevista l’effettuazione delle ritenute di acconto.

Evasione fiscale, pubblicati i risultati 2011 del Veneto

La Guarda di Finanza del Veneto ha pubblicato i dati relativi alla lotta all’evasione e alle irregolarità fiscali durante il 2011. Stando alle indagini compiute dalla GdF, nel corso dell’ultimo anno sarebbero stati scovati oltre 3,5 miliardi di euro nascosti all’Ageniza delle Entrate, oltre a violazioni sull’imposta sul valore aggiunto (a quanto pare dalle ultime rilevazioni ufficiali, l’imposta meno amata dagli italiani) per 430 milioni di euro.

Le ispezioni della Guardia di Finanza durante l’intero 2011 sono state circa 8 mila, con quasi 3 mila verifiche e circa 5 mila controlli fiscali. A quanto sopra, occorre tuttavia aggiungere un volume di controlli strumentali pari a oltre 45 mila unità (comprendenti i controlli su scontrini ed emissione di ricevute) nei confronti degli esercizi commerciali.

Contributi previdenziali più cari per i commercialisti

Scattano i rincari per i contributi previdenziali dei commercialisti, finalizzati a consentire alla categoria di godere maggiori frutti pensionistici. I ministeri competenti (quelli del Lavoro e dell’Economia) hanno infatti dato il loro benestare definitivo alla riforma proposta dalla Cassa di previdenza di categoria, che prevede l’innalzamento (con decorrenza antergata al 1 gennaio 2012) dell’aliquota soggettiva sui redditi. Ma in che modo cambieranno i contributi previdenziali per tale professione?

Andiamo con ordine, e cerchiamo di comprendere cosa accadrà quest’anno, e nei successivi esercizi. Nel 2012 recentemente cominciato l’aliquota del contributo soggettivo a carico del professionista sarà pari a1ll’11% sui redditi del 2011, maggiorata fino a diventare 14% nel monte pensionistico del professionista. Il contributo integrativo sul fatturato è invece pari a 4 punti percentuali.

Tasse sul lavoro, obbligatorie anche se l’occupazione è “in nero”

Anche chi lavora in nero, deve pagare le tasse. A dirlo sono numerose pronunce giurisprudenziali e, da qualche giorno, anche il parere n. 26/2011 della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, che prende in carico l’opinione dei giudici formulando un indirizzo piuttosto omogeneo e consolidato, che sostituisce la vecchia esclusiva del datore di lavoro con un nuovo approccio, in cui la responsabilità è condivisa tra datore di lavoro e lavoratore.

Il parere della Fondazione risponde al quesito che chiede di sapere se il lavoratore è comunque responsabile dei pagamenti in nero erogati dal datore di lavoro. Il parere spiega che è obbligatorio per il soggetto che effettua il pagamento e che si è avvalso della prestazione lavorativa, l’effettuazione e il versamento della ritenuta Irpef a titolo d’acconto.