Una sentenza di alcuni mesi fa da parte della Corte di Cassazione permette di spiegare quella che è la classificazione doganale e del trattamento tributario delle cartucce usate nelle fotocopiatrici ( Dogane: le novità relative ai beni in deposito).
Cassazione
Accertamenti bancari validi anche pei i dipendenti
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8047 dello scorso 3 aprile, in rigetto ad un ricorso presentato da un contribuente, ha ritenuta fondata la rettifica di una dichiarazione dei redditi del medesimo, basate sui rilievi delle movimentazioni bancarie, anche se l’interessato non era titolare di redditi da lavoro autonomo o di impresa.
Secondo i Supremi giudici, le disposizioni contenute negli articoli 32 del D.P.R. 600/1973 e 51 del D.P.R. 633/1972, entrambi riguardanti la presunzione legale di imponibilità ai fini delle imposte dirette e dell’imposta sul valore aggiunto dei movimenti finanziari non contabilizzati, si applicano a tutte le tipologie di soggetti coinvolti in accertamenti fiscali sui conti correnti, a prescindere dalla natura dell’attività svolta e dalla tipologia di reddito generato, sia esso di lavoro dipendente, di capitali, ecc.
Tassabile il terreno agricolo se “edificabile di fatto”
La plusvalenza generata dalla vendita di un terreno agricolo, ritenuto “edificabile di fatto”, rientra nel caso generale di imponibilità delle cessioni a carattere edificatorio, di cui all’art. 67 del T.U.I.R..
È questo in estrema sintesi ciò che emerge dalla sentenza n. 5166 dell’1 marzo 2013, con cui la Cassazione ha rigettato il ricorso di un contribuente avverso ad una cartella esattoriale Irpef, per la mancata tassazione del ricavo dall’alienazione di un fondo ricevuto per successione.
Anche gli appunti sono indizio di evasione fiscale
Dimmi quali sono i tuoi appunti e ti dirò che evasore sei: si può riadattare in questa maniera un famoso detto alla luce di una delle ultime sentenze della Corte di Cassazione. I giudici di Piazza Cavour hanno infatti stabilito come la contabilità in nero, ben rappresentata anche da appunti scritti a mano dal soggetto imprenditore, ha un valore di tipo probatorio, dunque può legittimare al ricorso all’accertamento induttivo, come previsto dal Dpr 600 del 1973 (“Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi”). I fatti che sono stati esaminati dalla sezione tributaria della Suprema Corte sono presto detti.
Nessun beneficio fiscale se il contribuente non rispetta i tempi
Come è stato stabilito due settimane fa dalla Cassazione, gli aiuti fiscali relativi agli investimenti in aree svantaggiate sono condizionati alla comunicazione immediata e tempestiva del progetto da parte dei contribuenti. Gli “ermellini” sono stati chiamati a decidere sulla decadenza del beneficio tributario a causa della mancata comunicazione relativa al contenuto e alla natura dell’investimento posto in essere. È per questo motivo che l’Agenzia delle Entrate ha emesso un avviso di recupero del credito d’imposta, destinato a un società per le opere realizzate in aree svantaggiate (vedi anche Friuli: due codici tributo per il recupero del credito d’imposta).
Quando la vendita di un terreno configura l’elusione
Secondo la Corte di Cassazione, la vendita di un terreno a un soggetto terzo può rappresentare un caso di elusione fiscale nel momento in cui c’è stato un indebito risparmio d’imposta: in base alla sentenza dei giudici di Piazza Cavour, infatti, il tutto può essere dimostrato attraverso appositi indizi e presunzioni, non solamente quando si ha a che fare con la simulazione di un contratto. Che cosa è successo di preciso per arrivare a una pronuncia del genere? Già un mese fa si era parlato dello stesso fenomeno, sottolineando come le fatture con sconto fossero un segnale di elusione fiscale. Stavolta, si è trattato del recupero a tassazione di una plusvalenza posta in essere con la cessione di un terreno a carico di un contribuente.
Quando la parcella dell’avvocato diventa indeducibile
La sentenza numero 23089 della Corte di Cassazione risale a quasi un mese fa, ma va approfondita e capita, in quanto ha a che fare con un importante argomento fiscale: gli “ermellini”, infatti, ha rigettato con questa pronuncia un ricorso di una società di capitali, stabilendo come non sia deducibile il costo della parcella di un avvocato sostenuto dall’amministratore della stessa per una difesa contro l’accusa di corruzione. Il proscioglimento o meno in questo caso non ha importanza. Secondo la Corte, inoltre, non si tratta di una attività che è collegata al mandato conferito, dunque non funzionale a perseguire l’oggetto sociale.
Le agevolazioni fiscali per le abitazioni di lusso
Come è stato stabilito due settimane fa dalla Corte di Cassazione, il beneficio fiscale relativo all’acquisto della prima casa fa sì che quest’ultima non sia considerata di lusso al momento dell’acquisizione e non già quando viene costruita: la precisazione dei giudici di Piazza Cavour non è altro che la risposta a un fatto che ha visto coinvolti la nostra amministrazione finanziaria e un contribuente. In pratica, il soggetto in questione ha ricevuto un avviso di liquidazione e di irrogazione di sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, il tutto a causa della revoca delle agevolazioni per l’acquisto di un’abitazione avvenuto nel 2001. In effetti, la motivazione era consistita nel fatto che le caratteristiche immobiliari rendevano la casa lussuosa, come previsto espressamente dalla legge.
Accertamento valido anche con il conto corrente del coniuge
La sentenza risale a due settimane fa ormai, ma è giunto il momento di discuterla e approfondirla nel dettaglio: la Corte di Cassazione ha accolto il 30 novembre scorso un ricorso presentato dalla nostra amministrazione finanziaria, specificando come fosse autorizzato l’accertamento fiscale mediante indagini sui conti correnti bancari intestati a soggetti terzi. Queste informazioni, infatti, sono state considerate utili per venire a capo del reddito di un determinato contribuente. Tutto è nato da un accertamento fiscale posto in essere dall’Agenzia delle Entrate nei riguardi di un commerciante.
La simulazione di un credito Iva inesistente
La sentenza numero 45730 della Corte di Cassazione ha avuto una importanza notevole per quel che concerne i reati fiscali: in effetti, come hanno stabilito i giudici di Piazza Cavour, il delitto di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte deve essere considerato come un reato di pericolo e non di danno, visto che non deve sussistere alcuna procedura di riscossione. Nello specifico, gli “ermellini” si sono dovuti occupare di una simulazione di un credito Iva verificatasi prima che iniziasse la riscossione vera e propria. Anche tre mesi fa vi fu una pronuncia dagli stessi toni, visto che si stabilì che l’amicizia non giustifica la sottrazione fiscale fraudolenta.
La notifica delle cartelle è valida anche con firme illeggibili
È passato quasi un mese da quando la Corte di Cassazione è intervenuta per sciogliere alcuni dubbi relativi alle notifiche degli atti di accertamento: l’ordinanza numero 17939 dei giudici di Piazza Cavour ha infatti sancito come in occasione della notifica a mezzo del servizio postale sia sufficiente che il soggetto che consegna lasci la propria firma sul relativo registro di corrispondenza e non solo sull’avviso, senza alcuna importanza per quel che riguarda la leggibilità o meno. In pratica, quello che più conta è il collegamento che esiste tra il soggetto destinatario dell’atto e colui che consegna. Poco meno di due settimane fa, al contrario, si era fatto riferimento all’importanza della residenza fiscale per gli avvisi di accertamento.
La Tosap e gli impianti per i servizi pubblici
Questi ultimi due mesi sono stati ricchi di novità per quel che riguarda la Tassa sull’Occupazione degli Spazi e delle Aree Pubbliche: in effetti, a fine ottobre è scaduta la quarta rata della Tosap, un appuntamento fiscale importante e ben precisato. In aggiunta, la Cassazione è intervenuta sulle esenzioni della Tosap, aggiungendo nuovi chiarimenti da questo punto di vista. La discussione odierna ha ancora a che fare con gli impianti adibiti a servizi pubblici, più precisamente con l’assenza della tassa in questione nel caso di una devoluzione. In estrema sintesi, l’esenzione tributaria a cui si sta facendo riferimento viene ammessa anche quando non c’è alcun tipo di corrispondenza tra i soggetto pubblico cedente e quello che beneficia delle cessioni.
L’importanza della residenza fiscale per gli avvisi di accertamento
Una delle ultime sentenze della Corte di Cassazione ha riguardato nello specifico il trasferimento di una residenza di un contribuente in un paradiso fiscale: ebbene, secondo i giudici di Piazza Cavour, la notifica dell’accertamento tributario relativa a questa situazione è valida, una precisazione utile per capire qualcosa di più quando si ha a che fare con i vizi di notifica degli atti. Che cosa è successo di preciso? La pronuncia si è resa necessaria alla luce di un avviso di accertamento per la maggiore imposta Irpef, i contributi accessori e le sanzioni. Il contribuente coinvolto ha deciso di rivolgersi alla Commissione Tributaria Provinciale.
No al giudice tributario per le violazioni al codice della strada
Con le novità previste dal disegno di legge C 5361, sappiamo cosa cambia in tema di multe stradali: secondo la Corte di Cassazione, inoltre, è competenza specifica del giudice ordinario decidere su una opposizione a un preavviso di fermo amministrativo che riguarda una sanzione per violazione del codice della strada. La motivazione principale addotta dagli “ermellini”, e non poteva essere altrimenti, è la natura di tipo extra-tributario del titolo a cui si sta facendo riferimento. Che cosa è successo nello specifico? La riforma del codice della strada del 2012 non è una novità così lontana nel tempo, ma in questa situazione è sorto sostanzialmente un dubbio.