La Finanziaria 2008 istituisce, al posto della BLACK LIST per i paesi a rischio fiscale, la WHITE LIST.
Nel particolare in questa lista saranno inseriti quei paesi che avranno un elevato livello di collaborazione con l’amministrazione italiana a dispetto di come era prima e cioè venivano inseriti nell ablack list quei paesi con un elevato vantaggio fiscale.
Quindi via libera e esclusione da imposizione per gli interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, percepiti da soggetti residenti in Paesi che consentono un adeguato scambio di informazioni con l’Italia.
Purtroppo in Italia vi era un gran numero di aziende, anche medio-piccole, ma con elevati utili che cercavano paesi stranieri per crearvi strutture al fine di pagare meno TASSE che in Italia.
Il legislatore a riguardo è più volte intervenuto per tentare di frenare il fenomeno, arrivando a definire tra l’altro che vengono considerati paradisi fiscali quei paesi dove il livello di tassazione è inferiore minimo per il 30% rispetto al livello medio applicato in Italia.
Con questo nuovo criterio però potremmo trovare alcuni paesi che prima rientravano nella Black list, in quanto avevano una tassazione bassa rispetto all’Italia, stare ora nella White list in quanto hanno un scambio di informazioni con l’Italia adeguato ai parametri. E’ il caso di paesi come Malta, Mauritius, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti che pur rientrando nella Black list potrebbero trovare spazio anche nella White list.