Ecco le sanzioni per il mancato pagamento canone RAI

Come noto, il canone RAI è una tassa sul possesso di un apparecchio televisivo. Il suo pagamento è effettuabile attraverso un versamento annuo (eventualmente frazionabile) e riguarda – salvo poche eccezioni – tutti coloro che sono titolari di un dispositivo finalizzato alla ricezione del segnale televisivo. Ma cosa accade nell’ipotesi di mancato o ritardato pagamento? Quali sono le multe cui si va incontro?

Gli abbonati che non hanno provveduto a versare il canone RAI nei tempi previsti, sono tenuti a pagarlo maggiorato di interessi legali e delle spese per la riscossione coattiva, eventualmente promossa dalla amministrazione finanziaria. Il versamento del canone RAI – maggiorato delle more – deve essere effettuato attraverso il bollettino allegato alla richiesta di pagamento inviato dalla RAI.

Appalti solo con documenti digitali

La presentanzione di documenti cartacei per la partecipazione agli appalti? Tra un anno (mese più, mese meno) potrebbe diventare un tiepido ricordo. All’interno del pacchetto delle semplificazioni che l’esecutivo Monti ha avuto modo di approntare nelle ultime settimane, infatti, vi sono alcune novità che riguardano le procedure di affidamento di appalti pubblici e di concessioni, per le quali si prevede – sostanzialmente – la messa online dei documenti e dei dati utili alla verifica del possesso dei requisiti di qualificazione.

Gli effetti benefici per le imprese potrebbero essere notevoli. Con la costituzione della banca dati telematica, infatti, le pubbliche amministrazioni potranno cessare di richiedere la presentazione di documenti per verificare il possesso dei requisiti, visto e considerato che gli stessi saranno – digitalmente – già a disposizione di un unico archivio integrato.

Controlli societari, cosa cambia con il decreto sulle liberalizzazioni

Il decreto sulle liberalizzazioni ha apportato diverse novità in ambito societario. Una di queste, sulle quali desideriamo compiere un atto di chiarezza attraverso queste poche righe, è relativo alla sorveglianza nelle società di capitali, con la possibilità di usufruire di un sindaco unico anche nelle società per azioni (possibilità che diviene invece una regola nelle società a responsabilità limitate).

La novità è contenuta nell’articolo 36 del decreto, rubricato “Disposizioni in materia di controllo societario”, laddove si effettua l’opportuna modifica all’articolo 2397, terzo comma, del Codice Civile, introducendo le riforme in materia di normativa sulla presenza del collegio sindacale nelle società per azioni, e sua composizione, con possibilità o obbligo di nomina del collegio sindacale a seconda delle dimensioni della stessa struttura societaria.

Unione fiscale, arriva anche l’appoggio di Draghi

L’unione fiscale diventa la nuova frontiera dell’eurozona. Una frontiera che non sembra facilmente raggiungibile, ma che potrebbe comunque realizzarsi prima del previsto, complice la spinta motivazionale prodotta dalla crisi economico finanziaria che ha colpito duramente l’intera area della moneta unica, e in particolar modo l’area mediterranea.

Ad appoggiare ufficialmente la realizzazione dell’Unione fiscale è anche il neo governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che nel suo recente discorso ha parlato di crisi di credibilità dell’eurozona, evidenziando come e quanto sia anomala la situazione che vede l’unione monetaria non supportata dall’adeguata unione fiscale. Pertanto, sottolinea Draghi, è pressochè obbligatorio procedere alla creazione di un’unica struttura di bilancio, che possa accentrare le principali politiche fiscali, e possa così generare maggiore fiducia e credibilità nel vecchio Continente.

Pec, comunicazione non necessaria per le società in fallimento

Come noto, mancano poche ore al termine ultimo per poter comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata al Registro delle Impese (sarà comunque possibile evitare sanzioni fino al 31 dicembre 2011). Un obbligo che coinvolge tutte le imprese di “vecchia” costituzione, assumendo come dato di fatto la necessaria comunicazione della Pec per le nuove imprese in fase di realizzazione, per le quali la trasmissione di questo dato al Registro delle Imprese è contestuale alla procedura di iscrizione.

Nel corso degli ultimi giorni, il Ministero dello Sviluppo economico è intervenuto nuovamente in materia, andando a regolarmentare con un proprio parere il trattamento di tale dato nei confronti delle società in liquidazione, e nei confronti delle società in fallimento. Un parere che contribuisce a chiarire in maniera – speriamo – definitiva, una questione che fu sollevata da diverse parti nel corso delle più recenti settimane.

Avvisi fiscali, le caratteristiche delle nuove comunicazioni

Con il nuovo accertamento esecutivo, anche gli avvisi fiscali hanno subito qualche piccolo ritocco. Un rinnovamento in termini formali, ma che contiene altresì qualche novità anche in termini sostanziali. Vediamo quindi in sintesi quali sono le caratteristiche dei nuovi provvedimenti, in vigore dal 1 ottobre 2011.

Innanzitutto, l’elemento che salta maggiormente all’occhio è che l’avviso fiscale non è più una comunicazione cui seguirà l’iscrizione a ruolo, ma un vero e proprio atto di accertamento esecutivo. Nel secondo foglio sono infatti contenute le caratteristiche di valore di intimazione dell’atto ad adempiere entro il termine per presentare ricorso, con l’avviso che dopo questo periodo l’atto diventerà esecutivo e che trascorsi ulteriori 30 giorni la riscossione delle somme richieste è affidata all’Agente per la riscossione, senza preventiva notifica della cartella.

Fisco, aumentano le segnalazioni alla Guardia di Finanza

Aumentano le segnalazioni su presunte evasioni fiscali alla Guardia di Finanza. Nel corso delle ultime settimane stanno trovando ufficializzazione dati territoriali concernenti l’andamento di tale elemento statistico in tutte le Regioni d’Italia, denotando una buona tenuta della partecipazione su tale fronte.

Negli ultimi giorni, a trovare risalto mediatico sono stati i dati quantitativi forniti dal quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore sulla Regione Molise. Il quotidiano, che ha ribaltato i dati forniti dalla stessa Guardia di Finanza, afferma che nella Regione le segnalazioni su presunte evasioni fiscali al 117 (la linea telefonica antievasione predisposta dalle Fiamme Gialle) sarebbero aumentate con un buon ritmo rispetto allo scorso anno.

Evasione fiscale, i proprietari delle barche non ci stanno

Secondo una recente indagine commissionata da Ucina Confindustria, il 62% di coloro che posseggono una barca si sentirebbe ingiustamente trattato dal fisco come un evasore. A fronte di questa percentuale così elevata, tuttavia, solo il 30% dichiara di aver subito dei controlli del fisco, e due su tre – all’interno di questa minoranza – afferma che il controllo fiscale è stato “scrupoloso ma rispettoso”, smentendo pertanto i timori concreti di un accanimento delle Entrate nei confronti di chi è titolare di un’imbarcazione.

L’indagine effettuata dall’Ispo del professor Mannheimer segnala pertanto un evidente gap tra la percezione che i diportisti hanno del Fisco e dell’Amministrazione Pubblica, e quanto invece accade in realtà. Dall’insieme degli elementi statistici raccolti, ha dichiarato Mannheimer al termine di una presentazione tenutasi all’Ucina Confindustria, non emergerebbe pertanto alcun atteggiamento ostile del Fisco nei confronti dei proprietari di barca.

Locazione di barche a soci di associazioni, chiarimenti dell’Agenzia

L’Agenzia delle Entrate è recentemente intervenuta a parlare del regime fiscale delle principali operazioni che riguardano le associazioni del settore della nautica da diporto. Tra le varie questioni poste dalle stesse associazioni, e che le Entrate hanno ritenuto opportuno corredare di adeguata risposta, c’è sicuramente quella che vede protagoniste le transazioni di noleggio delle imbarcazioni ai soci delle associazioni di cui sopra si è appena fatto cenno.

In altri termini, la domanda delle associazione era se potesse considerarsi commerciale, con conseguente applicazione del regime di non imponibilità, l’attività di noleggio effettuata dalla società proprietaria dall’imbarcazione adibita a uso commerciale nei confronti dei propri soci, pur a canone di mercato.

Credito di imposta, risoluzione delle Entrate sulla trasformazione delle attività

Il 22 settembre l’Agenzia delle Entrate è intervenuta sul tema del credito di imposta che risulta dalla trasformazione delle attività per imposte anticipate iscritte in bilancio. Attraverso la Risoluzione 94/E, l’Agenzia ha infatti fornito gli opportuni chiarimenti operativi per permettere un corretto utilizzo del credito in compensazione, attraverso un’operazione che – a detta della stessa Agenzia – è effettuabile senza alcun limite quantitativo.

In altri termini, la risoluzione afferma che il credito d’imposta può essere compensato senza alcuna soglia attraverso il modello F24, valorizzando il codice tributo 6834. Il credito dovrà poi essere indicato nella dichiarazione dei redditi e, nel Modello Unico 2011, nella sezione XIX del quadro RU, con il codice credito 80.

affitti

Libretti al portatore e depositi cauzionali: cosa cambia

In tema di depositi cauzionali (per affitti, e non solo), i libretti al portatore sono da sempre stati considerati come un tradizionale strumento utile per “ospitare” importi da accantonare per un periodo di tempo indeterminato. Tuttavia, in conseguenza delle nuove regole antiriciclaggio che sono state introdotte con la recente manovra correttiva di agosto, il deposito cauzionale all’interno dei libretti al portatore potrebbe avere una vita molto breve.

La legge 841/73, all’articolo 4 – ora abrogato – aveva infatti imposto in due mensilità il deposito cauzionale per gli affitti, e la necessità che lo stesso venisse indirizzato all’interno di un conto corrente vincolato. Successivamente, vennero elevate a tre le mensilità di deposito cauzionale, svincolando tuttavia la destinazione. Dalla legge 392/78, articolo 11, è inoltre previsto che il locatore possa acquisire la somma a titolo di deposito, utilizzandola a piacimento, salvo poi avere l’obbligo di restituire la stessa alla fine della locazione, con corresponsione annua degli interessi.

Manovra finanziaria: le principali novità fiscali

Sono molte le misure fiscali che sono contenute nella manovra finanziaria approntata dal governo e attualmente oggetto di alcune correzioni: cerchiamo di comprendere quali sono le novità più importanti da questo punto di vista. I cardini portanti del provvedimento in questione sono rappresentati essenzialmente dall’eliminazione del tanto chiacchierato contributo di solidarietà e la cosiddetta Robin Tax. Ma andiamo per ordine. Gran parte dei provvedimenti sono stati ipotizzati e poi bloccati: un chiaro esempio è fornito dall’ipotetico aumento dell’Imposta sul Valore Aggiunto, sul quale si erano scagliate molte associazioni dei consumatori.

Tobin Tax: imposta contro gli speculatori

Una piccola tassa da applicare a livello globale sulle transazioni finanziarie, che ogni anno ammontano, in base alle stime, ad oltre 4.000 miliardi di dollari. Stiamo chiaramente parlando della cosiddetta Tobin Tax, recentemente proposta a margine di un vertice dal cancelliere tedesco Merkel e dal presidente francese Sarkozy. Secondo quanto messo in risalto nei giorni scorsi dalla Federconsumatori, applicando un’aliquota pari ad appena lo 0,02% sul controvalore delle transazioni finanziarie globali si potrebbero ottenere risorse per la stabilizzazione e contro la speculazione.

Riforma del Fisco: gli italiani non vedono l’ora

Gli italiani sono sempre più ossessionati dalle tasse, e di certo di questi tempi, con due manovre finanziarie, una dietro l’altra, c’è poco da stare allegri. Ma quella degli italiani sulle tasse è un’ossessione tale che per la riforma del fisco non aspettano altro. A trarre queste conclusioni nei giorni scorsi è stata Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, in base alle numerosissime telefonate, quasi 40 mila, ricevute nella settimana del ferragosto da “Lo Sportello del Contribuente“. A livello geografico, in base alle telefonate pervenute, coloro che per le tasse sono sia preoccupati, sia ossessionati, sono in maggioranza contribuenti della Campania con a seguire Emilia-Romagna e Lazio.