L’evasione italiana fiscale è al top in ambito europeo, con alcune punte drammatiche in settori come le ripetizioni private (dove quasi 9 su 10 sono in nero). “Le dimensioni del complessivo fenomeno evasivo continuano a essere particolarmente rilevanti e collocano il nostro Paese ai primissimi posti nella graduatoria internazionale” – ha pertanto concluso, nella recente audizione al Senato il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, secondo il quale bisogna “destinare almeno parte dei recuperi della lotta all’evasione alla riduzione del prelievo complessivo; un modo per dare concretezza a una sorta di ”patto sociale”, basato su un diffuso consenso nei confronti dell’azione di riduzione dell’evasione”.
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Pressione fiscale imprese del Sud Italia
L’eccessiva pressione fiscale è avvertita dalle imprese del Sud Italia come fondamentale determinante di inefficienze. A confermarlo è una recente ricerca compiuta dall’Ipsos, che intervistando 240 imprenditori ha elaborato alcune importanti statistiche, evidenziando ad esempio che il peggior impedimento per un naturale sviluppo delle attività imprenditoriali del Mezzogiorno arriverebbe dall’eccessivo carico fiscale (avvertito dall’80% come un problema rilevante), a seguire dalle lungaggini della pubblica amministrazione (74%), poi dall’inefficienza della politica locale (62%). Solo il 30 per cento ritiene infine molto gravi le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia.
Rimborso canone Rai in base al reddito
Come noto, il Comune può disporre il rimborso del canone Rai in favore dei cittadini di età avanzata. Se tuttavia lo fa senza legare il benefit a requisiti di natura reddituale, genera un danno erariale. A tale è giunta la Corte dei Conti per la Regione Lombardia, con la sentenza n. 385/2012, che ha condannato gli amministratori di un comune nella zona di Como a rifondere le casse comunali delle somme spese nel 2009 per rimborsare integralmente il canone Rai a quei cittadini che avessero superato l’ottantesimo anno di età. Senza, appunto, indicare una soglia di reddito.
Evasione fiscale Europa
È ben noto che l’evasione fiscale è fenomeno italiano. Ciò che forse non è altrettanto noto è che anche le altre popolazioni europee (compresi francesi e tedeschi) esportano fondi neri, sottraendoli al fisco, per un valore complessivo compreso tra il 9 e il 10 per cento della ricchezza prodotta dai rispettivi Paesi alla fine del 2010. Pertanto, ne deriva che nel mondo sono stati trasferiti almeno 190 miliardi di euro di fondi neri dalla Francia, e 236 miliardi di euro dalla Germania, contro i 122 miliardi di euro stimati per l’Italia (ad identiche proporzioni, ma occorrerebbe sottrarre i fondi rientrati con lo scudo fiscale, circa 40 miliardi).
Ipoteca valida solo con cartella
Nell’ipotesi di contestazione sul ricevimento di cartelle presupposte all’ipoteca, il concessionario addetto alla riscossione, oltre a dover dimostrare l’avvenuta notifica, dovrà fornire anche la matrice o la copia delle cartelle. Se non riuscirà ad allegare le cartelle, il vizio non potrà essere sanato con l’esibizione degli estratti dei ruoli esattoriali, “poiché gli stessi sono documenti elaborati dallo stesso esattore ai quali nessuna norma attribuisce valenza di prova inoppugnabile”. A tanto è giunta la Commissione tributaria regionale di Bari con la sua sentenza n. 3/6/12.
Cartelle pazze addio?
Il Senato sta lavorando alacremente per cercare di arginare il fenomeno delle c.d. “cartelle pazze”. In commissione Finanze è infatti stato messo a punto un disegno di legge che permetterà l’annullamento automatico delle somme iscritte a ruolo. Cerchiamo allora di comprendere quali potrebbero essere le novità che scaturiranno dall’emanazione di questo provvedimento, e quali sono le principali valutazioni che vengono effettuate dalle parti politiche in merito a questo importante passo in avanti nel contrasto a un fenomeno troppo dilagante.
Fisco notifiche online
Anche il Fisco sarà investito, tra breve, dalla nuova ondata di digitalizzazione italiana. Una ondata per certi versi eccessivamente timida, che ha collocato per lunghi tempi il nostro Paese alle spalle delle best practice europee ed extra comunitarie, ma che ora dovrebbe subire un’accelerazione – si spera – improvvisa. Le prime novità riguarderanno i primi mesi del 2013, quando il Fisco inizierà a notificare i ricorsi tra le parti tramite posta elettronica certificata, come previsto dall’art. 30 del d.l. 98 / 2011 e, soprattutto, sul conseguente regolamento attuativo.
Entrate fisco regionale
Secondo quanto ricorda Il Sole 24 Ore nella sua edizione online, dal 2001 ad oggi le entrate del fisco regionale (determinate dai tributi propri e, pertanto, principalmente dall’Irap e dall’addizionale Irpef) sarebbero aumentate del 38 per cento. Un apprezzamento che ha denotato una ulteriore accelerazione nel corso del 2012, visto e considerato che l’incremento stimato si aggira oggi intorno al 50 per cento, con la sola addizionale Irpef passata dai 5,8 miliardi di euro del 2008 ai 9,7 miliardi di euro incassati nel corso del recente 2011.
Ritardi pagamenti PA
Le elaborazioni compiute dal servizio Dap (Database delle abitudini di pagamento), piattaforma realizzata e gestita da Assifact (Associazione delle imprese del factoring) e Cribis D&B, afferma che in media un’impresa italiana deve attendere 229 giorni per poter vedere onorati i propri debiti commerciali. Una media che cela delle prestazioni ancora peggiori per quanto concerne la macro area del Sud, e condizioni sicuramente migliori (ma non certo best practices) per quanto riguarda le aree del Nord e, in particolar modo, il Nord Est de lPaese.
Dati Tassa sulle barche
Sono estremamente deludenti gli ultimi dati aggiornati relativi all’andamento del gettito della tassa sulle barche. Un trend che ha generato introiti per 24 milioni di euro contro i 155 milioni di euro stimati in precedenza dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, e che hanno generato evidenti scompensi di budget. A confermare i dati il sottosegretario al Mef, Vieri Ceriani, che qualche giorno fa ha illustrato gli elementi statistici consuntivi ai deputati della commissione finanze di Montecitorio, rispondendo all’interrogazione di Maurizio Bernardo e Deborah Bergamini.
Introiti fiscali giochi luglio 2012
Continua a crescere la raccolta fiscale derivante dal comparto dei giochi pubblici nel corso del 2012. Alla data del 31 luglio, infatti, secondo quanto affermato dai Monopoli, il settore avrebbe superato la soglia dei 51,2 miliardi di euro, in incremento del 19,8 per cento rispetto al corrispondente periodo del precedente 2011. Cerchiamo allora di comprendere nel maggior dettaglio quali sono stati i giochi che hanno contribuito maggiormente al raggiungimento di un risultato che – sottolineiamo – sembra essere davvero straordinariamente positivo.
Redditometro per famiglie di fatto
La coppia di fatto, ai fini del redditometro, produce gli stessi effetti di una coppia sposata. Almeno sotto il profilo dei controlli fiscali, pertanto, coppie di fatto e sposate sono equiparabili, poiché in ambito tributario la convivenza more uxorio – se adeguatamente dimostrata – può essere ben equiparata al matrimonio. Cerchiamo di comprendere cosa potrà cambiare per tutte le famiglie italiane “di fatto” in questo interessante approfondimento condotto da Benito e Nicola Fuoco, e apparso sulle pagine del quotidiano Italia Oggi pochi giorni fa.
Cartelle illegittime se notificate a mezzo posta
La notifica delle cartelle di pagamento a mezzo postale deve essere eseguita con l’intervento di un intermediario abilitato. La violazione rende inesistente sia la notifica che la cartella impugnata, e può essere anche rilevata autonomamente dal giudice. Il principio, confermato da diverse commissioni di merito, è stato ribadito anche dalla recente sentenza della Commissione provinciale di Reggio Emilia, che potrebbe anticipare nel prossimo futuro un preciso riscontro di legittimità da parte dei giudici della Corte di Cassazione.
Cessioni intracomunitarie senza partita IVA acquirente
La sentenza della Corte di giustizia Ue 6/9/2012, C-273/11, in materia di prova delle cessioni intra Ue apporta qualche significativa modalità interpretativa al tema. In particolare, viene stabilito che il numero di partita IVA dell’acquirente non rientra tra le condizioni sostanziali della cessione intracomunitaria, che è da considerarsi quale elemento in grado di fornire la prova dello status di soggetto passivo (agevolando di fatto i controlli), ma è altresì un requisito formale che non può condizionare l’applicazione del regime impositivo degli scambi intra Ue.