La compilazione del modello F23 è uno dei momenti più importanti a livello fiscale per tutti quei contribuenti che sono coinvolti: anzitutto, bisogna ricordare che si tratta del documento tributario che viene sfruttato per pagare le tasse, le imposte, le sanzioni pecuniarie e tutte quelle somme relative a casi particolari, come ad esempio la registrazione degli atti giudiziari e i pagamenti di attività strettamente collegate all’Agenzia del Territorio. Ebbene, l’errore può essere sempre dietro l’angolo e bisogna anche capire come rimediarvi, visto che dall’inserimento corretto dei dati e delle informazioni dipenderanno molte conseguenze. Che cosa succede, ad esempio, se al momento del versamento di una imposta (successione, registro o catastale che sia) si va a indicare nel modello un codice di un ufficio diverso da quello previsto?
I soggetti chiamati alla compilazione possono avere infatti il dubbio che la correzione non venga posta in essere un ufficio, preoccupandosi magari di allegare una comunicazione formale per avvertire la nostra amministrazione finanziaria di quanto successo. Le tipiche tasse che si riferiscono al modello F23 sono quella di bollo, i tributi per le copie di certificati e anche i diritti di segreteria, senza dimenticare quelli per gli elaborati di tipo catastale, tutti elementi che vengono sostanzialmente autoliquidati ancora prima di qualsiasi dichiarazione.
Come ha ricordato la stessa Agenzia delle Entrate in alcune occasioni, quando si verificano errori simili è necessario inviare una comunicazione formale sia all’ufficio locale il cui codice è stato inserito in maniera erronea nel documento, sia a quello corretto, in modo da realizzare un avvertimento a tutto campo. Le due comunicazioni, inoltre, sono utili a scongiurare eventuali sanzioni. Per il resto, poi, il modello F23 presenta delle affinità con l’altro documento rilevante a fini fiscali, vale a dire l’F24: in particolare, anche in questo caso il contribuente non può avanzare alcuna richiesta relativa all’uso del meccanismo della compensazione mediante un credito d’imposta.
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