Si è parlato diffusamente del Dpcm dello scorso 21 novembre: non si è trattato di un semplice testo normativo, ma del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che è intervenuto direttamente sull’Irpef. Come è ormai noto, l’acconto dell’imposta relativo al mese attualmente in corso è stato ridotto di diciassette punti percentuali (dal 99 all’82%) e il conseguente differimento del pagamento in questione per quel che concerne il periodo d’imposta del 2011. La novità deve essere ampliata nella sua strutturazione, quindi bisogna comprendere tutti i soggetti che vi sono coinvolti. Ad esempio, dettaglio non certo trascurabile, il minor acconto viene ad essere applicato anche al versamento della seconda rata o in alternativa del versamento unico relativo alla cosiddetto regime della cedolare secca sugli affitti.

In aggiunta, non si può dimenticare nemmeno che l’applicazione in questione è valida anche per l’imposta sostitutiva che si riferisce al regime dei contribuenti minimi. Dunque, anche queste tipologie di contribuenti sono pienamente coinvolte. Che cosa deve succedere pertanto entro la giornata di domani, scadenza fiscale relativa alla già citata seconda rata? Per quel che riguarda i contribuenti minimi che hanno l’obbligo di pagare l’imposta sostitutiva dell’Irpef (l’aliquota è pari al 20%), l’acconto a cui ci stiamo riferendo verrà ridotto dal 99 all’82% in merito a quanto dovuto nel corso del 2010.

Al contrario, se si sposta l’attenzione sui soggetti che devono versare la cedolare secca sugli affitti, il taglio è differente, vale a dire si passerà dall’85 al 68% (il riferimento va al 2011), con i consueti diciassette punti percentuali in meno. Le differenze che avanzeranno andranno in pagamento nel mese di giugno del 2012: chi beneficia delle due rate (luglio e novembre), potrà rideterminare la seconda andando a scomputare dall’acconto per il 2011 il totale di quanto già versato nel corso di questa estate, senza dimenticare il credito d’imposta che spetta a chi ha pagato in misura piena.