Un’ipotesi piuttosto affascinante che è prevista in merito alla cedolare secca degli affitti è la mancata previsione nel contratto degli aumenti del canone di locazione: in tal caso, subentrano alcuni limiti specifici della disciplina, vale a dire la necessità di non fare ricorso alla lettera con cui si comunica la rinuncia agli incrementi. Mancano ancora dei chiarimenti ufficiali in questo ambito, ma comunque la legge parla chiaro, l’opzione fiscale in questione non produce alcun tipo di effetto se non è stata fornita una preventiva comunicazione all’inquilino. Un altro scenario da esaminare con attenzione è quello che prevede la concessione da parte del proprietario di un differimento finanziario degli aumenti del 2009 e 2010: l’aggiornamento si applica nell’anno attualmente in corso, ma esso è già ampiamente previsto all’interno del contratto immobiliare. Se ci troviamo invece di fronte a un numero maggiore di comproprietari, allora sono preventivabili degli aumenti contrattuali sulla quota.