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L’impennata delle risorse locali

Malgrado le migliorie apportate sul piano fiscale dall’esecutivo in carica, quello delle tasse locali resta un nodo da sciogliere.

tasse

A giudicare dalle cifre, le vertigini restano e sono lontane dal ‘passare’ una volta per tutte. Non basta un farmaco, infatti, per alleggerire questo tipo di pressione; ammesso che esista – inoltre, ci sarebbero da calcolare i suoi effetti collaterali.

Gli ultimi cinque anni sono stati significativi in questo senso: le tasse locali hanno fatto segnare un aumento pari al 300% dal 2010 al 2015.

Ammonta a sette miliardi in più  il salasso pagato dai cittadini del nostro Paese, in base a quanto è stato calcolato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil: in valori assoluti tra Addizionali regionali e comunali Irpef, Imu, Tasi, Tariffa Rifiuti, nel 2015 l’incasso è stato superiore ai 49 miliardi di euro a fronte dei 42 miliardi 2013, passando per i 46,5 miliardi di due anni fa.

In un’Italia chiamata ad esprimere in molte regioni i diritti di scelta dei propri rappresentanti, si tratta di dati che fanno riflettere. Come è noto il 5 giugno si andrà al voto in ben 1.300 Comuni, tra i quali alcune grandi metropoli come Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e Cagliari. In queste città la pressione fiscale è molto alta anche se è necessario tenere in conto che si va al voto con due importanti interventi del governo Renzi: l’abolizione definitiva della Tasi sulla prima casa e il blocco di tutte le tasse locali (eccetto quella sui rifiuti), fino al 31 dicembre dell’anno in corso.

Così gli esperti:

Nei cinque anni che hanno segnato le “consiliature” che andremo a rinnovare il mese prossimo, le imposte locali sono aumentate pesantemente: anche se non sempre la responsabilità è tutta attribuibile alle amministrazioni e ai sindaci che si sono trovati con le spalle al muro nella dolorosa alternativa tra l’aumento delle imposte e il taglio dei servizi essenziali e del welfare di prossimità. Anche perché buona parte del gettito è destinato direttamente allo Stato centrale.

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