Il Governo cerca soluzioni per combattere il problema dell’evasione fiscale. Il Ministero dell’Economia dichiara che la lotta prosegue è che il problema va risolto alla radice e non tramite dei blitz improvvisi.
Il Ministro Padoan ha ben chiaro l’obiettivo. Migliorare la tax compliance, dunque l’adempimento spontaneo degli obblighi fiscali da parte dei contribuenti. La tax compliance ha fatto rilevare casi di successo all’interno dei Paesi in cui questo principio ha preso forma. In Italia bisogna fare la stessa cosa, produrre in maniera crescente casi di successo.
Il Fisco, dunque, cerca maggiori accordi con i contribuenti provando ad accrescere in loro la fiducia. Padoan ha dichiarato:
L’impegno del Governo è quello di abbattere le tasse in modo permanente e credibile e questi abbattimenti devono essere finanziati da abbattimenti della spesa permanenti e credibili, come prova a fare la legge di Stabilità: sono questi la composizione e il principio ispiratore della manovra. Ma poi, con la delega fiscale, bisognerà muoversi verso una logica di aggiustamento complessivo del trattamento fiscale per la famiglia. Secondo l’ultimo rapporto del Mef al Parlamento, l’evasione annua ammonta a oltre 90 miliardi che ogni anno non entrano nelle casse dell’erario per l’evasione e che quindi costringono i `soliti noti´ ad una pressione fiscale ormai intollerabile. Diversi gli interventi in Stabilità per contrastarla e che dovrebbero fruttare, secondo le stime di Padoan, 3,5 miliardi.
Per fare un esempio, le misure sul ravvedimento operoso o sulla reverse charge (il quale dovrebbe ridurre le frodi sull’Iva), ma anche la rivoluzione sugli scontrini che spariranno lasciando il posto alle connessioni dirette e quotidiane tra registratori di cassa e amministrazione (i corrispettivi giornalieri). Oppure la dichiarazione precompilata in arrivo nel 2015.