Lo scorso 26 marzo il ministro dell’istruzione Francesco Profumo ha firmato il decreto che permetterà, agli studenti italiani, di poter “infilare” nel proprio zaino i libri digitali. Una novità che tuttavia non decreterà la morte di quelli cartacei, visto e considerato che rimarrà la possibilità di adottare i libri in formato misto. Tutto bene, dunque? Non proprio, perchè per poter avere gli ebook nelle classi italiane bisognerà attendere due anni in più, arrivando all’anno scolastico 2016/2017.
Non tutti sembrano inoltre essere favorevoli all’introduzione, apparentemente benefica per giovani, docenti e famiglie. Stando a quanto affermato dall’Aie, l’associazione editori italiani, il decreto siglato da Profumo “è dannoso e inapplicabile, e non è il risultato di un nostro accordo con il Miur”. Non solo, secondo gli editori “il ministro stesso non ha affatto convinto gli editori della bontà di quanto previsto in esso”.
Qualche perplessità sembra inoltre esser stata avanzata dalle associazioni dei genitori, nonostante la norma prometta riduzioni di spesa per l’acquisto dei libri, con tetti di spesa abbassati dal 20 al 30 per cento, e con la possibilità delle scuole di utilizzare i risparmi ottenuti per dotare gli studenti di tablet o di personal computer.
Ricordiamo, a integrazione di quanto già affermato, che gli ebook sarebbero dovuti entrare all’interno delle scuole italiane dall’anno 2011-2012 sulla base della legge 133/2008 voluta dall’allora ministro Mariastella Gelmini, ma il governo Monti, con la successiva legge 221/2012 ha ritenuto interrompere la loro introduzione, rinviandola di fatto a tre anni, al 2014 – 2015.
La firma del decreto di Profumo realizza questo passaggio precedentemente preventivato, stabilendo che da settembre 2014 potrano dotarsi degli ebook solo la I e la IV primaria, la I media e la I e la III superiore. Per un’introduzione completa in tutte le classi bisognerà invece attendere il mese di settembre 2016.
Vedremo, nelle prossime settimane, in che modo si evolverà questo importante tema, che potrebbe permettere il conseguimento di importanti risparmi a scuole e famiglie.