Scade oggi il termine per il pagamento delle ritenute sui bonifici relativi alle ristrutturazioni edilizie e alle spese sostenute per il risparmio energetico: il 18 febbraio, infatti, è la data scelta dall’Agenzia delle Entrate per il versamento fiscale in questione, il quale va a coinvolgere i bonifici che sono stati effettuati lo scorso mese di gennaio, più precisamente le ritenute maturate su essi. Banche e Poste Italiane sono i soggetti presi in considerazione per realizzare il tutto. Entrando maggiormente nello specifico, è necessario sfruttare il modello F24 in modalità telematica.
A tal proposito, esiste un apposito codice tributo che va inserito in questo documento, vale a dire il 1039: in effetti, quest’ultimo identifica la ritenuta che è stata operata dalle banche e dalle Poste all’atto dell’accredito dei pagamenti relativi ai bonifici disposti per fruire degli oneri deducibili e delle detrazioni di imposta. Esiste un apposito riferimento normativo in questo caso.
In pratica, si tratta del Decreto Legge 78 del 2010 (“Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”): l’articolo 25 è dedicato proprio al conflitto d’interessi, con la precisazione che a decorrere dal 1° luglio 2010 le banche e le Poste Italiane Spa operano una ritenuta del 10% a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dai beneficiari, con obbligo di rivalsa. Quando si riqualifica dal punto di vista energetico un’abitazione, si ha diritto a una agevolazione tributaria ben precisa (vedi anche Bonus energetico: ultimi due mesi per la detrazione del 55%). La detrazione in questione è prevista per le spese che sono state sostenute e da ripartire in rate a cadenza annuale di uguale importo, entro un limite massimo, il quale è diverso in relazione a ognuno degli interventi previsti. Si sta parlando delle riduzioni dall’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) e dall’Ires (Imposta sul Reddito delle Società) concesse per l’efficienza in ambito energetico.