Il 16 gennaio del 2013 è una data che istituti di credito, società di intermediazione mobiliare (Sim) e altri intermediari autorizzati non devono dimenticare: si tratta, infatti, della scadenza fiscale che è stata fissata dall’Agenzia delle Entrate per il pagamento dell’imposta sostitutiva. In pratica, si sta parlando del tributo applicato nel corso del mese di novembre e che grava sulle plusvalenze. Volendo essere ancora più precisi, si tratta del regime del risparmio amministrato. Anche la scorsa estate questo termine tributario ha avuto risalto, visto che a giugno si era parlato dell’ultima settimana per l’imposta sostitutiva delle plusvalenze.

La procedura da seguire è presto detta. Anzitutto, bisogna sfruttare il modello F24 in formato elettronico, avendo cura di indicare il codice tributo 1102. Ma fra quattro giorni bisognerà provvedere al versamento dell’imposta sostitutiva anche su altri aspetti: ad esempio, non si può non parlare del risultato maturato nell’ipotesi di una revoca del mandato di gestione (il mese di novembre è sempre quello di riferimento). Nel caso di specie, è necessario avvalersi sempre dell’F24 telematico, ma cambia il codice tributo: quest’ultimo sarà il numero 1103, denominato proprio “imposta sostitutiva sui risultati da gestione patrimoniale”.

Ma l’elenco di adempimenti non termina certo qui. Si può proseguire con le banche e gli altri intermediari che sono obbligati a pagare l’imposta sostitutiva che risulta dal conto unico del mese di dicembre, per quel che riguarda gli interessi, i premi e gli altri frutti delle obbligazioni e titoli che sono stati emessi da banche e società per azioni quotate. In aggiunta, non bisogna dimenticare quegli enti che hanno aderito al sistema di deposito accentrato che è gestito dalla Monte Titoli: l’imposta sostitutiva è quella relativa allo scorso mese di dicembre, relativa agli utili conseguiti da azioni e altri titoli (il codice tributo da usare è il 1239, relativo all’intermediazione di premi e frutti di obbligazioni e titoli similari).