Il governo ha stanziato 100 milioni di euro per il finanziamento della formazione dei lavoratori e per la competitività delle aziende. A stabilirlo è il decreto direttoriale n. 829/2012, già pubblicato sul sito internet del ministero del lavoro, e utile per ripartire il controvalore complessivo di 100 milioni di euro tra le singole regioni, con la finalità di sostenere le iniziative a favore dei lavoratori per aggiornare e accrescere le loro competenze e a favore delle imprese per svilupparne la competitività.
Le risorse già previste dalla legge n. 236/1993 tra le misure per la formazione professionale, sono finalizzate all’attivazione di iniziative nei confronti dei lavoratori, con priorità per i dipendenti delle piccole e delle medie imprese.
Sono in particolar modo ricompresi i piani formativi di tipo aziendale, territoriale e settoriale, le misure di sostegno al reddito per lavoratori disoccupati o a rischio di esclusione dal mercato del lavoro, i voucher individuali con priorità per: lavoratori di qualsiasi impresa privata con età superiore ai 45 anni; lavoratori di qualsiasi impresa privata in possesso del solo titolo di licenza elementare o d’istruzione obbligatoria; giovani disoccupati con contratto di lavoro non rinnovato alla data del 31 dicembre 2011 per il reinserimento in azienda e il sostegno al reddito (vedi anche il nostro approfondimento sull’esenzione iva per i corsi di riqualificazione professionale).
Ancora, sono compresi gli interventi di formazione continua a supporto dello sviluppo dell’autoimprenditorialità e le azioni e interventi volti al ricollocamento dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali negli anni 2010-2012, anche mediante enti di formazione e/o organismi accreditati e/o autorizzati all’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro.
Questa la distribuzione delle risorse, con stanziamenti o riguarda al Piemonte per 6.659.180,78 di euro; alla Valle d’Aosta 171.682,14 euro; alla Lombardia 16.794.931,13 euro; alla provincia di Bolzano 755.055,37 euro; alla provincia di Trento 777.194,05 euro; al Veneto 7.926.575,14 euro; al Friuli- Venezia Giulia 1.911.501,14 euro; alla Liguria 2.018.970,52 euro; all’Emilia-Romagna 7.255.854,64 euro; alla Toscana 5.205.509,06 euro; all’Umbria 1.285.412,77 euro; alle Marche 2.372.050,43 euro; al Lazio 7.855.379,08 euro; all’Abruzzo 3.286.794,69 euro; al Molise 675.362,12 euro; alla Campania 10.008.000,98 euro; alla Puglia 8.169.928,87 euro; alla Basilicata 1.152.352,03 euro; alla Calabria 3.440.491,01 euro; alla Sicilia 8.520.426,47 euro; alla Sardegna 3.757.347,58 euro.