A distanza di un anno esatto, si ripresenta una scadenza fiscale a cui bisogna prestare la massima attenzione: come accaduto 365 giorni fa, infatti, per il Fasi e i dirigenti industriali, i contributi entro il 30 novembre dovevano essere rispettati a tutti i costi, anche fra cinque giorni occorrerà aver ottemperato allo stesso obbligo. Si tratta del Fondo Assistenza Sanitaria Integrativa (abbreviato nell’acronimo Fasi per l’appunto) e dei contributi ad esso relativi. In pratica, sono rimasti questi ultimi giorni per provvedere al pagamento di quei contributi che risultano a carico dell’azienda e del dirigente per quel che concerne il quarto trimestre del 2012 (il periodo compreso tra i mesi di ottobre e dicembre per la precisione).
Le aziende industriali sono quelle coinvolte in tale ambito, mentre la modalità di versamento è presto detta, dato che ci si può affidare al bollettino bancario oppure alla domiciliazione bancaria. In effetti, i contributi in questione devono essere pagati a cadenze trimestrali, nel rispetto di specifici appuntamenti: il 28 febbraio rappresenta il termine ultimo per il primo trimestre, poi si prosegue con il 31 maggio (secondo) e con il 31 agosto (terzo) e appunto il 30 novembre.
Il ritardo comporta una conseguenza da evitare, vale a dire la sospensione dell’erogazione delle prestazioni ai dirigenti stessi, un blocco che subentra in automatico, oltre a un interesse di mora che viene applicato sui contributi. Si è parlato in precedenza delle due modalità alternative di pagamento. Anzitutto, la domiciliazione bancaria (il cosiddetto Rid) è valida per l’ammontare che si è concordato e per la valuta che è pari al giorno di scadenza, dopo un’opportuna autorizzazione dell’azienda. Per quel che concerne, invece, il bollettino bancario, esiste lo strumento denominato “bollettino freccia”: quest’ultimo viene compilato in maniera automatica e inviato dal Fasi all’impresa attraverso la posta elettronica (l’utilizzo può avere luogo su ogni sportello degli istituti di credito).