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Cartelle pazze addio?

Il Senato sta lavorando alacremente per cercare di arginare il fenomeno delle c.d. “cartelle pazze”. In commissione Finanze è infatti stato messo a punto un disegno di legge che permetterà l’annullamento automatico delle somme iscritte a ruolo. Cerchiamo allora di comprendere quali potrebbero essere le novità che scaturiranno dall’emanazione di questo provvedimento, e quali sono le principali valutazioni che vengono effettuate dalle parti politiche in merito a questo importante passo in avanti nel contrasto a un fenomeno troppo dilagante.

“Soddisfatta intanto l’Italia dei Valori, promotrice dell’iniziativa: “E’ una norma di civiltà”, commenta il senatore Elio Lannutti che al termine della seduta riceve anche i complimenti dell’Esecutivo” – riportava poche ore fa il magazine di Tiscali – “Una condivisione che potrebbe, secondo quanto si apprende, consentire di travasare il pacchetto in uno dei prossimi provvedimenti a firma del governo in modo da garantire un’approvazione certa delle misure da parte del Parlamento. Secondo il testo messo a punto dai senatori, il cittadino-debitore di fronte alla certezza di essere vittima di un errore potrà presentare una dichiarazione al concessionario per la riscossione entro 90 giorni dalla notifica della cartella. A quel punto, l’intermediario avrà a sua volta 10 giorni per chiedere ‘lumi’ all’ente creditore, che nel giro di due mesi dovrà fornire una risposta. In caso di un mancato riscontro da parte dell’amministrazione, passati 220 giorni dalla presentazione della domanda, le cartelle infatti saranno “annullate di diritto”.

Aspetto di interesse è che, a quanto pare, le nuove regole varranno anche per tutti coloro che hanno già presentato la dichiarazione prima dell’entrata in vigore della nuova legge. Per scongiurare il ricorso a tale metodo da parte dei più furbi, sono previste sanzioni amministrative e penali piuttosto severe, con le prime che andranno dal 100 al 200 per cento dell’ammontare delle somme dovute, con un minimo di 258 euro.

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