Altri aggiornamenti sulla travagliata nascita del redditometro, lo strumento attraverso il quale il fisco potrà selezionare i contribuenti da indagare, effettuare accertamenti e gestire le compliance dichiarative. Il redditrometro si divide così in tre parti, visto e considerato che oltre a consentire la fruizione come strumento “puro” e sintetico per l’accertamento, sarà notevolmente utile anche per gestire le fasi della selezione e le analisi di rischio dell’evasione delle persone fisiche.
“È quanto si ricava dalle dichiarazioni rilasciate dal direttore dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera” – ricorda il quotidiano economico giuridico Italia Oggi nell’edizione del 12 settembre – “ai parlamentari della commissione finanze della camera dei deputati. «Sul redditometro stiamo lavorando», ha precisato Befera, «preferisco ritardare un po’ ma avere un prodotto che mi dia la certezza di raggiungere l’obiettivo, cioè snidare l’evasione al di fuori del reddito d’impresa, delle persone fisiche». Quanto alla duplice azione del nuovo strumento il numero uno delle Entrate ha precisato che il redditometro verrà usato sia per le attività di selezione che per i successivi controlli”.
Stando al direttore delle Entrate, pertanto, anche il mese di settembre vedrà rispettate le aspettative in materia di redditrometro, con i dati dei contribuenti che verranno inviati al fisco – comprendendo la dichiarazione dei redditi 2011 – senza verificare la tenuta dei redditi con le variabili redditometriche (in proposito, il nostro approfondimento sui finanziamenti soci utili per il redditometro).
“Ma torniamo alla versione selettiva del nuovo redditometro” – ricorda Italia Oggi – “Che l’accertamento sintetico del reddito delle persone fi siche dovesse essere sempre più condotto sulla base di specifi che analisi di rischio e di selezione finalizzate al miglioramento qualitativo dei risultati era già stato esplicitato a chiare lettere nella circolare n. 18/e del 31 maggio scorso. In quel
documento, dedicato agli indirizzi operativi per il periodo d’imposta 2012 in materia di prevenzione e contrasto all’evasione, si era infatti più volte sottolineata la necessità di indirizzare gli accertamenti sintetici o con l’utilizzo del redditometro verso le posizioni di contribuenti a maggior rischiosità fi scale e con i più evidenti scostamenti fra tenore di vita e redditi dichiarati. Ora le parole pronunciate ieri da Befera lasciano intravedere anche un possibile ulteriore risvolto, ovvero che il redditometro, così come avviene ormai per gli studi di settore, possa costituire soltanto un primo «screening» della posizione complessiva del contribuente che potrebbe poi subire anche altre tipologie di accertamento che non siano necessariamente quella desumibile dal nuovo tenore letterale dell’articolo 38 del dpr 600/73”.
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