Sono rimasti soltanto dieci giorni per versare la terza delle sei rate relative al cosiddetto contributo di solidarietà: il prossimo 31 agosto, infatti, è la data che è stata scelta dalla nostra amministrazione finanziaria come scadenza per questo tipo di adempimento fiscale, un pagamento a cui bisogna prestare la massima attenzione. Entrando maggiormente nel dettaglio, si sta parlando del versamento che viene reso possibile senza alcuna maggiorazione, visto che quest’ultima subentra nella misura dello 0,40% nel caso si volesse far fronte, sempre entro questo giorno, al pagamento della seconda delle cinque rate previste. Quali sono i soggetti che sono obbligati a rispettare tale tempistica?
L’elenco in questione ricomprende tutti quei soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (quindi l’Irpef come è evidente) che non sono in alcun modo titolari di una partita Iva. Il documento tributario da sfruttare è il modello F24 in modalità telematica, avendo cura di inserire il codice tributo 1683, il quale indica proprio il contributo che è stato determinato in sede di dichiarazione dei redditi. Tra i soggetti coinvolti vi sono anche quelli non residenti ma che hanno percepito dei redditi prodotti nel territorio dello Stato.
In pratica, si va a focalizzare l’attenzione su quella porzione di reddito che eccede i 300mila euro lordi l’anno: la misura, inoltre, è pari a tre punti percentuali. L’operatività del contributo è stata fatta partire dal primo giorno del 2011, mentre l’ultimo disponibile sarà il 31 dicembre del 2013, con la possibilità di dedurre lo stesso dal reddito complessivo. L’obiettivo è quello di raggiungere traguardi di finanza pubblica che sono stati concordati e decisi a livello europeo, di conseguenza esiste anche la possibilità di una proroga oltre il 2013 nel caso fosse necessario. Tutte le modalità tecniche di attuazione sono state definite nel dettaglio e con precisione da un apposito decreto del Ministero dell’Economia (la data di riferimento è il 21 novembre del 2011).