Il decreto crescita ha apportato alcune importanti semplificazioni nel quadro di incentivazione per l’utilizzo di biocarburanti e, in particolare, per quelli di seconda generazione, ottenuti da rifiuti e da scarti. Stando a quanto auspicato, entro il 2020 il 10 per cento del carburante immesso in commercio dovrà venire da fonti rinnovabili. Ecco tutte le più significative novità per i biocarburanti e per il digestato degli impianti a biogas.
La finalità del governo è stata quella di sostenere il settore dei carburanti ecologici attraverso generosità maggiori nell’ottenimento di certificati commerciabili, ovvero quegli attestati scambiabili liberamente, che permettono alle aziende petrolifere di dimostrare l’immissione in consumo di biocarburanti nella misura prevista dalla legislazione nazionale, pari al 4,5 per cento nel 2012 e al 5 per cento entro il 2014.
Per quanto concerne i biocarburanti, per l’ottenimento del sopra ricordato certificato saranno sufficienti 8 Giga-calorie in stabilimenti ubicati nell’Unione Europea, o utilizzando materia prima europea. Nasce inoltre l’elenco dei sotto prodotti utilizzabili (double counting) da aggiornare con periodicità annua. Il double counting sarà inoltre sempre valido per quanto concerne le materie cellulosiche o lignocellulosiche.
Ma non solo, poiché all’interno del decreto sviluppo viene inoltre prevista una semplificazione per lo smaltimento del digestato degli impianti a biogas che potrà essere utilizzato nei campi: verrà infatti considerato “sottoprodotto il digestato ottenuto in impianti aziendali o interaziendali dalla digestione anaerobica, eventualmente associata anche ad altri trattamenti di tipo fisico – meccanico, di effluenti di allevamento o residuo di origine vegetale o residui delle trasformazioni o delle valorizzazioni delle produzioni vegetali effettuate dall’agro industria, conferiti come sotto prodotti, anche se miscelati fra di loro”. Per poter disporre della classificazione del digestato come fertilizzante, tuttavia, bisognerà tuttavia attendere un apposito decreto interministeriale, che verrà successivamente emanato.
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