In questi giorni abbiamo più volte avuto modo di esaminare quali sono state le principali novità apportate dai provvedimenti della spending review. Oggi cerchiamo di concludere questa prima serie di approfondimenti sulla revisione di spesa pubblica, andando a comprendere in che modo cambieranno alcune imposte e alcune modalità di pagamento e di compenso, in un’ottica di risparmio dell’impiego di risorse pubbliche.

Iniziamo con i compensi in favore dei centri di assistenza fiscale: la spending review si è infatti abbattuta anche su questa serie di pagamenti, prevedendo la riduzione – a partire dal 2013 – da 14 a 13 euro per ciascuna dichiarazione elaborata e trasmessa, e da 26 a 24 euro per le dichiarazioni svolte in forma congiunta.

A subire variazioni sono anche le imposte di registro sugli immobili statali, con estensione anche alle concessioni di tali immobili delle modalità di corresponsione dell’imposta di registro. Dal 1 luglio 2012, inoltre, non si procede più ad alcun accertamento e alla riscossione di somme dovute all’erario per l’utilizzo di immobili di proprietà statale se l’importo non supera i 150 euro, interessi inclusi. La norma, comunque, non si applica se il credito deriva dalla ripetuta violazione degli obblighi di versamento da parte dell’utilizzatore.

La spending review prevede ancora come alle società, consorzi o fondi immobiliari costituiti sulla base del dl n. 98 / 2011, al fine di valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico, possano applicarsi le norme fiscali previste dalla finanziaria 2007 per le siiq.

Infine, previsto che qualora una regione, un ente locale o il servizio sanitario nazionale, non versi all’agente della riscossione l’importo oggetto della certificazione del debito utilizzato in compensazione, entro un massimo di 60 giorni, la somma possa essere recuperata mediante riduzione dei trasferimenti dovuti dallo stato all’ente.

Torneremo sull’argomento anche nel corso delle prossime settimane. Continuate a tenerci d’occhio.