Può capitare in molti casi di dover sostituire l’impianto di riscaldamento, più precisamente quando si vuole passare da quello autonomo a quello centralizzato, su una parte specifica del fabbricato: in questo caso, è possibile beneficiare di tutte le detrazioni fiscali che sono previste per l’edificio nel suo complesso? Se un contribuente si dovesse trovare in una situazione del genere, allora dovrebbe fare riferimento a un documento piuttosto recente della nostra amministrazione finanziaria.

In effetti, in base a quanto si può leggere dalla circolare numero 21 del 2010 dell’Agenzia delle Entrate, quando si installa un impianto di riscaldamento centralizzato all’interno di un fabbricato in cui l’impianto preesistente è attivo solamente per una porzione delle unità immobiliari, allora la famosa detrazione del 55% dell’Irpef (il cosiddetto bonus energetico) non può riguardare tutta la spesa nella sua interezza, ma occorre limitare l’agevolazione solamente a quelle parti di edificio in cui l’impianto stesso era già presente. In pratica, si va a ripartire in maniera specifica l’importo in questione, prendendo spunto dalle quote millesimali.

Un’altra circolare resa nota dal Fisco nello stesso anno, poi, ha sancito come la ristrutturazione di un fabbricato senza alcun tipo di demolizione comporti un beneficio tributario riferibile soltanto a quelle spese dell’edificio già esistente. Di conseguenza, bisogna escludere quelle che sono imputabili alla parte che è ampliata. La detrazione a cui si sta facendo riferimento, comunque, non può mai essere associato agli interventi della cosiddetta “riqualificazione globale”, visto che questi ultimi sono calcolati in base ai limiti di fabbisogno energetico ed è necessario ricomprendere anche la parte che è stata ottenuta dall’ampliamento. Infine, con il criterio della ripartizione proporzionale, vale a dire quello che si fonda proprio sulle quote millesimali, l’ipotesi della detrazione del 55% viene applicata a quella parte dell’edificio che è già provvisto di un impianto di riscaldamento, andando a sfruttare quella che è la divisione millesimale della proprietà.