Non è rimasta che una settimana ai sostituti di imposta per provvedere al pagamento dell’imposta sostitutiva dell’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), ma anche delle addizionali regionale e comunale: volendo essere più precisi, la scadenza fiscale del prossimo 16 luglio è stata fissata dalla nostra amministrazione finanziaria per venire incontro a quei soggetti che sono obbligati a versare la misura del 10% sulle somme che sono state erogate nel corso del mese di giugno ai dipendenti che fanno parte del settore privato.

In effetti, si sta facendo riferimento ai cosiddetti aumenti di produttività, di innovazione e di efficienza che sono collegati all’andamento economico di cui sono protagoniste le imprese coinvolte. Il pagamento in questione, come avvenuto negli scorsi anni, va perfezionato avvalendosi del consueto modello F24 in formato telematico. In aggiunta, non bisogna dimenticare che tutti quei sostituti che non sono in possesso di una partita Iva hanno la possibilità di sfruttare gli istituti di credito, le agenzie postali e i concessionari abilitati per la presentazione del documento tributario in questione. Come ci deve adeguare da questo punto di vista?

Anzitutto, occorre ricordare che vi sono moltissimi codici tributo da utilizzare per questa compilazione, ognuno dei quali identifica in maniera chiara una determinata situazione. Ad esempio, il codice 1053 è quello che va sfruttato per indicare l’imposta sostitutiva che viene applicata sui compensi accessori del reddito da lavoro dipendente. Il codice 1604 è invece quello introdotto dall’Agenzia delle Entrate per lo stesso tipo di tributo, ma in relazione ai compensi che sono maturati in Sicilia (il pagamento è avvenuto al di fuori dell’isola). Si prosegue poi con il codice 1904 (compensi maturati in Sardegna e imposta versata al di fuori della regione), il 1905 (Valle d’Aosta) e il 1305, il quale tende a unire tutti i compensi delle regioni appena menzionate, visto che si sta parlando di entità a statuto speciale.