Aggiornato il regime dei contribuenti minimi
Il decreto che rende operativo il regime fiscale semplificato è stato firmato.
Dal 2008 i contribuenti, piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e giovani professionisti, potranno avvalersi del regime forfettario introdotto dalla finanziaria 2008 che prevede un aliquota totale del 20% (RICAVI meno COSTI) in alternativa a Irpef Irap e IVA.
Per sceglierlo basta eliminare, dal 1° gennaio 2008, dalle fatture rilasciate ai clienti l’addebito dell’IVA.
La riforma consente di semplificare notevolmente gli edempimenti dei contribuenti interessati dalla riforma, eliminando l’obbligo di tenuta della contabilità di apertura di partita IVA e dei registri.
Il regime dei contributi minimi e marginali, spiegano dal ministero dell’Economia, rappresenta dal 1° gennaio 2008 il regime naturale per le persone fisiche che esercitano attività d’impresa, arti o professioni. Per poter aderire al nuovo regime forfetario è necessario che gli interessati, nel 2007, abbiano percepito ricavi o compensi inferiori a 30mila euro lordi e non abbiano effettuato cessioni alle esportazioni. Indispensabile, inoltre, non aver sostenuto spese per lavoro dipendente e non aver effettuato, nel triennio 2005-2007, acquisti di beni strumentali per un ammontare complessivo superiore a 15mila euro. Dal 1° gennaio 2008, quindi, piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e giovani professionisti, che ne hanno i requisiti, potranno iniziare autonomamente ad avvalersi del regime forfetario senza dover fare alcuna comunicazione preventiva all’amministrazione fiscale.
OK, ma qualcuno mi saprebbe dire il numero del decreto e se chi non ha avuto un’impresa o non è stato titolare di partita IVA nel 2007 ha comunque diritto al forfettone? Esempio un giovane che vuole iniziare un attività può non addebitare l’IVA?
da gennaio 2008 questa sarà il regime automatico per i nuovi lavoratori, quindi tutti i nouvi si troveranno con il regime forfettone
il decreto è quello della finanziaria 2008 Legge n. 244 del 24 dicembre 2007 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 28 dicembre 2007
Da quanto ho capito se per errore un commerciante ha già emesso nel 2008 uno scontrino fiscale senza fare la modifica al proprio registratore di cassa che prevede il calcolo dell’i.v.a. al 20/%, per tutto l’anno non potrà avvalersi di questo regime fiscale. Se è realmente così possiamo solo dire che tutto ciò ci è stato tenuto nascosto di proposito. Grazie legislatori……………….
Diciamo che in linea di massima è cosi anche se sicuramente esistono delle eccezioni, tipo il termine della prima dichiarazione annuale….
MA SE UN CONTRIBUENTE HA ALTRI REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE, QUESTI SI SOMMANO?
Si sommano per quanto riguarda il calcolo, per esempio , dei contributi o altro, ma assolutamente no per la tassazione.
Infatti i contribuenti minimi pagano un Impota SOSTITUTIVA del 20% sull’attivita di lavoro autonomo o reddito di impresa.
In parole povere se guadagni 1.000 euro come lavoratore autonomo in regime minimo e 2.000 come dipendente dovrai pagare 200 euro di imposta sostitutiva senza sommare i redditi da lavoro dipendente che verranno evidenziati con le trattenute in dichiarazione successivamente.
Sono un libero professionista con partita iva e potenzialmente interessato al nuovo regime forfettario. Tuttavia lavoro sia con aziende in Europa che negli Stati Uniti alle quali emetto regolare fattuta senza iva. Posso a vostro avviso sfruttare il nuovo regime o rientro tra quelli che “effettuano cessioni alle esportazioni” (ma che significa???)
Il tuo problema è un po complicato e bisognerebbe avere piu dati a disposizione per valutare.
In linea di massima si intendono cessione all’esportazione le cessione di “beni” come sancito dall art. 8 DPR 633/42 comma 1 anche se alla lettera “c” assimila la cessione di beni alla prestazione di servizi quando questa è riferita a soggetti con dichiarazione di intenti.
Ma credo che il tuo caso sia diverso dato che tu emetti fattura direttamente all’estero, pero bisognerebbe sapere cosa fatturi, cioè che tipo di prestazione.
Per ora da quello che si è potuto capire l’Amministrazione intende solo cessione di beni e quindi tu potresti rientrarci.
Per maggiori chiarimenti inviami un Email con la tua situazione dettagliata
ciao
per l’esenzione IVA quale dicitura devo usare in fattura ? L’iva quindi sugli acquisti diventa un costo deducibile ad es. acquisto a 100 IVA scarico come costo 120?
Bisogna evidenziare in fattura che si tratta di operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, comma 100, legge 244/2007 o finanziaria 2008.
Si l’iva diventa costo deducibile
sono un pensionato d’anzianità con oltre 40 anni di contributi.
Vorrei aprire una P.IVA per contribuenti minimi con fatturato lordo intorno ai 12000€/anno ed ho letto che il reddito su cui si calcolano i contributi è quello netto d’impresa (ricavo – costo) sommato però a quelli da lavoro dipendente/pensione.
E’ corretta questa interpretazione nel mio caso (pensionato?), il che vuol dire che non pagherei il minimo (2700€/anno) recuperabile l’anno successivo, ma di più ?
Grazie in anticipo per l’aiuto che potrete darmi nella decisione…
l’inps è sempre dovota anche se sei pensionato…………..
Sono un neofita della P.IVA e volevo chiedere: se per le mie prestazioni mi versano 1000€ 200€(iva) più o meno ogni mese, dovrei quindi rientrare in questo regime agevolato. Giusto?
A conti fatti vuol dire che a fine anno mi ritrovo 2400€(200€x12mesi) in più nel reddito lordo annuale?
Ho capito male?
Grazie
Gianluca
non capisco cosa intendi per 2400 euro in piu all’anno
con il nuovo regime non devi piu mettere in fattura l’iva ma solo lìimponibile e la ritenuta se dovuta.
E’ l’IVA sugli acquisti che diventa un costo non quella sulle vendite ch diventa un ricavo
ok scusami sono io che non capisco bene il funzionamento dell’IVA
Ricapitoliamo
Io “vendo” la mia consulenza ad un cliente a
1200(iva inclusa)
dovrei quindi versare allo stato circa 200 euro di iva (fatto salvo quello che mi scarico per le spese)
con il nuovo forfettone
non devo più versare questi 200 euro giusto? che rimangono a me nel caso rimango sotto il limite dei 30000 euro annui.
quindi riesco a mettermi qualche soldo in più da parte…é così?
Diciamo che ho dovuto aprirmi la P.Iva l’anno scorso per collaborare con un azienda ma non ne capisco molto di regimi fiscali… Fai conto che invece di 30 anni ne ho 10 …così riesci a capire il mio livello di ignoranza.
Grazie e scusa per il disturbo
Gianluca
ho capito
cerchiamo di far chiarezza
se tu decidessi di aderire al nuovo regime,non è automatico, le tue fatture invece di essere di € 1.000 piu IVA = 1.200 diverrebbero solo di 1.000 euro in quanto non dovresti piu addebbitare l’iva al tuo cliente.
L’iva inclusa come tu dice non ci sarebbe piu e tu dovresti fatturare solo l’imponibile
ti faccio un esempio di fattura
Compenso lordo————————— 1.000,00 euro
Cont. integ.2% Cassa di previdenza ———20,00 euro
Iva: operazione effettuata ai sensi
dell’articolo 1 comma 100
legge finanziaria 2008 (regime dei minimi)
TOTALE ———————————–1.020,00 euro
– ritenuta d’acconto 20% su 1.000,00——– 200,00 euro
NETTO DA PAGARE ————————– 820,00 euro
in linea di massima sarebbe cosi la tua fattura
spero di essere stato chiaro e semplice altrimenti non esitare a chiedere
ooook
adesso è molto più chiaro. Diciamo che l’iva “scompare” dalle voci della fattura che vado ad emettere, perchè aderisco a questo regime agevolato.
ok grazie ancora
bene
Salve,
sono un contribuente minimo (Produzione Software).
Vorrei sapere se acquisto un bene online dagli Stati Uniti
(Microsoft Visual Studio 2008 da Amazon.com),
posso farlo rientrare nei costi dell’attività ?
Ovviamente il bene mi arrivera’ con fattura americana in dollari e sicuramente la dogana mi applichera’ l’iva sul valore convertito in Euro.
Esempio:
Costo del software (Fattura USA) 500 $
Iva alla Dogana (cambio 1$ = 1,45 €) 69 €
Dazio (esempio) 20 €
Costo totale: 345 € 69 € 20 € = 434 €
Posso considerarlo tutto come costo per la mia attività ?
Grazie
Francesco
se il software ti serve per il tuo lavoro certo che puoi usarlo come costo e non devi considerarlo come bene ammortizzabile.
per i software è un po complicato perche il fisco li divide in 2 categorie quelli diretti alla macchina e quelli non
cmq credo tu possa dedurlo come costo inerente l’attività
Si, il software in questione è un sistema di sviluppo che serve per costruire i programmi che poi rivendo alle aziende.
Quindi anche se non è obbligatorio posso registrare la fattura nel registro degli acquisti con gli importi convertiti in Euro, giusto per tenere traccia di tutti i costi ?
Grazie.
Francesco
Salve, sono un lavoratore autonomo con P.I., senza redditi ulteriori al di fuori della casa che posseggo (prima casa) e di una seconda casa al 50%.
Nel caso aderissi al nuovo regime fiscale, che se non ho capito male non produce IRPEF, perderei quasi in toto la possibilità di recuperare il 36/41% sui lavori di ristrutturazione eseguiti negli anni passati?
Grazie in anticipo per la risposta. Mario
non è che non puoi recuperare il 36% o il 41% sull espese di ristrutturazione e che non potresti detrarle dall’imposta in quanto è sostitutiva
quindi pagheresti il 20% sulla differenza tra ricavi e costi e andresti a credito con la dichiarazione dei redditi che avrebbe come imponibili irpef la casa e le detrazione di ristrutturazioen
Se non erro la detrazione per i lavori di ristrutturazione è applicabile se c’è capienza IRPEF, fino all’azzeramento della stessa IRPEF; non è possibile creare un credito IRPEF con la detrazione 36/41%.
Se questo è vero è presumibile che gran parte della detrazione per lavori di ristrutturazione venga perduta (avendo solo modesto reddito da immobili adibiti a prima casa o tenuti a disposizione), e più in generale chi aderisce al nuovo regime fiscale si gioca la possibilità di poter detrarre futuri lavori di ristrutturazione se non ha altri redditi soggetti ad IRPEF che creano la capienza necessaria.
E’ corretta l’analisi?
Grazie ancora, Mario
infatti dipende da quanto reddito produci fuori dal forfettario
non è stato detto che la detrazione 36% o 41% possa generarti credito
non possiamo sapere quanto reddito ti generano gli immobili
Salve,
ho già la partita iva da libero professionista da tre anni,
rientro nei contribuenti minimi,
volevo chiederle se devo comunicare all’agenzia delle entrate il mio ingresso in tale
categoria oppure basta iniziare a fare fatture e l’inserimento è automatico?
cordiali saluti
federico
non so che convenienza avresti ad entrare nel nuovo regime
comunque potrebbe bastare anche il semplice comportamento concludente cioè emettendo fattura senza iva con la dicitura che ti avvali del nuovo regime ai sensi dell’art. 1, comma 100, legge 244/2007
oppure puoi telefonare al 848.800.444 e chiedere se è meglio fare una comunicazione, ma non serve
Per quanto riguarda i costi da detrarre, ad esempio le spese di carburante, si calcola come prima e cioè al 25% o adesso si puo detrarre il 100%? E per le spese telefoniche?Grazie
attenzione pero che se ti detrai i costi per il carburante vuol dire che hai una macchina e ci sono le limitazioni all’acquisto di beni ammortizzabili per massimo 15.000 euro.
cmq le spese seguono sempre lo stesso criterio e in questo caso il massimo detraibile è il 40% per le spese auto
ma ripeto sempre attenzione
Ero anche io interessata al “discorso carburante”: sono una libera professionista, da 4 anni, rientro (purtroppo o per fortuna) nel regime dei contribuenti minimi. La questione dei costi relativi all’utilizzo dell’auto si devono conservare le schede carburi? Grazie Silvia
la documentazione va sempre conservata solo che per quanto riguarda i carburanti siamo un po dubbiosi.
Di sicuro sono costi noi vorremmo verificare inerenza dei costi all’attività
58 anni di eta’ il 1-04-08 vado in pensione con 38 anni di contributi
scelgo regime forfettario totale fatturato 24000 mila euro
quanto pago di inps -e’ tassazione separata.
grazie
non è tassazione separata
Ciao sono Leda Pascale e da pochissimo sono finalmente avvocato.
Per iscrivermi all’albo, a gennaio ho dovuto aprire la partita IVA come
professionista, e su consigliodi un collega ho optato per il nuovo regime
dei
contribuenti minimi previsto dalla finanziaria 2008 (ho barrato nella
dichiarazione per l’IVA nel QUADRO B l’opzione “CONTRIBUENTI MINORI”).Non ho
ancora emesso fatture dall’apertura di partita IVa. Ora ho un dubbio:
considerando che
-possiedo solo il 50% di un immobile ad Assemini in comproprietà con ilmio compagno
-dal 1/1/08 ho iniziato a pagare il mutuo per l’acquisto della predetta
prima casa (mutuo di 80.000 euro di capitale) di cui vorrei magari recuperare
qualcosina sugli interessi
-emetterò fatture principalmente ad imprese con partita iva (e raramente a
privati)
-raggiungerò (spero) un reddito non superiore ai 13-14.000 euro per
quest’anno
-non ho grosse spese da scaricare perchè lavoro a percentuale come
collaboratrice nello studio di un altro avvocato
Considerando tutte queste informazioni secondo Voi mi conviene optare per il
regime dei contribuenti minimi previsto dalla finanziaria o per un altro
regime, sfruttando cioè quel periodo di tassazione agevolata (se non erro 3
anni)successivo all’apertura IVA?
Ovviamente penso di poter ancora modificare la mia opzione già espressa…
vero?!
Io ho le idee molto confuse anche perchè mi affaccio adesso su questo nuovo
mondo a me totalmente ignoto!!!
In attesa di risposte, ringrazio tutti anticipatamente per l’attenzione.
Sinceramente io non opterei per il regime dei contribuenti minimi ma bensi per il regime delle nuove attività, sempre che tu non sia stata in precedenza dipendente sempre nello stesso campo.
Comunque tornando al regime dei minimi devi pensare come se facessi 2 dichiarazioni dei redditi una sui tuoi compensi da avvocato e li paghi un imposta sostitutiva del 20%, considera che sei soggetta a ritenuta e quindi essendo acconto sull’imposta sostitutiva andrai a paro, l’altra su i tuoi beni e sulle tue spese tipo casa mutuo spese mediche, li di sicuro andrai a credito che potrai utilizzara per altri pagamenti.
Poi se mi mandi un situazione dettagliata per e-mail cercherò di risponderti in modo piu esauriente
sei gentilissimo, allora mi indichi un indirizzo mail ed i dati che ti occorrono per un quadro piu chiaro?Grazie
l’indirizzo e-mail lo trovi tra i contatti
i dati di cui necessito sono:
quanto prevedi di fatturare
quanto prevedi di acquistare
sei sposata?
hai costi da detrarre?
mutuo, importo
e tutto quello che diresti al tuo commercialista 🙂
Salve mi chiamo Franco e sono da pochi mesi un consulente che quindi aderisce al sistema dei “contribuenti minimi”. Ho un dubbio in merito al superamento dei 45.000 euro durante l’anno. E’ chiaro che dal momento del superamento le fatture saranno con addebito dell’Iva a cliente, ma, questo è il dubbio, per le fatture emesse ante superamento, su cui non è stato addebitato l’iva al cliente devo pagare lo stesso l’iva? Se così devo richiederla al cliente visto che non è stata messa all’atto dell’emissione in fattura?
In attesa di risposte, ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
andrebbe rettificato versando a marzo l’iva
è stata diramata una circolare dall’Agenzia delle entrate che spiega ampiamente come comportarsi al superamento dei limiti
Mi domando pero se sapeva di superare il limita per quale motivo ha optato per il regime dei minimi?
non ha nessuna convenienza
mi mandi un email con i dati chiari e gli fornitò tutti i chiarimenti possibili
La ringrazio per la risposta, ma la domanda non è stata fatta perchè so di superare il limite, ho iniziato da pochi mesi (lo spero) ma perchè legendo la circolare dell’Agenzia, non si capisce, o almeno io non riesco a capire se lo scorporo dal corrispettivo deve essere versato anche se non addebitato in fattura in quanto l’importo fatturato è relativo alla sola consulenza, senza appunto l’iva. Grazie.
si deve essere scorporato dal corrispettivo incassato.
facciamo un esempio tu superi del 50% i 30.000 euro di limite, sul 15.000 di superamento applichi l’iva mentre sui 30.000 che non hai applicato l’iva la calcoli scorporandola cioè 30.000:1.2=25.000 devi quindi versare 5.000 eruro di IVA
pero considera che in questo caso puoi detrarre l’iva sugli acquisti
Il punto è proprio questo, ì 30.000 sono proprio la parcella quindi senza l’aggravio dell’iva. In questo modo andrò a pagare l’iva e quindi il costo della consulenza sarà di 25.000 e non di 30.000 (es. 60gg a 500 euro), con una perdita di 5.000 euro.
In questo caso potrò rifatturare l’iva al cliente?
Grazie ancora.
perche dovresti rifatturare l’iva al cliente?
l’iva che andresti a pagare la potresti recuperare con l’iva da detrarre o con altro tipo di costi anche perche diverresti un contribuente ordinario
dimenticavo di dire che l’iva da rettifica si puo rateizzare fino a 5 rate
Perchè i 30.000 sono la parcella che in “ordinario” sarebbero
Parcella 30.000
Iva 20% 6.000
l’imponibile sarebbe 36.000 e non 30.000, come in regime “minino” e quindi scorporando l’iva (nel regime minimo) la parcella diventerebbe 25.000 e quindi lo scorporo dell’iva andrebbe a rodere la parcella.
grazie.
infatti uscendo dal regime minimo ci rimetteresti l’iva che non hai potuto addebitare
pero devi scorporarla da quanto gia riscosso e versala anche in 5 rate
quindi sei hai gia emesso fatture senza iva per 30.000 euro scorporando l’iva ti rimarrebbero 25.000 e dovresti versare 5.000 euro di iva che non hai potuto riscuotere
questo è , almeno per ora, il concetto espresso dall’Agenzia delle Entrate ma credo che ci saranno delle modifiche a tutto questo
considerando che hai tempo fino alla dichiarazione IVA successiva aspetta che sicuramente usciranno nuove circolari
Salve.
Io desideravo aprire adesso una attività di pubblicita’ on line con adesione al nuovo regime dei contribuenti minimi.
Desideravo chiedere se la fattura da emettere ai clienti deve contenere obbligatoriamente ritenuta d’acconto e la quota del 4% dell’INPS. Grazie
si sei soggetto sia a ritenuta che a rivalsa INPS
I diritti d’autore si sommano alle fatture?
Salve, sono un consulente del settore radiotelevisivo. Il mio reddito è composto in parte da fatture di consulenza e in parte da diritti d’autore (che hanno una RA del 20% e basta). Per capire se posso rientrare nel regime dei minimi devo fare riferimento solo alla parte consulenza del mio lavoro quindi alle fatture lorde (che non devono superare i 30000 euro) o devo sommare quanto fatturo e quanto ricevo in diritti d’autore?
Insomma la tassazione a forfait del 20% riguarderà solo le mie fatture o l’insieme dei mie redditi (fatture di consulenza e diritti d’autore)?
Grazie a chi mi darà una mano a capirci qualcosa!
Alex
Hallo, sono un interprete e traduttore freelance. Per l’anno 2007 il mio reddito è stato superiore ai termini di legge per rientrare come contribuente minimo per l’anno 2008.
Ho iniziato quindi la mia attività per il 2008 come da legge.
La mia domanda: è possibile cambiare in corso d’opera e passare quindi da contribuente, come attualmente sono con tutti gli obblighi di legge, a contribuente minimo?
Per il 2008 prevedo una forte diminuzione del mio reddito, soprattutto perché, lavorando per le industrie della mia zona, le stesse hanno assunto personale che parla le mie lingue.
E possibile avere una risposta attendibile al mio quesito?
Grazie e saluti A.
PER ANTONELLO CERTO CHE PUOI CAMBIARE PERO BISOGNA VEDERRE SE HAI GIA EMESSO FATTURE IN TAL CASO DOVRESTI EMETTERE LE NOTE DI CREDITO
NON è COSI SEMPLICE SENZA SAPERE BENE COSA HAI FATTO
PER ALESSANDRO I DIRITTI D’AUTORE FANNO SEMPRE PARTE DEL TUO LAVORO O NO?
SE SI CONCORRONO ALLA FORMAZIONE DEL REDDITO ALTRIMENTI VERRANNO TASSATI IN ALTRO MODO
MA DATO CHE SONO SOGGETI A RITENUTA CREDO DI SI ANCHE QUI CI VORREBBERO DEI DATI PIU ATTENDIBILI E COMPLETI
ANTONELLO B
Grazie della risposta. La mia precisazione:
Io ho già emesso delle fatture, ma so per certo che non raggiungerò nel 2008 il fatturato richiesto dalla legge, nè mi approssimerò a quello che dichiarerò per il 2007.
Se mi potessi chiarire la cosa prima che ne parli con il mio commercialista.
Grazie Antonello
per antonello credo di aver capito
tu non hai espresso la preferenza per essere un contribuente minimo e hai continuato con un regime contabile ordicnario
ora puoi esprimere la tua preferenza e rettificare tutte le fatture gia emesse
ti consiglio di chiamare il call-center dall’Agenzia delle entrate 848800444 chi ti spiegherà la procedura esatta
in linea di massima devi emettere le note di credito per le fatture gia emesse e versare eventualmente l’iva detratta
chiama e se ci sono dei dubbi non esitare a contattarci
Ho ristrutturato la casa nel 2007 e posso usufruire delle agevolazioni fiscali del 55% per il risparmio energetico
e del 36% per le ristrutturazioni, per un’altra parte dei lavori.
Essendo libera professionista da 3 anni, e rientrando nella fascia dei contribuenti minimi per reddito,
vorrei sapere se, per usufruire delle agevolazioni, devo scegliere di rinunciare al regime dei minimi.
Non mi è chiaro, inoltre, come avviene il recupero delle spese per la ristrutturazione:
è necessario chiedere un rimborso?
Grazie mille
Sara
allora puoi usufruire delle spese di ristrutturazione ma considera che con il regime dei minimi diventano 2 cose separate
cioò una sarà la tassazione dei redditi da lavoro l’altra tutto il resto quindi se hai un reddito da lavoro di 15.000 euro ti verranno tassati al 20% con imposta sostitutiva che in linea di massima viene coperta dalla R.A.
poi nella dichiarazione dei redditi metterai se gli hai altri redditi come quelli derivanti da fabricati e le detrazioni per i lavori di ristrutturazione o spese mediche
i redditi in regime dei minimi non si sommano nella dichiarazione
chiaro??
non esitare a domandare se hai dubbi
grazie per la velocità!
un chiarimento: nel regime dei minimi inizio quindi a dedurre le spese solo quando descrivo
i redditi non professionali?
E nel caso in cui mantenessi il regime fiscale ordinario,i redditi si sommano tutti? in tal caso,
si possono recuperare anche le ritenute d’acconto? come?
il regime dei minimi funziona cosi tu paghi il 20% di tasse totali sulla differenza tra ricavi e costi relativi alla tua attività professionale
il regime ordinario invece ti permette di ti detrarre spese personali come quelle mediche o le ristrutturazioni e alla fine si fa il conteggio del reddito che ne esce fuori e in base allo scaglione si pagano le tasse
nei minimi essendo il 20% sia la ritenuta che la tassazione sostitutiva alla fine vai a pareggio
Volevo poterVi chiedere alcune informazioni. A Gennaio ho dovuto aprire la P.Iva come libero professionista, perche’ mi e’ stato richiesto dalla societa’ per cui lavoro. Attualmente ho emesso 3 fatture, e su consiglio di alcuni colleghi ho inserito la seguente diciture: “Compenso professionale non soggetto a ritenuta d’acconto 20% ex art. 13, L. 388/2000”.
Secondo Voi mi conviene continuare con questa agevolazione o cambiare per quella nuova?
per marco personalmente la ritengo la migliore
perchè concilia l’agevolazione di una riduzione di imposta, 10%, sul reddito piu irap totale circa 15%, con la possibilità di detrarsi le spese per carichi di famiglia o altro.
l’unico svantaggio sono gli studi di settore
Ripeto io non lo cambierei
poi come dico sempre e ci tengo a ribadire non è possibile generalizzare ogni situazione è a se
bisognerebbe avere maggiori informazioni
Da Antonello B
Scusa se la faccio lunga, mavorrei ritornare sulla mia questione precisando la situazione (interprete e traduttore freelance):
1) Per il 2007 che dichiarerò è superiore a 30.000 Euro e quindi, secondo la normativa, non potevo iniziare il 2008 con il regime dei minimi.
2) Presumo che per il 2008 non riuscirò ad avere un reddito che soddisfi ai parametri degli studi di settore. Anche perché alcuni miei grossi clienti hanno assunto in pianta stabile personale che copre le mie lingue e pertanto sarò molto al di sotto del reddito che dichiarerò per il 2007.
3) Per questi primi 3 mesi del 2008 ho continuato a emettere fatture a regime ordinario con l’importo dell’IVA versandola mensilmente nei termini di legge.
La mia domanda ora è questa:
Se la mia supposizioni verso giugno/luglio 2008 si verificherà, posso passare nel corso del 2008 al regime dei minimi? Posso scegliere a piacimento quando passare al regime dei minimi?
Naturalmente effettuando tutto quello che la norma prevede (note di credito, versamento IVA detratta, ecc.). In meritò a ciò mi informerò come da tua precedente risposta.
Per me è importante sapere se ho la possibilità di cambiare gestione contributiva nel corso del 2008 o se ci sono dei vincoli di legge, una volta che si è iniziato l’anno con la contribuzione ordinaria.
Se posso cambiare, non sono obbligato a presentare lo studio di settore, non pago l’IRAP, e non pago l’adeguamento allo studio di settore (visto che non raggiungerò quel fatturato), ma sono soggetto solo all’imposta secca del 20% su ricavi meno costi attività.
Grazie della risposta.
Saluti Antonello
per antonello B allora le cose cosi sono un po piu chiare
non puoi passare al regime dei minimi quando vuoi
credo che non si possa gia piu
sarà per l’anno prossimo
Grazie per la risposta rapida. Il vostro è un blog eccellente.
Si, come tu dici questi diritti d’autore fanno parte a tutti gli effetti del mio lavoro. Insomma il mio committente mi ha fatto sottoscrivere un contratto dove sono presenti due tipologie di compenso per la realizzazione dello stesso prodotto (testi e ideazione programma tv): una parte di consulenza (un quarto) e una parte di diritti d’autore (tre quarti). é un contratto abbastanza comune per chi lavora da esterno/precario nella tv di stato. Quindi è la somma di questi valori: consulenza diritti d’autore che non deve superare i 30.000 euro, ho capito bene?
Ancora non ho emesso fatture nel 2008 e poiché sono di poco sotto i 30.000 ho difficoltà ad optare per questo forfait o il regime normale.
Nell’ipotesi scolastica che un soggetto non abbia costi, insomma fatturi, venda consulenza, ma non spenda nulla esiste una soglia, un livello di reddito (sotto i 30.000), tale da rendere più conveniente un regime piuttosto che un altro? Insomma il forfait secondo voi è sempre conveniente? Grazie per l’attenzione e la pazienza ( …oltre che la professionalità)
grazie siamo lusingati
tornando al tuo discorso se superi i 30.000 euro di reddito non c’è possibilità che tu possa usufruire di regimi agevolati
pero in confidenza ti dico una cosa essendo soggetto a ritenuta d’acconto alla fine per te c’è poca differenza, questo perche la parte grossa della tassazione viene coperta dalla ritenuta, in caso di regime ordinario.
A questo punto ti consiglio di lasciare il regime ordinario e trovare “costi” o spese inerenti
Complimenti per questo spazio. Iniziando attività avrei mille domande, se posso inizierei così, con fatt previsto inf ai 10mila anno, vorrei aderire ai minimi perchè è più semplice, faccio bene? grazie
Per anto diciamo di si e no
bisognerebbe saper qual’è la tua attività , se sei sposato, se hai spese da poter detrarre e via dicendo
sei stato troppo conciso
Salve,
sono un giovane ingegnere informatico, che fornisce consulenze informatiche, e finora ho lavorato sempre come co.co.co oppure con contratti a progetto. Sono un completo neofita di regimi fiscali e vorrei chiarimenti . Mi hanno appena proposto un incarico in regime “minimo” che ho accettato. In soldoni, ogni mese mi danno 2000 euro lordi “oltre l’IVA e gli oneri accessori obbligatori per legge onnicomprensivi di tutte le spese sostenute”.
Sto cercando di venire a capo di questa nuova situazione.
In pratica, vi chiedo se la mia fattura tipo sarà questa:
Compenso lordo______________2000,00
Cont. Integ 4% cassa prev.____80,00
Iva________________________0,00
Ritenuta 20%________________-400,00
Netto da pagare______________1680,00
Devo conservare ricevute dei rifornimenti di carburante, delle ricariche telefoniche e degli acquisti inerenti alla mia attività? e il tagliando della macchina con cui mi reco al lavoro?
E in sede di dichiarazione dei redditi come mi devo comportare?
Scusate per il livello “base” delle domande ma sono fiscalmente incompetente.
Vi ringrazio per la pazienza e per la risposta che mi vorrete dare.
Allora l’esempio di fattura è giusto.
Si devi conservare tutte le ricevute.
In sede di dichiarazione no riporterai questo tipo di redditi perchè gia scontano l’imposta sostitutiva del 20%.
ti consiglio però almeno per la prima dichiarazione dei redditi che farai nel 2009 di farti aiutare o da un professionista oppure dall’agenzia delle entrate che ha predisposto un sistema di consulenza per i contribuenti in regime minimo.
Grazie per i complimenti e siamo sempre qui per aiutarvi.
Sono un soggetto in regime forfait (art.3 comma 171 a 176) legge 662/1996.
In base alla finanziaria 2008 tale regime non esiste più perchè è stato assorbito dal nuovo
regime dei MINIMI.
Vorrei sapere, visto che fino all’anno scorso compilavo il quadro VB della dichiarazione iva,
e che per il periodo d’imposta 2007 UNICO2008 non esiste più. Sono esonerato dal presentare la
DICHIARAZIONE IVA PER L’ANNO 2007 oppure no? Se non devo farla come posso recuperare il credito
iva maturato durante l’anno perche’ ho versato anche l’acconto?
per mat
certo che il quadro VB no esiste piu infatti il regime forfettario è stato tolto dal 2007 e non da quando è stato introdotto il regime dei minimi
tu in questo caso saresti automaticamente divenuto , nel 2007 , un contribuente ordinario e dovrai fare la dichiarazione IVA e l’UNICO come contribuente ordinario.
Per il 2008 credo che tu non sia piu in grado di poter optare per il regime dei minimi ma ti consiglio di telefonare al call center dell’Agenzia dell Entrate 848.800.444, per me è difficile aiutarti non avendo la documentazione.
Ciao
Ciao,
sono un impiegato, sposato con 2 figli.
Stipendio 1200 per 14 mensilità.
Per arrivare a fine mese devo incrementare le mie entrate.
Ho esperienza come piastrellista, e vorrei farla come unica attività,
ma al momento non posso fare il salto.
Dovrei quindi fatturare l’attività di piastrellista, facendola rientrare
nel regime fiscale più conveniente. Conto per quest’anno di avere un
fatturato di almeno 5000 euro. Cosa mi consigli?
Grazie per la risposta.
io ti consiglierei le nuove attività produttive cosi metti tutto in una dichiarazione
anzi se sono solo 5.000 uero l’anno ti consiglio di non aprire la Partita IVA e di fare ricevute per collaborazioni occasionali,.
E’ molto piu conveniente per te
Ti ringrazio per la risposta,
mi permetto ancora di chiederti:
come si fanno le
ricevute per collaborazioni occasionali? e l’Iva?
dove posso trovare informazioni in merito?…
grazie ancora
Per Angelo
le ricevute per collaborazioni occasinali non sono soggette ad iva ma solo a ritenuta d’acconto.
Esempio di ricevuta:
Imponibile ( la tua prestazione) € 500
Ritenuta D’acconto 20% dell’imponibile -€ 100
Totale € 400
La ritenuta la versa il committente
l’unico problema nel tuo caso sarebbe il committente che se fosse una società sarebbe meglio
se è invece un privato ci sono alcuni problemi
Ciao,
ho appena aperto la partita iva in regime minimo.
Sono un artista, pittore e disegnatore
Ho dei dubbi:
Se vendo i dipinti e i disegni a gallerie d’arte come devo fare la fattura?
lordo 4% inps – ritenuta d’acconto ( è cessione di beni?)
Ogni mese faccio illustrazioni per una rivista, non cedo materialmente i miei disegni ma invio solo il file per la pubblicazione. In questo caso come devo fare la fattura?
Lavoro in casa, posso scaricare le spese domestiche? (riscaldamento acqua…etc? Se si come si calcolano?
Non ho nessuna auto a me intestata, posso comunque scaricare il carburante dell’auto che uso per spostarmi per lavoro, anche se intestata a mia moglie?
grazie e complimenti
Faustino
la normativa è particolare
di sicuro se vendi un dipinto ad una galleria è una cessione di bene e non di servizio, quindi no r.a.
Lavorando a casa potresti scaricare il 50% di luce e telefono ma non altro
ti consiglio però di lasciare stare
Grazie 1000,
farò tesoro della consulenza.
Ancora grazie e complimenti per il sito…
lo publicizzerò…
Grazie Angelo siamo lusingati dai tuoi complimenti
ilnostro scopo è proprio quello di rendere un servizio utile e nei limiti del possibile veloce.
Salve, trovo il forum interessante. La mia domanda è questa: inizio
attività 2008, opzione contribuenti minimi, ho necessità di acquistare
beni per €. 13.200,00 IVA, rientro sempre nel regime dei minimi dal momento
che l’IVA sommata al costo supererebbe i 15 mila stabiliti dalla
normativa? Preciso che non ho altri beni ed il locale è di proprietà!
L’IVA PER CHI è NEL REGIME DEI MINIMI DIVENTA UN COSTO QUINDI CON 13.200 IVA SUPERERESTI IL LIMITE DEL VALORE DEI BENI CONSENTITO.
Salve,
sono un’educatrice di asilo nido impiegata a tempo determinato dal comune di Roma.
Dal momento che purtroppo non lavoro tutti i giorni, e vengo pagata solo i giorni che lavoro (mi chiamano) vorrei aprire una partita IVA agevolata per eseguire attività di consulenza informatica.
E’ possibile? Il tetto di fatturazione va considerato solo per il reddito proveniente dalla consulenza informatica o va considerato anche il reddito che percepisco come educatrice?
Un’ultima domanda: avviando l’attività da oggi (Aprile) posso comunque fatturare fino a 30.000 euro nel 2008 oppure devo limitarmi a 8/12esimi dal momento che 4 mesi dell’anno sono già trascorsi?
Grazie mille e complimenti per il blog!
il tetto va considerato solo per quel tipo di attività se il comune ti paga con una ricevuta, quindi fattureresti solo le prestazioni come consulente informatica.
per quanto riguardo il limite dei 30.000 io li metterei in proporzione ai mesi quindi 8/12
Vorrei sapere se i contribuenti cosiddetti “forfettini” sono esonerati oppure no dal presentare l’elenco clienti e fornitori relativi all’anno 2007.
Ringrazio anticipatamente.
Scusami se rispondo con ritardo
si sono tutti obbligati all’invio dei dati Clienti-Fornitori
nessun esonero!!!!!.
http://www.fiscaleweb.com/2008/04/19/elenco-clienti-fornitori-anno-2007-nessun-esonero/
Un professionista autonomo( architetto ) transitato dal regime delle nuove iniziative a quello dei minimi presentando il modello AA9/9 a metà aprile 2008, non ha alcuna spesa per beni strumentali nel triennio scorso. A settembre ha programmato l’acquisto di un’autovettura del costo di € 20.000.
Ai fini dei costi da detrarre dai compensi per la determinazione del reddito del 2008, quale cifra dovrà detrarre per quell’auto, tenuto conto che non sono previsti acquisti per altri beni strumentali per tutto l’anno in corso?
Nel 2009 potrà fare acquisti di beni strumentali e per quale importo massimo?
Fino a settembre, può scaricare il costo del carburante consumato per le esigenze della sua professione indicando sulla Scheda Carburante la targa o il telaio dell’auto intestato al genitore?
Molte grazie.
L’AUTO VA DETRATTA NELLA MISURA DEL 60% PERO IN QUOTE COSTANTI COME DA PIANO DI AMMORTAMENTO CIOE’ IN 5 ANNI
IL PROBLEMA E’ CHE L’AGENZIA DELLE ENTRATE NON E’ STATA CHIARA SE DOBBIAMO CONSIDERARE I 20.000 O IL 60% DEI 20.000 CIOE’ 12.000
IO DIREI DI CONSIDERARE I 12.000
NEL 2009 POTRAI FARE ACQUISTO DI BENI PER LA RESTANTE QUOTA DI 3.000 IN TOTALI
E’ UN REGIME SEMPLIFICATO E NON SAREBBE GIUSTO NON PREVEDERE UN LIMITE PER GLI ACQUISTI
SE PENSI DI SUPERARE TALI LIMITI RECEDI DALL’OPZIONE
ANCHE IL COSTO DEL CARBURANTE è IN FUNZIONE DELL’ACQUISTO DEL BENE E NON PRIMA E SEMPRE NELLE STESSE QUOTE 60% DEDUCIBILE 40% INDEDUCIBILE
Vorrei sapere se e in quali casi il numero di partita iva di una società deve essere cambiato.
Ringrazio anticipatamente e vi faccio i complimentissimi per il blog.
scusami ma non capisco l’attinenza con il tema dei contribuenti minimi
e sinceramente neanche il senso della domanda
Salve, devo fare la mia prima fattura come libero professionista (partita iva-contribuente minimo).
Dovrei ricevere 7000 euro.
come si calcola?
7000
4%inps
bollo da 1,81?
tot 7281,81
operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1 comma 100 della legge n° 244 del 24 dicembre 2007
e’ giusto?
grazie mille
non capisco cosa significa cessione di beni per l’esportazione. per cui cadrebbe la possibilità di essere iscritto come contribuente minimo
il mio caso è questo: faccio illustrazioni e disegni per riviste estere;
invio il file via internet per la pubblicazione e mi tengo i disegni originali. faccio fattura senza iva.
grazie
f
la tua faustino è una cessione all’esportazione, l’unica cosa sarebbe capire se è una cessione bene, il disegno, o una di servizi, l’opera in se.
il committente è CEE o no?
si germania.
x marco il bollo non ci va ammeno che il committente non sia una persona non titolare di partita IVA, se è una società per esempio senza bollo
poi hai dimenticato la ritenuta d’acconto del 20%
quindi la fattura corretta è cosi:
imponibile 7000
4%inps 280
tot 7280,00
ritenuta 20% su 7.280 = 1456
netto a pagare 5.824
e con le tasse sei apposto
In meritoal quesito del 22.4.2008 ore 21.13 ed alla risposta del 23.4.2008 ore 12.40,voglio innanzitutto ringraziarLa per la sollecita risposta e poi, se possibile, vorrei l’indicazione della normativa che prevede la detrazione al 60% del costo dell’autovettura distribuita in 5 rate costanti come da piano di ammortamento.
Questo perchè parlando con amici è venuto fuori che l’auto acquistato dal professionista
autonomo viene sempre considerata ad uso promiscuo e la detrazione è al 50% dell’importo corrisposto per il suo acquisto come pure al 50% sono le spese da detrarre e relative alla manutenzione ed al costo del carburante. Può fornirmi maggiori chiarimenti?
Molte grazie.
Grazie sabino
i tuoi amici ti hanno detto giusto infatti è al 50% il nostro è un consiglio come quello dei tuoi autorevoli amici basato sul fatto che la normativa di riferimento, la finanziaria 2007, cita imprese e rappresentanti, e non esplicitamente professionisti
cmq ripeto noi consigliamo il 40% anche se in verità per i professionisti sarebbe piu giusto il 25% di deducibilità
a voi la scelta
la legge è D.L. 262/2006 legge collegata alla manovra fiscale
Complimenti.
E’ possibile aprire la p.iva via internet?
Grazie
Anto la puo aprire solo un intermediario abilitato
tu contribuente devi recarti all’ufficio dell’Agenzie delle Entrate piu vicino a te
grazie dei complimenti
salve, sono un architetto e da poco ho aperto p.iva “beneficiando”(si spera…!)del cosiddetto forfettone.
vorrei sapere quali sono i costi/spese, da dedurre dal reddito/ricavo, che concorrono alla sommatoria dei
famosi 15.000 €. e quelli che non vi concorrono (es. contributi inarcassa).
Grazie in anticipo.
le spese inerenti la tua attività
non c’è un alista precisa, certo se compri per esempio una pianta non credo sia inerente l’attività di architetto invece la cancellerio oppure i servizi catastali quelli sono inerenti
Volevo chiedere un’informazione…ad oggi è possibile passare dal regime ordinario al regime semplificato avendo già emesso dal 1 gennaio fatture con iva??
per lisa in teoria non si potrebbe piu vista scaduto il termine per versare l’iva eventualmente detratta
ti consiglio di telefonare al call center 848.800.444 dell’agenzia delle entrate per sentire se è possibile ravvedere
P.iva contribuenti minimi, bisogna aprire anche un conto bancario o postale specificamente “dedicato” alla professione ove versare i ricavi, per me sarebbe anche l’unico conto, ma ci posso accreditare le bollette di casa es luce gas telefono… , o devo aprire un altro conto? grazie
devo per forza avere due conti?
non serve un conto dedicato e ne puoi avere anchge solo uno
Buongiorno,
sono pensionato dal 1.4.2008 con 57 anni (58 a giugno) e 35 di contributi (36 ad agosto).
Ho aperto una partita iva per una collaborazione e vorrei sapere se come contribuente minimo
(rientro nei 30.000 annui) la pensione viene in qualche modo intaccata dal fisco.
Grazie.
assolutamente no
pagherai il 20% di imposta sostitutiva solo sui redditi con partita iva
gradirei una risposta alle mie domande grazie:
Sono un pensionato inps come ex dipendente reddito di solo pensione,
sto comprando una macchina ed il concessionario mi a prospettato di aprire la partita IVA
per avere uno sconto ulteriore sul prezzo finale 400 euro che devono giustificare alla casa
madre ( FIAT )
– PARTITA IVA : come collaboratore professionale
-contribuente minimo secondo finanziaria 2008
-chiusura partita IVA tra un anno
-emissione fatture zero
-costo partita iva : zero
– versamento inps..:non versare niente perche non c’e minimale ?
-consulente da non utilizzare
devo stare attento a cosa verso il concessionario ?
UNA RISPOSTA SE HO CAPITO BENE
gradiresti??
anche noi gradiremmo!!!!
rispondiamo solo su argomenti trattati sul nostro blog e non su consulenze su tutti campi
poi se ci viene chiesto con cortesia potremmo anche uscire dall’infomazione e dare consulenze gratuite
Come sempre complimenti e grazie delle risposte, perdono per l’elementarità della domanda e torno in argomento: nel caso di professionista-ditta individuale p.iva forfettone-minimi, io sapevo che si deve dedicare un conto corrente bancario all’attività, nel quale fare affluire costi e ricavi, mi confermate che è sufficiente così e che posso usarlo come unico conto (le mie entrate sono scarsine) corrente della mia vita?
per anto
non è che devi aprire un conto corrente solo per l’attività ma devi far in modo che tutti i tuoi ricavi passino per il conto corrente
ne puoi avere uno solo o 2 o 3 l’importante ripeto è che tutte le operazione di importo superiore ai 500 euro siano con movvimento bancario, assegno bonifico e via dicendo
in parole povere non ti puoi far pagare una fattura di 700 euro, per esempio, in contanti
Chiedo scusa mi ero dimenticato di ringraziare.
Complimenti per la sintetica completezza.
Cordialità.
Lionello.
Sempre grazie per le Vostre preziose risposte. Con p.iva minimi non so entro quanto devo iscrivermi a inps gestione separata, credo si paghi il 24,72%, ma tutti i mesi o alla fine dell’anno?
ps ma sulle fatture che emetto io devo appiccicare il bollo di 1,81 eu?
l’iscrizione dovrebbe essere immediata
il conteggio si fa a fine anno e in fattura si applica il 4% per la gestione separata ma non vorrei dire sciocchezze visto che non il mio campo l’inps
il bollo non va messo
Le spese carburante per andare al lavoro con la macchina: ogni volta mi faccio dare lo scontrino, ma ho sentito parlare anche di schede carburante? Io conservo gli scontrini che mi faccio dare dal benzinaio o dalla macchinetta self service, così a fine anno si scarica il 50%, giusto? Grazie della risposta
devi fare la scheda carburante
la devi compilare e poi alleghi gli scontrini
Ciao a tutti, spero di poter usufruire della vostra conoscenza per chiarirmi un pò le idee. Ho un lavoro da dipendente con contratto a tempo indeterminato, e sono fortemente intenzionato ad aprire una attività di commercio on-line. Prevedo di rimanere (almeno nel primo anno) abbondantemente sotto al limite dei 30.000 euro previsto per i contribuenti minimi, quindi pensavo di adottare tale tipologia d’impresa. Ora, per cominciare cosa devo fare? E’ sufficiente recarsi all’agenzia delle entrate e aprire la Partita Iva ? Immagino che l’iscrizione alla camera di commercio (essendo un secondo lavoro) non sia necessaria …. Quindi, unica cosa che devo fare, è solo l’apertura della partita iva?
Inoltre, per quanto riguarda la fatturazione, se ho ben capito, in fattura non si dovrà evidenziare quanto è imponibile e quanto è iva … quindi a fine anno avrò costi pari a 100 iva, ossia 120 e ricavi pari a quanto fatturato, ad esempio 150
Ringrazio chiunque potrà aiutarmi,
davide
Ciao a tutti. Sto per fare il “salto” da dipendente a libera professionista nel mondo del fitness e una palestra multinazionale mi chiede per forza l’apertura della partita iva.
Ho sentito un paio di commercialisti e le versioni/consigli sono simili, ma non uguali.
Mi viene consigliato il Regime dei minimi (non credo fatturerò più di 15.000 euro l’anno), per il fatto che non c’è contabilità IVA e per le altre semplificazioni.
Possego un’auto comprata ad inizio anno per 22.000 euro. Qualcuno dice che la posso inserire come bene strumentale (“15.000 è un tetto esente iva e nel mio caso al 50% poichè uso promiscuo” … il che significa che potrei anche avere un’auto del valore di Euro 30.000 IVA), l’altro consulente dice di no (e di conseguenza
Uno dice che sono soggetta all’aliquota INPS del 20%, ma con addebito in fattura alla palestra del 4%, l’altro dice che l’aliquota è del 24 e qualcosa (ma almeno concordano sulla parziale rivalsa). Inoltre non è chiaro se l’INPS versato diventa costo deducibile o meno…
Inoltre sembra che aprendo P.I. io poi debba fatturare a tutte le palestre le mie ore di attività. Pertanto se prima mi pagavano Euro 20,00 l’ora (che mi restavano puliti-puliti essendo sotto i 7.500 annui di reddito), fatturando su quei 20 Euro dovrò pagare irpef e inps! E’ legittimo chiedere un aumento del compenso orario? Le palestre hanno più beneficio a ricevere fattura che a pagare un compenso di COCOPRO?
Grazie infinite.
Stefania
innanzitutto se le palestre sono associazioni sportive sei esente per i primi 7500 € di compeensi
poi dovrai fatturare con inps al 4%
per l’auto lasciere stare essendo il valore alto
per le fatture puoi chiedere un lieve aumento ma per una palestra è la stessa cosa anzi forse ha piu beneficio nel fare ricevute come cocopro
Cioè … io apro partita iva (perchè la palestra multinazionale me lo impone) e posso ugualmene NON fatturare alle palestre che sono associazioni sportive (fino ai 7500 annui) e fatturare (senza IVA) tutte le mie ore alle palestre che sono multinazionali, e quindi Società???
Perchè avevo capito che ero obbligata SEMPRE all’emissione della fattura in caso di prestazioni di fitness. A prescindere dal tipo di palestra…
Se lascio stare l’apporto dell’auto come bene strumentale non posso detrarmi carburante, autostrada, ecc. Giusto? Le spese di viaggio sono tante per me, lavoro in palestre lontane… Esiste un latro modo per saricarne i costi?
Ho letto anche tutte le altre risposte di qst blog e … mi sono chiarita tanti dubbi. Sono felice di avervi trovato!
Grazie!!!
Stefania
Siamo felici stefania
forse tu hai capito lo spirito e lo scopo di questo blog
qui non si lasciano messaggi e si pretendono risposte, come giustamente hai fatto tu prima si leggono i post vecchi e poi si chiede sempre inerente all’argomento.
Vedi che prima ti avevo detto di evitar di includere l’auto adesso con le maggiori informazioni che ci hai dato ti dico di includerla cosi potrai dedurre i costi relativi.
Diciamo che con una delle palestre con cui lavori potresti chiedere di continuare entro i 7500 a corrisponderti i compensi come collaborazione, questo se la palestra è un associazione sportiva dilettantistica
Ok, questo mi rincuora. Significa che con la “vecchia” palestra (assoc. sportiva dilett) posso continuare come sempre (entro i 7500), mentre la parita iva la userò solo per fatturare le ore alla nuova palestra (Società) … con tutto ciò che ne consegue in termini di tasse e contributi.
GRAZIE ANCORA!
Di nulla
buongiorno.
un contribuente minimo che non ha effettuato il versamento da rettifica dell’iva entro
marzo come si deve comportare?
esiste un ravvedimento? versa in ritardo e aspetta la sanzione?
….oppure ‘perde’ la possibilità di beneficiare del nuovo regime?
puo fare il ravvedimento operoso
ciao sono rita, dono una dipendente della pubblica istruzione a par-time, nel 2007 a maggio ho aperto uno studio d’arte con partita iva, non ho avuto alcun guadagno. quindi non ho rilasciato alcuna fattura. A febbraio ho chiuso l’attività e quindi anche la partita iva. in questo periodo, quindi 9 mesi, non mi sono iscritta all’inps quindi non ho pagato alcun contributo. devo pereoccuparmi di avere sorprese per il futuro? il mio regime era quello agevolato per i liberi professinisti, quindi nel caso che avessi guadagnato qualcosa avrei dovuto pagare in percentuale al reddito. grazie
ciao annarita
questo non è il posto giusto per la tua domanda
qui si parla e risponde solo di forfettone
cmq l’inps è una questione separata e delicata
tu avresti dovuto di sicuro iscriverti
io se fossi in te aspetterei ……..
scusa se il mio quesito non e’ stato appropriato, malgrado ciò sei lo stesso molto gentile, forse ne approfitto, ma vorrei che tu mi chiarissi sul tipo di attesa. forse intendevi dire che l’inps prima o poi si farà sentire. secondo te però questa attesa sarà influente ai fini economici?, cioè l’inps potrbbe rivalersi di spese non corrisposte e quindi mi potrebbe richiedere anche interessi lievitati? grazie. mi potresti dire se esiste un forum al quale potreì porre questa domanda?
chiama il cal center dell’inps
cmq io non farei nulla….
Ho letto con interesse le varie risposte sul regime dei contribuenti minimi. Sono però confuso sui beni ammortizzabili. Prendiamo ad esempio un’auto da 30.000 Euro IVA compresa. Se ne considera il 50% perchè bene promisquo e fa 15.000. Poi si divide per cinque perchè è ammortizzabile in 5 anni e fa 3.000 Euro. Sono i 3.000 Euro che devo considerare come spesa per il 2008 o sono i 15.000 e quindi mi sono già giocato tutte le spese?
Molte grazie.
ti sei giocato tutte le spese
non si considera in quota annuale, ma spese sostenute per beni ammortizzabili
Facciamo il seguente caso di studio e qualche domanda:
Un soggetto ha:
– Redditi occasionali 2008 prima di aprire p.iva: € 3000.
– Tali redditi vengono liquidati per € 800 prima del 10.06.08 per € 2200 dopo tale data.
– Apre p.iva il 10.6.08 in regime dei minimi sotto € 30.000
– Redditi dal 10.06.08 al dicembre 08: € 17.280
– avendo 7 mesi di attività effettiva nel 2008 vale la regola della proporziaonlità dei ricavi per determinare il volume annuo dei ricavi: per fare tale calcolo deve usarsi l’importo fatturato al proprio cliente (cioè privo di iva) o si usa il ricavo iva inclusa ?
Rientra nel regime dei contribuenti minimi? PERCHE’? ad es.: I 3000 € pre p.iva come incidono se incidono? Cambierebbe qualcosa se i redditi post 10.06.08 fossero ad esempio 14.400?
Chiedo scusa per le varie domande ma ritengo possano riassumere vari aspetti interessanti.
Ringraziando anticipatam porgo cordiali saluti.
m.
per M se lasciavi un nome invece di una lettera sarebbe stato piu carino
comunque i ricavi occasionali non rientrano nel calcolo del volume d’affari
i 3.000 per iva come tu li chiami incidono nella ichiarazione dei redditi e non nel calcolo dell’imposta sostitutiva
Cosa intendi con: Cambierebbe qualcosa se i redditi post 10.06.08 fossero 14.400? intendi per il 50% dei 30.000 annui consentiti?
se diciamo che per la regola della proporzionalità certo che cambierebbe, rimarrsti ento i limiti.
per ovviare a qualsiasi problema ti consiglierei di posticipare le fattur che prevedi di emettere a dicembre
Grazie mille per la cortese risposta e chiedo venia per la scarna “m”. Sta per Marco.
Al riguardo di quanto detto, mi rimane il dubbio:
– i ricavi da considerare per valutare il superamento dei 30000 annui sono quelli comprensivi di iva o quelli prima dell’ iva? ad esempio, se emetto fatture nell’anno per 29.000 (e 29.000 sono fatturati al cliente atteso che, se ho ben capito, l’iva non va esposta in fattura), ma con iva 20% tali 29000 sarebbero 34.800, si rientra nel regime minimo?
– grazie per il consiglio di “posticipare le fatture di dicembre” ma se il mio cliente mi dice che lui ha interesse a far apparire tutti i suoi costi entro dicembre… che si può fare?
Grazie.
MARCO
Caro Marco
scusami ma continuo a non capire bene se tu opti per il regime dei minimi non hai iva ma solo imponibile.
quindi non capisco la differenza che fai tra comprensvi di iva e prima iva
diciamo che per il limite dei 30.000 devi considerare solo i ricavi emessi con fattura dopo l’apertura dlela partita iva e non le ricevute occasionali.
Se il cliente non vuole spiegagli che altrimenti usiresti dal regime e saresti costretto ad addebbitare anche l’IVA
ciao
Grazie Leo. Mi si sta chiarendo.
x quanto riguarda: “non capisco la differenza che fai tra comprensvi di iva e prima iva”
In realtà sono due problemi distinti :
1 Mi spiego meglio. Avendo effettuato, precedentemente all’apertura dell’iva, prestazioni occasionali che mi verranno pagate come tali dopo che ho aperto la partita iva mi chiedevo se rientravano nel volume di ricavi che deve stare sotto i 30.000. AL RIGUARDO MI HAI RISPOSTO DI NO Perche’ quel volume è quello, e solo quello, che si ottiene dalle somme FATTURATE.
Seguendo lo stesso principio possiamo affermare che i ricavi derivanti da prestazioni occasionali svolte DOPO l’apertura dell’iva anche questi non vanno a sommarsi al volume 30000?
2- In relazione all’altro aspetto provo a riformulare la domanda: “- i ricavi da considerare per valutare il superamento dei 30000 annui sono quelli comprensivi di iva o quelli LA BASE IMPONIBILE IVA? ad esempio, se emetto FATTURE nell’anno per 29.000 (e 29.000 sono fatturati al cliente atteso che, se ho ben capito, l’iva non va esposta in fattura), ma con iva 20% tali 29000 sarebbero 34.800, si rientra nel regime minimo?
Saluti e ringraziamenti
MArco
@ M
1) allora dopo aver aperto la partita iva non dovrai piu fare ricevute per prestazioni occasionali ma solo fatture
quindi dopo aver aperto la partita IVA non potrai piu svolgere prestazioni occasionali ma saranno tutte prestazioni fatturate
2) non continuo a capire che tifferenziazione fai tra ricavi comprensivi iva e on , diciamo che i tutoi ricavi sono l’imponbile sia che tu rientri in un regime agevolato che ti esonera dall’iva sia che la devi esporre, proviamo a fare un esempio, svolgi ul lavoro per cui il tuo compenso è di 10.000 € se sei soggetto ad IVA la fattura diverra di 12.000 € se non sei soggetto ad iva, tipo regime dei minimi, la tua fattura sarà di 10.000 € in tutti e due i casi il tuo ricavo sarà sempre di 10.000 €
quindi in tutti e 2 i casi sempre l’imponibile sarà il tuo ricavo
per il superamento dei 30.000 tu devi ragionare considerando che sei nel regime dei minimi quindi non pensare piu all’IVA.
Chiaro?
ciao
BINGO! Mi hai chiarito tutto. Veramente grazie. (io facevo l’errore di pensare all’IVA e mi si apriva l’altra ipotesi).
Molte grazie.
Salve, avrei bisogno di un chiarimento circa la ritenuta del 20%.
Premetto che sono ignorante in materia e quindi la mia domanda potrebbe sembrare banale.
Nella compilazione di una fattura simile a quella degli esempi precedenti:
Compenso lordo______________2000,00
Cont. Integ 4% cassa prev.____80,00
Iva________________________0,00
Ritenuta 20%________________-400,00
Netto da pagare______________1680,00
la ritenuta del 20 % chi la paga ? Il committente ? E’ la stessa situazone presente nelle ricevute fatte per i lavori occasionali ?
Grazie e complimenti per il vostro blog
Giovanni
si esattamente come per le ricevute, anche qui con la fatturazione tu incassi il netto e il committente versa la ritenuta per te
Il mio compagno di nazionalità tedesca lavora come libero professionista in germania.
ora ha anche la residena in italia. Chiedo se è possibile emettere una fattura senza iva ,
poichè la ditta che paga è in svizzera , visto che poi i soldi transitano in italia. C’è una
possibilità in questo senso. Quali sono le regole per far in modo che il denaro che transita in
Italia sia, visto che c’è una fattura, tutto regolare . Se il mio compagno volesse emettere la fattura dall’italia, poichè ha la residenza, deve obbligatoriamente avere una partita iva e quindi essre soggetto
al regime fiscale in italia visto che paga già le tasse in germania per la sua libera professione come
ingegnere? Grazie per la consulenza.saluti.
Salve!
sono intenzionata ad aprire la partita iva aderendo al regime dei contribuenti minimi ma avrei bisogno di chiarire un dubbio.
Fino ad adesso ho lavorato con contratti di collaborazione a progetto. Una volta aperta la partita iva potrò continuare a stipulare anche contratti cocopro?
se sì, posso scegliere liberamente il tipo di rapporto lavorativo ogni volta o c’è qualche limitazione (ad es. in base alle mansioni oggetto dell’incarico)?
In sintesi nell’arco di un anno io posso aver raggiunto un ricavo di 30.000€ con regime cont. minimi e sommare un reddito di 10.000 da cocopro senza perdere i benefici dei cont. minimi?
Grazie per l’aiuto!
ilaria
una volta aperta la partita IVA no npuoi piu fare collaborazioni ma devi fatturare
quindi i 30.000 sono totali e non come hai previsto tu
ciao
NELLA REGISTRAZIONE DELLE SPESE TELEFONICHE PER I CONTRIBUENTI MINIMI SI DEDUCE SEMPRE L’80% E PER LE SPESE AUTO IL 40% OPPURE L’INTERO COSTO?ESEMPIO SE LA FATTURA è DI 100 EURO COMPRESO IVA SI DEDUCE 100 OPPURE 80 SE SI TRATTA DI SPESE TELEFONICHE
sempre 80% e 40%
Salve, devo fare alcuni corsi di formazione con delle scuole. Vorrei lavorare con loro in regime di minimo. Per ogni corso il compenso è di 4000 euro lorde, come dovrebbe essere strutturata la mia fattura. Grazie
Antonio se leggi i commenti precedenti troverai un prototipo di fattura
Salve, a novembre del 2008 ho aperto P.IVA come consulente libero professionista senza cassa e rientrante nel regime dei minimi.
Sempre nel 2008, fino a luglio ero dipendente presso una società e ho svolto 2 prestazioni occasionali
Nel 2009 ho iniziato l’attività da consulente.
Per la dichiarazione 2009, reddito 2008, cosa devo fare? (come posso scaricare le spese mediche?)
Ricapitolando la mia prima fattura per consulenza 2009 , supponendo reddito di 1.000 sarà:
Onorari 1.000
Rivalsa Inps 4%–>40
Totale 1.040
Ritenuta d’acconto 20%–>200 (solo sui 1.000?)
Netto a pagare –>840
Per la dichiarazione 2010, reddito 2009, cosa devo fare? chi versa l’INPS? come posso scaricare le spese mediche?
Grazie mille…splendido sito! (scusate l’ignoranza!!)
Sara
Dimenticavo…la consulenza la fatturerò a una società SPA…devo mettere la marca da bollo????GRAZIE!!
Ultima domanda…posso fare la fattura su carta semplice (ad esempio su un foglio word)? devo numerarla??
ho letto i vari commenti e pur avendo capito, più o meno, come funziona sto regime fiscale semplificato, non riesco acollocarmi fiscalmente, Vi chiedo un parere o consiglio e grazie in anticipo.
Sono un dipendente statale in pensione e collaboro occasionalmente con mio fratello cheha una piccola impresa edile. Il commercialista mi ha inserito, dice lui, nel “forfettone”, ma vado a pagare, tra contributi per iscizione camera commercio, acconti e contributi assistenziali, esclusa la detrazione sulla pensione, IVA e dichiarazione dei redditi, circa 2.700 € annui, più di quello che posso guadagnare lavorando.
Cosa mi consigli, godermi la pensione?
Ciao grazie
@ Sara
Nel caso in cui un contribuente apra partita IVA con regime dei minimi fa una dichiarazione normalissima solo che la tassazione dei redditi avviene con imposta sostitutiva.
Quindi non è che non puoi detrarti le spese mediche è che non andranno a diminuire l’imposta in quanto sostitutiva e quindi fissa al 20%.
L’INPS te la devi versare da sola in 2 rate acconto e saldo.
Nessuna marca da bollo
Devi assolutamente numerare ed intestare le fatture.
@ Vito
goditi la pensione
Gentilissimo, sono Marco.
Due domande:
1. una prestazione iniziata nel 11/2008 e terminata nel 3/2009 rientra nel conteggio dei 30.000 se viene pagata per intero durante l’anno solare 2009?
2. il dipendente pubblico che è nel regime under30.000 che obblighi ha in termini di contribuzione pensionistica?
Anticipatamente grazie.
Marco
Aggiungo un breve quesito se possibile:
ma l’iscrizione alla gestione separata inps entro quando deve effettuarsi. SPero entro la emissione della prima fattura.
Personalmente ho aperto la p iva nel 2008 ma non ho avuto alcun incarico nel 2008. Dunque mi domando che senso aveva aprire la gestione inps e se, non avendolo fatto, subirò sanzioni.
Marco
Salve Leonello, complimenti per le eccellenti competenze, spero di avere anch’io chiariti i miei dubbi:
2008: senza P.Iva, solo con contratti, ho superato i 30.000€
2009: svolgerò le stesse attività dello scorso anno ma con redditi probabilmente inferiori a 30.000€; inoltre devo pubblicare alcuni libri e vorrei esserne anche editore e distributore(i libri saranno ES. art 74), ma con la vendita di questi potrei superare il tetto.
Non ho particolari costi eccetto quelli dell’automobile (oltre eventualmente a quelli di stampa dei libri), ma uso quella di mia moglie e quindi non so nemmeno se posso scaricarne le rate (addebitate sul mio conto corrente, acquistata a maggio 2008) ed il carburante.
Ho inoltre un reddito proveniente dal fitto di un locale, si somma ai redditi di lavoro o serve solo per la dichiarazione dei redditi finale?
Domanda: in questa situazione abbastanza complessa mi conviene questo regime minimo, conviene proprio aprire la P.IVA o è meglio continuare con i vari contratti?
Leggendo tutto quanto hai scritto finora mi pare d’aver capito che se supero i 30.000€ ci sono solo sanzioni amministrative dovendo pagare tutta l’iva senza peraltro averla addebitata ai miei clienti, quindi non è più una partita di giro ma un costo vero e proprio.
MI scuso per la lunghezza della richiesta ed aspetto il tuo prezioso consiglio e ti ringrazio per il tempo che dedichi a questo blog.
Michele
Buongiorno,
ho un pò di confusione, spero che voi possiate aiutarmi.
Vorrei aderire al regime dei minimi, questa è la mia situazione:
a dicembre ho chiuso un’attività di agenzia viaggi, poi ho trovato questo lavoro che non centra nulla con i viaggi, mi hanno proposto di aprirmi la PI e loro mi danno 900€ di stipendio al mese.
domande:
1)avendo avuto un’attività fino all’anno scorso posso aderire?
2) per avere netti io 900€ al mese loro dovrebbero versarmene 1080?
3)Ho un reddito da fabbricati prima casa e una parte di affitto di un capannone derivato da successione, come devo considerare questi redditi?
4)il mutuo prima casa posso continuare a scaricarmelo dalla dichiarazione?
Grazie della pazienza che avete con tutti noi poveri “ignoranti” del fisco
Grazie Barbara
Buonasera, Vi chiedo gentilmente di aiutarmi a risolvere i seguenti interoggativi ed enigmi nel mondo dello sport:Ho letto con interesse le domande e le risposte sopra esposte;
Sto per costituire un’Associazione Sportiva Dilettantistica…
Quali sono i passi che devo fare per pagare un istruttore: (diciamo che rimanga sotto i 7.500 euro);
Io sono un Dipendente della Pubblica Amministrazione e nell’associazione sarò sia Presidente sia istruttore…
Come istruttore posso percepire compensi dall’associazione fino a 7.500 euro? (intendo, compensi veri e propri, e non “rimborsi spese”come è scritto nella Finanziaria 2003?
So che i dipendenti pubblici possono svolgere anche un’altra attività (tipo lavoro occasionale) se non è in contrasto o in concorrenza con il lavoro svolto dal dipendente nell’Azienda per cui lavora..
Posso far passare come lavoro occasionale l’insegnamento nell’Associazione?, rilasciando e facendomi rilasciare una ricevuta dall’associazione?
L’istruttore dovrà dichiarare sul 730 i compensi ricevuti se rimane sotto i 7.500 euro? E se dovesse superare questa soglia come dovrebbe comportarsi?
Noi come Associazione dobbiamo dichiarare il compenso dato agli istruttori su un qualche modello? (ad. esempio 770 oppure è sufficiente che a fine anno nel bilancio tra il dare e avere risulti che l’associazione non ha guadagnato nulla?); E se non lo facciamo cosa ci succede?
Per quanto riguarda le spese: (trasferta, carburante, macchina privata, spostamenti vari, ecc): come posso liquidare gli istruttori..?
Cioè: Se un insegnante viene in palestra con la sua auto percorrendo circa 50 km come posso far figurare queste spese?
Lui è obbligato a darmi le ricevute del carburante per dimostrare i vari spostamenti?(che poi Noi Associazione le usiamo come pezza di prova?)( che con tutta sincerità, a livelo pratico sarebbe una scocciatura da seguire per entrambi).
Oppure E’possibile percorrere strade più semplici? (ad esempio una autocertificazione da parte dell’istruttore dove scrive che ha usato il mezzo proprio per recarsi da noi?)..
E se per caso l’autocertificazione fosse sufficiente (e me lo auguro), lo stesso istruttore dovrebbe tenere costudite le ricevute carburante oppure non serve? (spero che no serva)..
Che libri obbligatori deve tenere un’Associazione sportiva dilettantistica?
Vi ringrazio e mi scuso per le numerose domande.
Gabriella
Sono sempre Gabriella e Vi chiedo un’altro tipo di informazione:
Un dipendente pubblico può aprirsi una partita iva?
Come funziona il regime agevolato?
Per il lavoro occasionale cosa dovrò scrivere sulla ricevuta che emetterò?
La ricevuta che emetterò come lavoro occasionale la posso rilasciare anche a persone fisiche ( ad esempio: 10 consulenze di counselling a uno studente?) oppure ho il vincolo di emettere le ricevute solamente ad aziende od associazioni?
Qual’è l’importo massimo che posso scrivere su ogni singola ricevuta? per lavoro occasionale?
Secondo Voi potrei affittare un’ufficio e svolgere attività occasionale di consulenza?
Con il lavoro occasionale sono costretta a rimanere sotto i 7.500? Se superassi questo range dovrei dichiarali sul 730? Farebbero cumolo con il mio lavoro da dipendente?
Ancora grazie a quanti mi aiutano.
Gabriella
Per Marco si ad entrambe le domande
Per quanto concerne poi l’INPS consiglio sempre di contattare direttamente loro
Per michele sarò breve e conciso:
se fossi in te non opterei per il regime dei minimi specie se superi il limite dei 30.000.
Per barbara
esiste una opuscolo con tutti i chiarimenti alle tue domande, per lo piugia risposte qui sul blog, basta leggere i commenti precedenti.
Vi prego di leggere prima gli altri commenti e poi formulare le domande se non trovate le risposte.
Per il mutuo lo detrai ma non dalla tassazione dei contribuenti minimi in quanto è sostitutiva.
Per il fabbricato lo devi dichiarare come sempre.
Per Gabriella, in questo post si risponde solo a quesiti inerenti il regime dei minimi
Salve,
ho iniziato l’attività di ambulante a maggio 2008 e ho scelto il regime dei contribuenti minimi. Il mio questito è questo… Avendo in previsione di acquistare della merce all’estero in paesi non UE (che rivenderò durante la mia attività) riceverò ovviamente una fattura relativa alla merce acquistata senza iva. Immagino che dovrò versare l’iva relativa… Esiste un codice particolare per il modello F24 ? Posso poi dedurre sia la fattura del fornitore estero che il versamento iva che andrò a fare ? Grazie mille
Per Elvira
quelle che ti appresti a fare sono operazioni particolari che necessitano di procedure particolari
Ti consiglio di farti assistere da un commercialista
Grazie mille per la tempestiva risposta. Seguirò il Suo consiglio
ciao, complmenti per il forum…
premetto che sono una “zuccona”, ma leggendo i precedenti post non sono riuscita a chiarire i miei dubbi. spero possiate essermi di aiuto. il mio ragazzo lavora presso diversi centri fitness oltre ad essere un lavoratore a tempo determinato presso un ente pubblico. è chiaro il concetto che sotto i 7500 euro non si paga niente… ma oltre? specifico che lui non ha partita iva.
Salve a tutti, in primis mi sembra doveroso aggiungere anche i miei sinceri complimenti per il Vs. blog….utilissimo !!!
Vi scrivo perchè ho letto tutti i post e mi sono chiarito un po’ le idee tuttavia vorrei descrivere un esempio ipotetico e fare alcune domande per una maggiore consapevolezza. Sono un fotografo e sto per aprire una p.iva come libero professionista (no artigiano, no commerciante) e prevedo di rientrare nel regime dei minimi.
ESEMPIO:
Diciamo che per il 2009 eseguo lavori con una fatturazione complessiva di 20.000 € (netto). Sempre nel 2009 sostengo i seguenti costi: acquisto obiettivi e computer per un tot. di 5.000 € (iva inclusa), spese di carburante (che prevedo saranno rilevanti) 1.000 €, spese di alloggio in albergo (500€) costi di luce lavorando a casa (300 €). Considerando che l’auto è intestata a me, ma acquistata nel 1999 per un valore attuale di mercato di 3.500 €, Vi chiedo gentilmente le seguenti domande:
1.Quanto pagherò di contributi totali per il 2009?
2.Tra i costi indicati cosa posso dedurre è in che misura?
3.Posso includere tra i costi la quota d’ammortamento dell’auto?
Spero che il mio esempio non sia completamente fuori luogo o errato nella forma e/o nella sostanza, in tal caso mi scuso in anticipo.
Grazie.
Ciao Antonio
Andiamo per ordine i costi da te elencati sono tutti deducibili nell’anno tranne il carburante e la luce che devi considerarla al 50%, se sei domiciliato fiscalmente a casa, per l’auto non la puoi ammortizzare oramai e albergo io eviterei a meno che non hai un committente che conprova la trasferta per lavoro.
poi la differenza 20.000-5.000-500(50% carburante)= 14.500
il 20% di questa cifra cioè 2.900 per il resto tipo inps non so aiutarti ma dovrebbbe essere il 24.72 dell’imponibile, cioè i 20.000, ma una quota del 4% la dovresti mettere in fattura.
Per le tasse considera ch eincasseresti al netto della ritenuta e quindi andresti a credito
Grazie per la risposta, vorrei, se possibile, chiarire meglio i seguenti aspetti:
1. Il 20% da te indicato (2.900) è la quota della quale andrei a credito?
2. La quota inps è da calcolare sul fatturato non al netto dei costi?
3. Per il primo anno mi conviente in generale investire in beni strumentali (fino al max di 15.000 €)?
4. Il committente è disposto a rimborsarmi le spese di vitto/alloggio e benzina per la trasferta (forfettariamente da me calcolate), come le dovrei inserire nel preventivo e poi nella fattura?
Scusa la mia ignoranza in questione, ma le risposte a queste domande sono per me essenziali per il calcolo tariffe e per la programmazione delle commissioni.
Salve,avrei bisogno di un informazione?Con il regime contribuenti minimi, anche se nel 2008 non ho fatturato nulla (ho un piccolo negozio avviato nell’anno in questione)ma ho diversi acquisti che spero mi frutteranno qualcosa prima o poi, devo comunque pagare un imposta sostitutiva del 20% (ad es. una quota minima) anche se ho venduto “0” o devo considerare semplicemente costi (ad.es.€ 10.000,00) meno ricavi (ad es. € 0) e pertanto non pagare nulla?
Inoltre non ho la copia del modulo dell’apertura dell’apertura della mia partita iva,pertanto non so come sono stata classificata.In tutti i casi, anche se avessero optato per un altro regime, e non avendo emesso nemmeno una fattura nel 2008 posso considerarmi e pertanto effettuare l’unico e il calcolo delle imposte, come contribuente minimo?
Grazie mille in anticipo.
Manuela
Grazie mille
Prima di tutto complimenti per il sito.
Sono un ingegnere, lavoratore dipendente ed ho aperto partita IVA per attività parallela di libero professionista col regime dei minimi e gestione INPS separata. La mia perplessità è sulla dichiarazione dei redditi riguardo la deducibilità della quota INPS (17% nel mio caso) ed il conseguente calcolo dell’IRPEF. Io ai possessori di P. IVA fatturo così:
Onorario: 1000 euro
Rivalsa INPS 4% = 40 euro, tot 1040
Inarcassa 2% = 20,80 euro, tot 1060,80
Ritenuta di acconto 20% di 1040 = 208 euro
Netto da corrispondere = 852,80
Se è corretto, e dovrò versare ancora il 13% all’INPS di 1000 euro cioè 130 euro, come lo calcolo l’IRPEF?
1) è al netto dell’INPS, cioè 20% di 1000-170=166 euro oppure
2)la rivalsa mi fa reddito e quindi è il 20% di 1040-170=174 euro
o
3) è proprio la ritenuta di acconto di 208 euro (cioè l’INPS non è deducibile)?
Nelle prime due ipotesi andando a credito con la ritenuta di acconto, posso chiedere un rimborso ?
Vi ringrazio in anticipo per l’interessamento.
Giusto prima di tutto complimenti per il sito.
Poi volevo chiedere questo:
anche io sono entrato da poco in questo regime con P.I. e sono un consulente informatico e volevo sapere cosa effettivamente posso scaricare e senza che poi il fisco mi corra dietro. Inoltre volevo capire quanto recupero per esempio comprando un computer dal costo di 500 euro.
Grazie e cordiali saluti
Dimenticavo: sono domiciliato fiscalmente a casa, e dovrei acquistare una macchina. Posso scaricarla insieme a carburante e/o ristorante?
di nuovo grazie
Per manuela non devi pagare nulla ma è bene sapere come ti sei iscritta in quanto non puoi da sola conmsiderarti un contribuente minimo
Per Dario l’IRPEF si paga sulla differenza tra costi e ricavi e se sei a credito puoi utilizzarlo in compensazione che è meglio
Per Roberto i costi che puoi scaricare lo sai tu, diciamo quelli inerenti al tuo lavoro compresei le utenze al 50% di casa se hai le bollette con partita iva cioè afari
se compri il computer per 500 euro te lo deduci tutto, il costo
….magari il mio quesito si può racchiudere nel seguente:
L’INPS che pago al 17% posso considerarlo come costo, e quindi dedurlo per il calcolo dell’IRPEF ?
Più precisamente IRPEF = 20% di (ricavi-costi-INPS) ?
Grazie ancora per l’interessamento
Ho letto il vostro articolo sui regimi fiscali semplificati in particolare per il FORFETTONE (imposta sostitutiva del 20% senza altri obblighi) è espressamente chiarito che NON é NECESSARIO AVERE UNA PARTITA IVA…… esiste una circolare ministeriale, un chiarimento dell’Agenzia delle entrate, una Nota UFFICIALE del ministero in tal senso? A me non sembra che questa interpretazione sia corretta nè sembra suffragata da note ministeriali, anzi a ben vedere la circolare n° 73 del 21/12/2007 al paragrafo 2.3.2 (pag.9) dice espressamente che coloro che iniziano l’attività ed intendono avvalersi del regime in esame, devono comunicarlo nela dichiarazione di inizia attività da presentare ai sensi dell’art.35 del DPR 633/72 mod. AA9 – La legge citata è quela istitutiva dell’IVA ed il modello è quello della diciarazione di inizio attività con cui si richiede la partita IVA.
Sarebbe auspicabile un chiarimento DEFINITIVO- grazie
Per carlo
non capisco dove hai letto che non bisogna avere la partita IVA
forse hai frainteso che in fattura non deve essere evidenziata l’IVA in quanto l’imposta sostitutiva del 20% che si pagherà a fine anno comprende anche l’IVA.
Nei nostri articoli non puoi averlo letto, se poi ti riferisci alla tenuta dei liri e contabilita di apertura partita iva quello è un’altra cosa.
Infatti il regime essendo semplificato non necessita di contabilità.
Basta leggere tutti i commenti e avrai le idee piu chiare.
Per concludere sarebbe assurdo che non si aprisse la partita IVA perche sarebbe uguale ad una prestazione occasionale
Sono un’accompagnatrice turistica e aprirò partita iva contribuenti minimi.
Il tour operator mi chiede se la aprirò con ritenuta al 4%. la domanda che mi pone mi fa capire che ci sono più opzioni. Può dirmi quali sono?
E ancora: nelle mie fatture al tour operator per i miei servizi devo o non devo calcolare la ritenuta d’acconto???
In caso affermativo, a fine anno sarò sicuramente a credito se calcolo la differenza tra ricavi e costi. Verranno rimborsati questi crediti generati dalla ritenuta d’acconto?
Grazie
Buongiorno, sono un neo avvocato ed ho da poco aperto una partita iva aderendo al regime agevolato delle nuove attività (Irpef 10% ecc..). Essendo assoggettato agli studi di settore è probabile che non rientrerò nel limite minimo di ricavi, per questo motivo dovrò abbandonare questo regime. La mia domanda è: potrò passare al regime dei contribuenti minimi?Grazie e complimenti
Per anna nella tua fattura devi calcolare la ritenuta del 20%
forse intendeva dire la rivalsa INPS del 4%?
Per samuele non devi lasciare il regime comunque s evolessi potresti tranquillamente passare a quello dei minimi
Grazie per la celerità,
non capisco perchè non dovrei lasciare il regime.
posto ad esempio che avendo lo studio di settore il tetto minimo sono 24000 euro, nel momento in cui sicuramente i miei ricavi saranno inferiori a cosa vado incontro?
Per samuele
Se non sei congruo ai fini degli studi di settore non devi lasciare il regime ma adeguarti se ritieni sia giusto altrimenti no
Non vorrei che tu facessi confusione tra tetto massimo di ricavi per rimanere nel regime e ricavi minimi che determinano un studio di settore congruo e coerente
Grazie per la risposta,non ho confuso tetto massimo e ricavi minimi, nel mio caso il fattore limitante sono proprio i ricavi minimi. Per un neo avvocato che comincia con questo regime per avere almeno i primi 3 anni una tassazione più leggera si trova però nella difficoltà di dover rispettare due vincoli; non superare 30.987,41 € di ricavi e dover fatturare almeno circa 21000€ che è il tetto minimo previsto dallo studio di settore.
La mia domanda è questa; con una previsione di 17000€ di ricavi acosa vado incontro? Cosa intendete con “adeguarmi” se non sono congruo allo studio di settore. Ho il timore che sebbene all’apertura della partita iva abbia spiegato la mia situazione al commercialista forse non è stata la scelta giusta nel mio caso.
Vi ringrazio nuovamente per la cortese consulenza, convinto che il mio caso rappresenti una buona percentuale della situazione fiscale di molti neo avvocati
Se io volessi intraprendere un’attivita’ di venditore su EBAY,potrei farlo con il regime minimo FORFETTONE?Non potrei vendere a livello intracomunitario,potrei acquistare dagli Stati Uniti o dai paesi fuori Dalla Cee..Ma Ebay che invia le fatture dal LUSSEMBURGO?? Grazie
Ciao, nel 2008 sono diventata avvocato.
Per iscrivermi all’albo, a gennaio ho dovuto aprire la partita IVA come professionista, e, dietro consiglio del commercialista ho optato per il nuovo regime dei
contribuenti minimi previsto dalla finanziaria 2008.
Non ho ancora emesso fatture dall’apertura di partita IVa.
Presumibilmente, poichè sono anche mamma di tre bimbi, non raggiungerò un fatturato superiore a 15, 20.000 euro. Non ho grosse spese da scaricare perchè lavoro a percentuale come collaboratrice nello studio di mio marito, che è avvocato pure lui. Secondo voi è una buona scelta? Altra possibilità sarebbe quella di associarmi allo studio… Che ne dite?
C’è poi un piccolo problema: il mio domicilio risulta così a casa mia, e non nello studio legale. Ci sarà qualche problema per la carta intestata?
Grazie per l’attenzione e buona giornata!!!
Ciao alessandra
Cosi è un po troppo semplice per risponderti, se il tuo commercialista ti ha consigliato il regime dei minimi sicuramente sarà quello piu adatto a t.
Per quanto riguarda l’associarti è una tua scelta non sappiano di che importi si parla e quale convenienza potresti avere.
Salve sono un architetto con P.Iva e sono iscritta nel regime dei minimi.
Nel 2008 ho emesso una fattura di 15.000 euro per un’ente pubblico che non mi è stata ancora pagata.
Nel 2009 prevedo di fatturare 25.000 euro.
Vorrei sapere per favore se basta la data in cui sono state emesse le fatture per rientrare nel regime dei minimi o fa fede il principio di cassa?
Mi spiego meglio nell’ipotesi che la fattura del 2008 mi venga pagata nel 2009 e così quelle emesse nel 2009 io esco dal regime dei minimi (15.000+25.000= 40.000)? oppure visto che si riferiscono ad anni solari differenti rientro e va bene così?
Grazie mille e complimenti per il sito
Giuliana
Salve, sono un avvocato ed utilizzo una partita iva a regime agevolato (20%).
Nel caso debba fatturare ad un privato, il quale non è in grado di versarmi la ritenuta di acconto, come devo far figurare il 20% che a questo punto dovrò aggiungere sulla fattura (considerato che all’atto della dichiarazione dei redditi tale somma andrà versata all’erario)?
emetterai la fattura solo con l’imponibile senza ritenuta e in sede di dichiarazione verserai l’imposta sostitutiva
Avrei una piccola domanda, con il regime dei minimi
posso effettuare sia fatture per servizi offerti a ditte sia semplice ricevute per soggetti privati?
Nel caso in cui ho una sola partita iva ma offro come libero professionista due tipologie di servizio in aree tematiche differenti (servizi software e terapie/massaggi) posso rientrare sempre nel regime dei minimi rimanendo sotto i 30000?
Posso dedurre come costi bollette,ici,spese condominiali se l’attività viene fatta nella mia casa di residenza di proprietà?
Molte grazie complimenti per il vostro ottimo lavoro.
se hai la partita iva devi emettere solo fatture e non piu ricevute ammenoche non siano per una prestazione occasionale in quel caso puoi fare una ricevuta.
I costi deducibili se l’attività con partita iva viene fatta a casa sono il 50% delle bollette ma assolutamente no l’ICI
Ripropongo la domanda,visto che non ho trovato risposta da nessun commercialista della mia zona..Se io volessi intraprendere un’attivita’ di venditore su EBAY,potrei farlo con il regime minimo FORFETTONE?Non potrei vendere e acquistare BENI e SERVIZI a livello intracomunitario,potrei acquistare dagli Stati Uniti o dai paesi fuori Dalla Cee..Ma Ebay che invia le fatture dal LUSSEMBURGO?? Se col forfettone sono impossibilitati i rapporti intracomunitari
,ne deduco che Il forfettone e’ inapplicabile per le vendite su Ebay..Giusto?
Gian Luca
Giusto
anche se lo fosse applicabile ti consiglierei sempre una tassazione ordinaria in quanto non sei mai certo dell’applicabilità delle norme in altri paese, vedi adsense che richiede fatture non imponibili art. 7……..
grazie mille..il mio problema riguardava essenzialmente le fatture Ebay..e tra l’altro credo anche paypal abbia sede in Lussemburgo..non so se mi converra’ con un regime normale.sono gia’ un lavoratore dipendente..grazie
ho saputo invece che col forfettone si puo’ vendere su Ebay…
Buonasera,
ho alcuni dubbi sulla convenienza di aprire o meno la partita iva con il regime dei minimi contribuenti, spero che possiate aiutarmi perchè ho le idee un pò confuse.
Sono dipendente a tempo indeterminato presso una agenzia di comunicazione. Da un pò di tempo ho sviluppato (in senso commerciale) la mia passione per la fotografia, svolgendo qualche servizio fotografico ad aziende e privati. Lo scorso hanno ho fatto solo un paio di prestazioni occasionali, ma quest’anno il volume di affari dovrebbe aumentare un pochino (all’incirca 4/5 mila euro annui).
Non ho tanti costi: un pò di attrezzatura, qualche libro e (non so se rientra) il carburante per gli spostamenti.
Il mio dubbio è: mi conviene continuare ad emettere notule di prestazione occasionale oppure aprire la partita IVA come contribuente minimo?
Ricapitolando:
– reddito da dipendente (all’incirca 14.000€ l’anno)
– stima “ottimistica” dei ricavi per l’atttività di fotografo 4500€
– stima dei costi per l’attività di fotografo 900€ l’anno
– stima costi per un commercialista 600€ l’anno
Il mio timore principale è quello di dover spendere troppi soldi per il commercialista in proporzione a quello che guadagno.
Vi ringrazio in anticipo per la vostra disponibilità.
Complimenti per il blog.
Un saluto,
Davide
Salve,
siccome sono dura di comprendonio, pur avendo letto più o meno tutti gli interventi, ancora ho diversi dubbi…
la mia situazione è la seguente..
attualmente svolgo l’attività di consulente diciamo occasionale, con retribuzione fissa € 700, più premi
di norma la mia retribuzione è 1200/1500 a seconda della ritenuta d’acconto…
adesso mi si richiede l’apertura della pi
dato che o è confuso il mio committente, che parla di regime minimale, scarico totale di auto e tel, possibilità di aprirla presso il commercialista ( io attualmente st cambiando residenza, ma non ho ancora trovato l’abitazione), imponibile del 10 %, poche spese di commercialista, o sono confusa io, che non vedo tutta la convenienza, la loro si, la mia no, perchè da quanto ho capito dal blog, auto ( carburante, pedaggi, tagliando) e tel non sono interamente imputabli ai costi strumentali, l’inps nella misura del 13 % me lo devo pagare, come anche un commercialista
Quesiti
i minimi sono i minimali, o due forme diverse? o il committente parla di altra forma ulteriore?
A vostro parere, se proprio devo aprirla, quale mi conviene? non sono alle prime armi e onestamente non lavoro per la gloria
posso veramente aprirla enunciando come sede legale il commercialista?
Mi potreste fare un calcolo del mio guadagno netto, considerando come base 1500, e costi auto/tel di circa 250?
scusate la prolissità, ma non riesco a venirne a capo…
e complimenti vivissimi
ancora una cosa…da quanto ho capito, il discorso è estremamente valido per chi diciamo emette fattura, ovviamente senza iva, ai privati, mentre io dovrei emetterla comunque al mio committente…
ancora complimenti
Sono un pensionato, per anzianità, INPS vorrei sapere, per cortesia, se apro la partita iva per un importo da fatturare di euro 24000 annui oltre al 20% Inps che altro dovrò pagare e quali spese potrò detrarre. Mi converrà lavorare ancora o godermi la pensione? Grazie
per aldo
devi pagare le tasse a seconda del regime fiscale che scegli
è pieno di commenti su questo.
per Emanuela
quello che ti hanno consigliato dovrebbe essere il regime per le nuove attività produttive che ha un imposta del 10%
Qui si parla di MINIMI che pagano il 20% sostitutiva
mi pareva che non centrasse affatto con i minimi..e conviene???
perchè a questo punto ho veramente tanti dubbi…
grazie 1000 intanto
salve, per le mie prestazioni professionali ricevo E 780,00 alle quali detraggo la ritenuta di acconto pari ad E 156,00, quando emetto la relativa fattura posso aggiungere al netto a pagare le spese non imponibili, che sono pari ad E 125? se dovessi avere spese non imponibili ancora maggiori posso sempre aggiungerle o c’è un limite? grazie
Sono un giovane avvocato che si è aperto da poco partita iva in quanto lavoro presso un collega che mi retribuisce per € 1400,00 euro mensili. LA mia fattura è:
1400,00 per onorario
+ 2% per CNA
= 1428,00
– 280,00 R.A.
= 1148,00
questo è il netto che prendo?
Ho il 50% di un appartamento a Firenze e l’automobile non è mia, ma spendo per i viaggi.
Mi è convenuto il regime dei minimi, considerando che mi devo ancora acquistare i mobili dello studio?
Devo fare una dichiarazione dei redditi e quando?
Grazie per la cortesia. Non so se sono stata chiara.
la fattura è giusta
per l’automobile non puoi fare nulla, per quanto concerne la convenienza cosi non si puo dire certo se devi acquistare dei mobili forse no ma non credo incida molto
hO UN CONTRATTO DI PRESTAZIONE D’OPERA DAL 2005 CON P.I. E RITENUTA D’ACCONTO, VOLEVO SAPERE SE ERA PER FOSSE PER ME CONVENIENTE PASSARE AL REGIME DEI CONTRIBUENTI MINIMI
Ho una ditta ingrosso di articoli sportivi e lavoro per corrispondenza usufruendo del forfettone. Posso vendere anche alle società sportive della comunità europea.
Grazie.
Riccardo
per roberto forse si pero bisognerebbe avere piu dati per rispondere
Per riccardo il regime dei minimi vieta l’esportazioni.
Salve,
sono lavoratore dipendente ed ho anche la partita iva da circa 5 anni ho adottato il regime dei minimi da quest’anno mentre nel 2008 ho continuato a fatturare normalmente,potevo farlo oppure se non lo adottavo sin dal 2008,cioè dalla sua uscita, dovevo aspettare un tempo minimo per adottarlo?
grazie
UMBERTO
Ciao vorrei sapere se posso mettere in piedi un’attività di grafica con il regime contribuenti minimi pur mantenendo il mio lavoro di dipendente full time e se si i redditi continuano ad essere separati?
Grazie
si puoi , compilerai 2 quadri della dichiarazione
sono un’odontoiatra che deve passare a collaborare nello studio in cui lavoro, pagata a percentuale (30%) sulle mie prestazioni.
Vorrei sapere chi deve emettere le fatture.
Nel caso fossi io nel computo dei ricavi dovrei considerare il totale cioè anche il 70% da versare allo studio? In questo caso supererei abbondantemente il tetto dei minimi. Se è lo studio a fatturare invece sì.
In entrambi i casi c’è il problema dell’IVA. Lo studio dovrebbe applicare l’IVA mentre io no.
Infine se non ho capito male: se la prestazione è al privato il 20% lo si deve pagare al momento della dichiarazione, se è ad un soggetto IVA il 20% lo si detrae dalla fattura e lo deve pagare questo soggetto come R.A.
Scusate le molte domande ma non ho trovato risposta in questi forum.
Ciao, ho aperto da poco la mia attività di trucco permanente e ricostruzione unghie aderendo al regime dei minimi. Praticando questa attività nei vari centri estetici come mi devo comportare? La ricevuta al cliente per la mia prestazione la devo fare io o il titolare del negozio?
grazie.ciao.
Catia
salve, sono pensionato dal 1-gen-2010 e sono stato contattato da una piccola azienda per darli manod’opera specializzata (meccanica) e mi hanno proposto il regime dei contribuenti minimi,cosa devo pagare io se presento una spesa di 1000 euro? poi devo pagare l’inps? e l’inail? poi non è che comulandolo con la pensione devo poi al momento della dichiarazione dei redditi pagare ancora? mi và a fare cumulo per quanto riguarda la dichiarazione isee? per le agevolazioni della tasse universitarie per mio figlio? mille grazie siete splendidi!!!
con il regime dei contribuenti minimi non hai il problema del cumulo dei redditi in quanto paghi un’imposta sostitutiva del 20% sui redditi.
Invece devi pagare l’inps, una parte la metterai nella fattura, 4%, ed il restante lo verserai a saldo in dichiarazione.
Per quanto riguarda l’ISEE certo che va a fare cumulo è sempre reddito, e per le tasse di tuo figlio idem.
grazie dei complimenti
ho bisogno urgentemente di un aiuto….
sono in regime minimo, quindi ho le fatture esenti da iva, ora mi è stata richiesta una dichiarazione d’intenti o altro documento attestante Vostro titolo per emettere fattura con esenzione Iva. Mi sapete dire che cos’ è e come si fa?
grazie
non capisco cosa le hanno chiesto?
deve ricevere una fattura per un costo sostenuto o la deve emettere?
Buonasera,dovrei aprire p.iva contribuenti minimi,faccio l’educatrice,come dovrei impostare la mia fattura?e,devo metterci la marca d bollo?
Scusi,ma non ho capito quali sono i costi che si possono scaricare (carburante?telefono?”accessori scuola”? computer? cartucce? ……??? )
Inoltre, un ulteriore chiarimento, ho acquistato due anni fa una casa al 50% posso scaricare il mutuo? e le spese mediche?
Ringrazio anticipatamente
Mi sono dimenticata di aggiungere che ho anche un altro lavoro con un contratto a t.indeterminato,ma con un guadagno di 200euro mensili.
E non importa se ho acquistato la casa due anni fa vero?? Nel senso che posso cmq avere la p.iva a regime agevolato???
Scusi la mia incompetenza..
Ringrazio di nuovo
buongiorno, sono un’estetista assunta part-time a t.i, posso aprire partita iva col forfettone per trucco semipermanente (ho il relativo attestato regionale)e operare come free-lance in vari centri o devo avere sede fissa? la ringrazio anticipatamente
ho aperto una palestra con contabilita’ in regime dei monimi. Le ricevute fiscali che rilascio ai clienti devono essere intestate?
Salve sono un impiegato dipendente co p.iva come procacciatore d’affari aperta dall’anno 2009 volevo sapere ho emesso per l’anno 2009 fatture con iva dato che il mio comercialista nn mi aveva informato dei regimi minimi è possibile in sede di dichiaraione di quest’anno utilizzare il regime cosi da nn cumulare i due redditi? se è possibile come o cosa dovrei fare dato che l’iva dell’anno 2009 l’ho anche già versata grazie
Buonasera sono un professore di educazione fisica che ho aperto una palestra di fitness con regolare partita iva in contabilita’ dei minimi vorrei cortesemente sapere se le ricevute fiscali che emettero’ a nome dei clienti devono essere a loro intestate o meno. Grazie anticipatamente.
Ciao,
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Signor Bethel
sono un contribuente minimo domanda: a quanto pare si versa comunque l’iva sull’utile se non ho capito male?
un’altra cosa; chi mi spiega in maniera semplificata magari facendomi un esempio questa frase!?
IMPOSTA SOSTITUTIVA DEL 20% SUL REDDITO PROFESSIONALE AL NETTO DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI NEL PERIODO DI IMPOSTA..
grazie anticipatamente.
Per mario, nel regime dei conribuenti minimi non vi è IVA ma solo un’imposta sostitutiva del 20%.
quando emetterà una fattura per la prestazione resa, esempio 1.000 €, detrarrà una ritenuta d’acconto del 20%, quindi nette 800€.
In sede di dichiarazione si calcolerà l’imposta sottutiva sul reddito prodotto, esempio 12 fatture da 1.000 euro l’anno uguale 12.000, quindi l’imposta sostitutiva sarà uguale a 2.400 € che corrispondono gia alla ritenuta versata dal committente, pero il calcolo va effettuato sul reddito dedotto il contributo inps, esempio paga di inps 3.500 e annune quindi il reddito imponibile sarà 8500. 12000-3500, l’imposta sostitutiva sul reddito equivale a 1.700, in questo modo andrà a credito con l’erario di € 700.
e xkè da 1700 diventano 700!?e poi è cmq un credito ke lo si può riutilizzare(magari nei pagamenti dell’anno succesivo)scusatemi ma nn stò capendo un grankè!
e un’altra cosa io nn emetto fatture ma solo ricevute fiscali mettendo il bollo di euro 1,81 sulle ricevute superiori a 77 euro….cmq sono un’artigiano
per ricevute intendi scontrini fiscali? essendo titolare di partita iva devi o emettere lo scontrino o una fattura.
andrai a credito nell’ipotesi che emetta fattura con ritenuta d’acconto
sono quei blocchetti da 50 pezzi(cè scritto sopra ricevuta fiscale,fattura) con la copia ke mi rimane!!(tipo quelle ke emettono i parrucchieri)!quindi l’aliquota versata nn sarà un credito riutilizzabile giusto!? grazie ancora gentilissimi
Ciao e complimenti innanzitutto, ho trovato qui diverse info utili. Leggo più sopra una serie di commenti chiarificatori su regime dei minimi e cessione diritto d’autore. Lavoro come freelance nel settore editoria e comunicazione in regime dei minimi, da poco mi hanno offerto una nuova piccola collaborazione con contratto di cessione diritti. Purtroppo per me non ho problemi a sommare i due redditi restando sotto i 30 mila euro.
Quel che vorrei capire è: dovrò emettere una notula per i diritti, oppure una fattura normale come quelle che emetto per “prestazione d’opera”? In questo caso SENZA IVA e CON R.A. 20% sul 100% dell’importo?
(la cessione diritti normalmente applica r.a. al 75% – o al 60% sotto i 32 anni)
Altra cosa, normalmente l’INPS non si paga su questo tipo di reddito, assomandolo al reddito professionale come contribuente minimo lo dovrò pagare? (Gestione separata).
Grazie se mi darete un input, non ho commercialista e prima di andare a sbattere la testa allo sportello dell’Agenzia delle Entrate sarà meglio avere le idee chiare.
Buongiorno,
ho letto i vostri suggerimenti ad altre persone che vi hanno scritto, ma non sono sicura di poter prendere esempio da casi simili al mio.
Ho la partita iva come archeologa ed aderisco al regime fiscale agevolato. Da anni, però, porto avanti un’attività parallela che non ha nessuna attinenza con il primo lavoro, e che si fonda su collaborazioni occasionali, per cui non emetto fatture ma semplici ricevute.
La domanda è: devo sommare i compensi di entrambe le attività per calcolare se rientro nel tetto dei 30000 euro dei contribuenti minimi?
ringrazio anticipatamente per il preziosissimo aiuto,
valentina
Buonasera,
volevo un’informazione se io apro una partita iva a reddito agevolato e nella migliore delle ipotesi guadagno in un anno 30000 euro quali sono le spese in cui vado incotro tra iva e inps?
Grazie per l’attenzione
Salve, sono un biologo nutrizionista, sto per aprire la p.iva col regime dei minimi, finchè non me l’assegnano posso cominciare l’attività? Se sì come faccio a emettere fatture se non ho ancora la p.iva (ho letto che dall’inizio dell’attività ho 30 giorni per aprire la p.IVA…). Grazie
Buonasera,
Devo fare un lavoro di manutenzione straordinaria a casa, e stò contrattando un artigiano che ha la partita iva agevolata, quindi contribuente minimo.
La mia domanda è : su un importo netto a pagare per il lavoro di € 5000, posso detrarre il 36% ?, e su quale importo ? Inoltre, visto che non pago l’IVA, come posso ottenere l’IVA agevolata del 10 % sull’acquisto dei sanitari ? Grazie
salve,
vorrei avere dei chiarimenti al riguardo.
ho svolto attività di lavoro dipendente quale infermiere per venti anni
non ho più un contratto di lavoro dipendente da agosto 2011.
posso aprire la partita iva come contribuente minimo svolgendo la stessa attività se ho incassato l’anno scorso meno di 30.000? e se ho superato quel limite dei 30.000? grazie e spero di aver posto una problematica comune a molta gente.
davvero una bella iniziativa
Salve,
sono titolare di P. IVA e sono soggetta al regime dei minimi; per recarmi dal luogo in cui sono domiciliata al luogo di lavoro (altra città) utilizzo tutti i giorni mezzi pubblici (abbonamento regionale treno + autobus); posso portare in deduzione le spese sostenute ritenendole strettamente inerenti l’esercizio della mia attività? E in che percentuale?
Sono inoltre proprietaria di automezzo che utilizzo preferenzialmente per uso “privato” quando mi reco nella città in cui risiedo (diversa dalle precedenti); posso dedurre le spese sostenute? per il carburante in particolare è sufficiente la fattura?
Grazie
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