Se i fondi saranno sufficienti il governo potrebbe propendere per una nuova proroga dell’opzione donna, che contempli le lavoratrici rimaste fuori dalla Legge di Stabilità 2016.
Il giro di boa è in calendario a settembre prossimo. Ecco la data spartiacque che le lavoratrici classe 1958-1959 farebbero bene a mettere sul proprio calendario.
Ci sarà una nuova proroga? Questa è una delle domande più frequenti in questi giorni. Se si, quando si saprà se ci sono i margini per una nuova proroga dell’opzione donna anche dopo il 2016?
Occorre andare con ordine e, per fare chiarezza, riepilogare brevemente i requisiti anagrafici e contributivi per accedere all’opzione donna. Ad oggi possono richiedere l’uscita anticipata le lavoratrici dipendenti nate entro il 30 settembre 1958 o le autonome nate non oltre il 30 settembre 1957 a patto, in entrambi i casi, di vantare almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015. Visto l’irrigidimento dei requisiti per la pensione imposti dalla Legge Fornero (da 60 a 66 anni), sono numerose le donne che hanno accettato la penalizzazione sulla pensione, anche superiore al 30% dell’assegno, pur di ottenere un’uscita anticipata.
Opzione donna: calcola la penalizzazione
Nel 2015, secondo i dati Inps, le domande per l’opzione donna sono state più di 12 mila. Per valutare l’incremento basti pensare che nel 2009 erano solamente in 56.
Ogni anno, entro il 30 settembre, il Governo deve inviare alle Camere la relazione sulle attività di monitoraggio sulla base dei dati Inps. Questo permetterà di capire se ci sono i margini per una nuova proroga opzione donna anche dopo il 2016 che includa anche le lavoratrici nate nel 1959.