L’Agenzia delle Entrate non intende allentare la presa sulle sanzioni fiscali e prepara maxi multe per i recidivi, sempre più nel mirino.
Gli occhi del Fisco sono infatti tutti puntati sulle differenti interpretazioni delle nuove penalità fiscali che sono entrate in vigore dal primo giorno del 2016. Secondo quanto riporta la stampa, verranno inasprite le sanzioni e le multe per i contribuenti che nell’arco di tre anni si sono macchiati della stessa infrazione per due volte di seguito. Di fatto la nuova multa sarà aumentata di circa la metà rispetto a quella rilevata nel primo accertamento in caso di recidiva. La sanzione, secondo quanto avrebbe dichiarato il ministero dell’Economia è retroattiva. Occhio a questo punto.
La recidiva infatti potrebbe essere avviata anche nel caso in cui vi sia una violazione reiterata in progressione, ma in momenti differenti se rapportati al periodo di imposta. Di certo, le nuove norme verranno applicate immediatamente e si riferiscono soprattutto alle dichiarazioni infedeli. Se queste vengono realizzate con fatture false, dal 1 gennaio scatta automaticamente l’aumento del 50 per cento della sanzione prevista.
Cosa succederà?
Una cosa è certa. Le prime applicazioni delle nuove penalità tributarie in vigore dal 1° gennaio scorso stanno generando più di un dubbio sull’esatta interpretazione di alcuni istituti e che potrebbero in molti casi risultare peggiorative rispetto al passato, con conseguenti aumenti sulle sanzioni applicate per le dichiarazioni infedeli oppure omesse.
Tra le questioni più delicate c’è l’applicazione della “nuova” recidiva, in base alla quale risulta obbligatorio (prima era discrezionale) l’incremento della metà della sanzione edittale nel caso in cui nel triennio precedente il contribuente sia incorso in violazioni della stessa indole. A partire dall’individuazione del triennio precedente e, più nello specifico, se debba riguardare o meno i periodi di imposta ante 2016 (quindi precedenti all’entrata in vigore della riforma).