E’ stato approvato il decreto che ha il compito di favorire l’utilizzo della fattura elettronica nei privati come nella pubblica amministrazione a differenza della quale però per i privati sarà facoltativa.
La domanda è: per i privati avrà un costo? Occorre conoscere la documentazione legale appena approvata nei minimi dettagli per rispondere.
Il decreto, nello specifico, statuisce che ”A decorrere dal 1° luglio 2016, l’Agenzia delle entrate mette a disposizione dei contribuenti, in maniera gratuita, un servizio per la generazione, la trasmissione e la conservazione delle fatture elettroniche che introduce la fatturazione elettronica facoltativa tra privati a partire dal 2017.”
Che vantaggi avranno quei contribuenti che sceglieranno tale modus operandi?
Indubbiamente ci sarà una semplificazione dal punto di vista dei controlli fiscali, con diminuzione di un anno dei termini di accertamento e il conseguente esonero delle comunicazioni quali spesometro, black list e limitazioni Intrastat.
Il punto più appettibile riguarderà i tempi per i rimborsi IVA che avranno una corsia, per così dire, ”preferenziale” rivolta a chi opterà per la fatturazione elettronica.
Ma i contribuenti che scelgono tale opzione non dovranno sbagliare.
Infatti il decreto chiarisce che ”Ai contribuenti che esercitano l’opzione di cui al comma 3 si applica, in caso di omissione della predetta trasmissione ovvero di trasmissione di dati incompleti o inesatti, la sanzione di cui all’articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 18 dicembre 1997,n. 471.”
A tal proposito è consigliabile delegare le proprie fatture ad un commercialista abilitato onde evitare che uno strumento finalizzato alla semplificazione possa, usato in modo poco preciso, ritorcersi contro.