Ha fatto molto scalpore la notizia dei tagli di tasse alla prima casa. Sono stati discussi all’interno della Legge di stabilità, ma non sono considerati gli unici.
Parola di Pier Carlo Padoan, sicuro di nuove riduzioni. Il Governo ha iniziato nel 2014 con le tasse su lavoro, investimenti e immobiliare. Nel complesso sia le famiglie che le imprese oggi beneficiano di una tassazione più bassa e su questa linea si continuerà “nel 2017 e oltre”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia durante un’intervista video rilasciata al celebre ‘Financial Times’:
Eliminare le tasse sulla prima casa ha un impatto positivo per 80% della popolazione che possiede l’abitazione in cui vive e questo dà non solo un grande sollievo a tutte le famiglie, incluse quelle a basso reddito ma aumenta anche la fiducia e i consumi interni. In Italia, ha evidenziato il ministro, stiamo assistendo a una ripresa che crea lavoro e che non dà un contributo solo alla domanda interna di breve termine ma alla crescita potenziale di lungo termine.
Inoltre, Padoan ha riconosciuto che il Quantitative Easing della Bce è un forte ausilio per tutti i paesi dell’Eurozona, ma in Italia c’è qualcosa in più: si registra secondo il Ministro dell’Economia un impatto aggiuntivo delle misure adottate da governo, da quelle strutturali, come il Jobs Act, a quelle fiscali, come i benefici per chi assume a tempo indeterminato.
In conclusione del suo intervento, rispondendo a una domanda sulla spending review e sulle dimissioni dell’economista Roberto Perotti, Padoan ha dichiarato che i tagli della revisione della spesa sono un po’ inferiori a quanto prefissato ma l’implementazione della revisione della spesa continua e il governo gradisce enormemente i suggerimenti di molti economisti ma poi ci sono le decisioni politiche da prendere.