Nel complesso, da qui a cinque anni i contribuenti italiani dovranno versare nelle casse pubbliche 104,1 miliardi in più rispetto allo scorso anno. L’aumento si attesta al +13%.
Relativamente alle imposte dirette e indirette – principalmente Irpef, Ires e Iva – ci sarà una stretta da quasi 80 miliardi. Questi i dati di una analisi del Centro studi di Unimpresa, stando ai quali la pressione fiscale salirà più del 44%. Parallelamente continuerà a crescere anche il bilancio statale: le uscite saliranno di quasi 38 miliardi (+4%) e sono stati sterilizzati gli investimenti pubblici, che rimarranno stabili attorno ai 60 miliardi l’anno.
In base all’analisi dell’associazione nel 2015 le entrate tributarie e previdenziali cresceranno portandosi a quota 785,9 miliardi dai 777,2 miliardi del 2014. Durante il prossimo anno cresceranno ancora portandosi a 818,6 miliardi e poi arriveranno a 840,8 miliardi nel 2017; nel 2018 e nel 2019 arriveranno rispettivamente a 863,2 miliardi e a 881,2 miliardi. In totale, nel quinquennio si avrà un incremento di 104,01 miliardi (+13,38%). Saranno in aumento sia le entrate tributarie sia quelle derivante dai cosiddetti contributi sociali (previdenza e assistenza). Per quanto concerne le entrate tributarie l’aumento interesserà sia le imposte dirette (come quelle sui redditi di persone e società, a esempio Irpef e Ires) sia le imposte indirette (tra cui l’Iva): le imposte dirette cresceranno in totale di 34,2 miliardi (+14,43%) mentre le indirette subiranno un incremento di 45,5 miliardi (+18,43%). Il sostanziale giro di vite su Irpef, Ires e Iva sarà pari a 79,4 miliardi (+16,36%). I versamenti relativi alla previdenza e all’assistenza cresceranno dal 2015 al 2019 di 22,02 miliardi (+10,18%).
L’incremento delle entrate tributarie e di quelle contributive farà inevitabilmente salire la pressione fiscale. Nello stesso Def, il peso delle tasse rispetto al pil è infatti previsto in aumento: quest’anno si attesterà al 43,5% (stesso livello del 2014), nel 2016 e nel 2017 salirà al 44,1%, nel 2018 si fermerà al 44% per poi calare leggermente al 43,7% nel 2019.