Agosto è un mese molto ‘caldo’ in tutti i sensi, soprattutto per ciò che concerne l’universo delle pensioni. Nello specifico, durante questo mese arriveranno i tanto sospirati rimborsi degli arretrati che faranno sicuramente comodo a chi ne gioverà.
A seguito della sentenza della Corte di Cassazione, la quale ha considerato incostituzionale il mancato adeguamento delle pensioni negli anni 2012 e 2013, il decreto governativo ha statuito che i pensionati titolari di un assegno compreso tra 3 e 6 volte il minimo, avranno diritto ad un rimborso automatico.
Il rimborso una tantum oscilla tra i 300 e i 1000 euro. Si tratta di una cifra molto distante da quella che avrebbe dovuto erogare il governo se i rimborsi fossero stati effettuati per intero.
Quali sono, tuttavia, gli effetti del rimborso per gli eredi? Occorre ribadire, prima di ogni altra cosa, che se il pensionato che ha diritto alla restituzione è deceduto il rimborso degli arretrati spetta ai suoi eredi.
La corresponsione delle somme, in ogni caso, non avverrà in modo automatico bensì gli interessati dovranno presentare una apposita domanda in modalità esclusivamente telematica.
Come si effettua la domanda per il rimborso degli arretrati spettanti agli eredi? E’ necessario presentare domanda compilando l’apposito modulo Inps dagli eredi che ne hanno titolo. Gli eredi possono presentare la domanda anche se, a suo tempo, fosse stato emesso il pagamento del rateo e non riscosso.
Non c’è bisogno, invece, di presentare alcuna domanda ai fini della rivalutazione delle pensioni ai superstiti: sarà l’Inps ad erogare in automatico la liquidazione degli arretrati qualora non fosse stata rivalutata la prestazione negli anni 2012 e 2013.