L’attività per contrastare l’evasione fiscale, supportata dalla Guardia di Finanza, è di vitale importanza. Lo è in particolar modo in un periodo come questo.
Attraversiamo una fase in cui l’Italia prova ad uscire dalla crisi. Va da sè che, in siffatte condizioni, ogni occasione è buona per recuperare introiti e far ripartire l’economia.
Osservando con attenzione i numeri dell’anno passato insiti nel Rapporto Annuale stilato dalle Fiamme Gialle troviamo la conferma di un impegno capace di identificare oltre 3700 responsabili di reati contro la Pubblica Amministrazione. Di individuare sprechi per oltre 2,6 miliardi di euro e frodi ai finanziamenti pubblici e al welfare per 1,5 miliardi. Di sottrarre alla criminalità organizzata 4 miliardi di euro. Di scoprire 8mila evasori totali e 13mila responsabili di reati fiscali. Di arrestare 389 trafficanti di esseri umani. Un lavoro a tutto campo per restituire equità al mercato italiano.
Dalla lotta alle frodi fiscali e all’economia sommersa. I cardini del lavoro dei finanzieri. Nello scorso anno i reati tributari scoperti sono stati 13062. Quasi un miliardo e duecento milioni di euro il valore dei beni sequestrati. Dodicimila i lavoratori in nero che sono stati scoperti. Mentre sono stati individuati oltre cinquemila datori di lavoro che hanno utilizzato manodopera illegale o irregolare. Per un lavoro fatto di indagini e accertamenti che non punta solo al recupero di beni, ma anche a contrastare i fenomeni illeciti connessi: dall’immigrazione clandestina alla produzione e al commercio di articoli con marchi contraffatti.
Fondamentale anche il controllo della spesa pubblica. Dai contributi alle imprese nazionali ed europee ai finanziamenti del servizio sanitario, sino al controllo sulle risorse utilizzate per gli appalti pubblici a quelle relative al sistema previdenziale. Ne più ne meno che le dinamiche dove spesso e volentieri si nasconde la corruzione. Su questo terreno il lavoro della Guardia di Finanza assume un rilievo fondamentale per il rilancio del sistema Paese.