Novanta miliardi di euro all’anno di tasse evase sulle imposte principali. Si aggira intorno a questa cifra l’importo che secondo il Ministero dell’Economia va recuperato per far fronte all’evasione fiscale.
Soldi che farebbero molto comodo allo Stato italiano in un simil periodo di ristrettezze economiche, tale da implicare numerosi sacrifici per i contribuenti. Per ottemperare a tale causa, il Premier Matteo Renzi e il titolare del dicastero economico Pier Carlo Padoan hanno intenzione di dare la caccia agli evasori.
Già da qualche tempo a Montecitorio si parla di reverse charge, meccanismo da introdurre per il pagamento dell’Iva. Una metodologia, questa, che consentirebbe di dare vita a una sorta di rivoluzione per evitare raggiri tributari. Dalla scorsa settimana, la lotta all’evasione fiscale si gioca inoltre su temi quali l’abolizione degli scontrini per agevolare i pagamenti e la fatturazione elettronica. Un sistema che se confermato renderebbe più automatico e semplice il controllo fiscale.
L’aggiornamento del Def2014 verte molto su questo punto. Sviluppare i traffici di moneta elettronica avrebbe secondo gli addetti ai lavori un impatto positivo per ostacolare visibilmente l’evasione fiscale e il lavoro sommerso. Inoltre, verrebbero ridotti i costi di gestione del contante che si attestano intorno ai 4 miliardi all’anno per le banche e a 8 miliardi all’anno per il sistema-Paese.
Il fisco trarrebbe ovviamente un enorme vantaggio da un meccanismo più efficace relativamente alla tracciabilità dei pagamenti. L’importante è che questo sistema non costituisca uno svantaggio per i contribuenti. Secondariamente, ogni transazione dovrebbe essere effettuata mediante fatturazione elettronica. Scompariranno, dunque, i cari vecchi scontrini cartacei? E anche i registratori di cassa? Forse si trasformeranno in tablet, o laptop con programmi per registrare le transazioni effettuate. Transazioni che saranno inviate in tempo reale all’Agenzia delle Entrate.