L’opportunità di ricevere in un mese il rimborso in busta paga dei crediti risultanti dalla dichiarazione dei redditi ha sicuramente influito negli ultimi anni a preferire la compilazione del 730 rispetto a quella del modello Unico, che invece permette di avere il credito solo richiedendolo direttamente al fisco o utilizzandolo per pagare altre imposte.
Quest’anno c’è una brutta novità per chi sul 730 giunge a crediti superiori a 4000 euro. Infatti, se il contribuente ha detrazioni per carichi di famiglia o se il rimborso è legato anche in parte a crediti di imposta deducibili da dichiarazioni degli anni precedenti non avrà subito il rimborso ma bisognerà aspettare che l’Agenzia delle Entrate ne verifichi la posizione.
> Detrazione Irpef del canone di locazione
L’Agenzia dice che entro sei mesi al domicilio del contribuente verrà inviato un assegno con il dovuto. Secondo una stima dell’Agenzia delle Entrate i contribuenti non dovrebbero essere più di 100mila; dai dati ufficiali rilasciati dall’Agenzia sulle dichiarazioni dei redditi compilate nel 2013 risulta che per per le due categorie di contribuenti cui il 730 si rivolge, lavoratori dipendenti e pensionati, ci sono state rispettivamente 11,4 milioni e 7,2 milioni di richieste di rimborso. I lavoratori dipendenti che hanno segnalato familiari a carico sono stati 8,4 milioni, i pensionati 2,7 milioni. La norma che ha eliminato il rimborso immediato è stata varata per arginare le frodi attuate da contribuenti che dichiarano il falso sui carichi familiari o sulle eccedenze ai Caf e che, non apponendo il cosiddetto “visto pesante” sul 730, non si assumono la responsabilità su quanto dichiarato dal contribuente.