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La tassa di successione, su quali beni si applica

Sui beni ricevuti in eredità da una persona scomparsa gli eredi sono in genere tenuti al pagamento di alcune tasse di successione, la principale delle quali è l’imposta di successione, che si applica ai beni mobiliari e a quelli immobiliari e varia a seconda del grado di parentela che l’erede intrattiene nei confronti dell’estinto.

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L’imposta di successione è una tassa che si paga non solo sui beni immobiliari, come si potrebbe essere portati a pensare, ma sul valore complessivo dell’eredità ricevuta, comprendendo quindi sia i beni mobiliari che quelli immobiliari.

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Come calcolare l’imposta di successione. Per il calcolo dell’imposta di successione, quindi, a partire dal 1 gennaio 2014 devono essere applicate le seguenti aliquote e franchigie:

  • 4 per cento se si tratta di parenti in linea retta come coniuge, genitore e figli, con una aliquota pari ad 1 milione di euro per ogni erede
  • 6 per cento se si tratta di fratelli e sorelle, con una franchigia pari a 100 mila euro per ogni erede
  • 6 per cento senza alcuna franchigia se i parenti in questione sono quelli fino al quarto grado, come nipoti, zii e cugini di primo grado, ma anche gli affini in linea retta e gli affini in linea collaterale fino al terzo grado, come suoceri e cognati
  • 8 per cento senza alcuna franchigia per tutti gli altri soggetti, compresi i conviventi.

E’ utile ricordare, inoltre, che la franchigia indicata non si applica al valore complessivo dell’eredità ricevuta ma alle singole quote previste per ogni erede.

 

 

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