La Tobin tax introdotta dal governo Monti darà un gettito al di sotto delle attese anche nel 2014. Lo dice Vieri Ceriani, consulente del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, secondo cui nel 2014 la Tobin Tax porterà nelle casse dello Stato non più di 400 milioni.
Che la Tobin tax, tassa sulle transazioni finanziarie, non andasse si era capito da subito. Il governo Monti aveva stimato che la Tobin Tax avrebbe dato un gettito di un miliardo di euro nel 2013.Ma, in base ai numeri dati da Ceriani, l’incasso del 2013 non ha superato di molto i 300 milioni di euro. Un flop da settecento milioni che ha dato via a dicembre ad una prova di riformulazione dell’imposta, per aumentare la platea delle transazioni interessate dalla misura e per abbassare l’aliquota dallo 0,1 allo 0,01 per cento.
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La proposta era in un emendamento alla ex Finanziaria promosso da Luigi Bobba, ma che è stato ritirato. Alla Camera era presente anche Paolo Sestito, responsabile del Servizio struttura economica della Banca d’Italia, che ha sottolineato che il gettito è molto inferiore a quelle che erano le previsioni.
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L’ad di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi, presente anche lui a Montecitorio, l’ha bocciata senza appello: «L’introduzione della Tobin Tax ha disincentivato il risparmiatore italiano a investire in aziende del proprio Paese e ha comportato una contrazione del 15-20% dei volumi di scambio per gli strumenti trattati sul mercato regolamentato».
La Borsa italiana avrebbe perso grazie alla Tobin tax, che prende il nome proprio dall’economista premio Nobel James Tobin, un volume d’affari pari a 17,5 miliardi di euro al mese.