Non ci sono dubbi per quanto riguarda la pressione fiscale esercitata dal Fisco italiano che secondo le stime nel 2013 ha raggiunto il 44,3% del Pil. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, lo ha spiegato dopo la divulgazione della stima della pressione fiscale effettiva contenuta nel Rapporto promosso da Cna Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.
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Saccomanni, ministro dell’Economia e delle Finanze ha sempre esposto la “propria convinzione, ampiamente condivisa nel Governo, che la pressione fiscale in Italia abbia raggiunto livelli tali da rendere difficile la vita a chiunque faccia impresa. Pertanto il Governo ha assunto la riduzione della pressione fiscale come proprio obiettivo prioritario, e ha avviato un processo per la revisione della spesa pubblica. I risparmi che saranno conseguiti verranno destinati prioritariamente all’abbattimento della pressione fiscale”.
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La prima mossa per ridurre la pressione fiscale sulle imprese, si legge nella nota, e’ stato pianificato con la Legge di Stabilita’ 2014, grazie alla quale alle imprese italiane sarà risparmiato il pagamento di 1 miliardo di euro per contributi Inail (e’ stato recentemente deliberato il rinvio a maggio della prima scadenza contributiva per consentire a tutte le aziende di godere di tale beneficio). La Legge di Stabilita’ ha inoltre gia’ pianificato un conforme taglio dei contributi Inail per 1,2 miliardi nel 2015 e 1,4 nel 2016. L’aumento delle detrazioni Irpef darà un sollievo fiscale ai lavoratori per oltre 1,5 miliardi di euro nel 2014, 1,7 nel 2015 e nel 2016. Con le misure previste dalla Legge di Stabilita’ 2014 la pressione fiscale scenderà fino al 43,7% del Pil nel 2016.