Aliquote in salita per la Tasi, la nuova imposta sui servizi locali alla prima casa. I comuni potranno stabilire un’aliquota addizionale, al fine di finanziare gli sgravi ai contribuenti meno abbienti e la forbice di questa aliquota aggiuntiva è compresa tra uno e otto millesimi di punto. Con le addizionali, l’aliquota massima potrà raggiungere lo 0,33% del valore dell’immobile.
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Deve essere ancora stabilito se l’aumento potrà essere applicato solo alla prima casa o anche agli altri immobili. Per questi rimane in vigore l’Imu e la somma tra imu e tasi non potrà superare l’1,06% o l’1,14% del valore. Sarà la Tasi a sostenere i servizi alla persona, per le categorie più deboli.
Il governo ha stabilito che ai Comuni sarà data per il 2014, per deliberare a favore delle famiglie e dei ceti più deboli ulteriori detrazioni rispetto a quelle già previste dalla legge di stabilità, la possibilità di decidere un aumento delle aliquote al di sopra dei massimi accordati.
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Ma nel governo è scontro: per Daniele Capezzone (Forza Italia), presidente della commissione Finanze della Camera “Sulla tassazione della casa e degli immobili è ormai indifferibile una battaglia enorme e senza sconti, rispetto alla quale saremo al fianco dei proprietari di immobili, cioè l’ottanta per cento degli italiani. La casa e i cittadini non sono un bancomat a disposizione illimitata del governo Letta-Alfano”.
Gianluca Susta, presidente dei senatori di Scelta civica, ha detto: “Il balletto sulla casa deve finire. Non si può permettere ai Comuni di aumentare la Tasi perchè, pur dichiarando il governo che questa facoltà servirà ad aumentare le detrazioni a favore dei più bisognosi, in realtà è un modo surretizio per erogare maggiori risorse ai Comuni meno virtuosi”.