La seconda rata dell’IMU, pur abolita per decreto, lascerà un piccolo strascico per un numero limitato di contribuenti. Si tratta della mini IMU che ha fatto tanto parlare di sé nei giorni appena trascorsi. E’ la tassa dovuta in tutti quei Comuni che a causa di un ritocco a rialzo delle aliquote, si sono trovati ad imporre ai contribuenti più di quanto è stato ora abolito dallo Stato. 

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Secondo i primi dati a disposizione, sarebbero all’incirca 2390 i Comuni in cui è stata applicata la tariffa più alta per l’IMU, l’imposta municipale unica, e la mini IMU dovrebbe quindi riguardare un totale di oltre 27 milioni di contribuenti. 

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La mini IMU, quindi, graverà per questa platea in ogni caso sull’abitazione principale e inciderà per il 40 per cento. Il 60 per cento dell’imposta, invece, verrà coperto con le risorse di derivazione statale.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha spiegato questa situazione dicendo che si è trattato di una scelta necessaria, dettata dal fatto che la soglia del rapporto debito – PIL era comunque molto vicina al 3 per cento.

Entro il 16 gennaio 2014, quindi, andrà pagata la mini IMU rimasta nonostante gli ultimi due decreti di abolizione della tassa. Il Governo sta cercando strade per scontare anche questo extra, ma probabilmente si procederà con rimborsi in stile Tasi. La mini IMU dovrebbe avere un peso complessivo per i contribuenti intorno ai 40 euro.