Come è noto, tutti i Comuni d’Italia sono oggi impegnati in una grande opera di ridefinizione e di rideterminzione delle rendite catastali degli immobili, che dovrebbe essere il primo passo verso l’attesa Riforma del Catasto e verso la contestuale riforma dell’intero sistema di tassazione immobiliare italiano.
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Come emerso anche in passato, i contribuenti potranno discutere con le amministrazioni e con il Fisco in merito ai nuovi valori catastali agli immobili. Potranno cioè presentare un ricorso per far valere le proprie ragioni, ma è bene che sappiano che la difesa del proprio punto di vista non sarà semplice. Per ogni immobile dovrà infatti essere individuata con precisione la serie di norme e di regole che vengono applicate per la rideterminazioe e nel caso in cui la revisione avvenga sulla base delle micro zone, si dovrà considerare il fatto che si tratta di un procedimento massivo, che può includere immobili di diverso tipo.
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Occorrerà, però, sempre risalire alla disciplina applicata per la revisione delle rendite. Le norme applicate in genere per la rideterminzaione dei valori catastali sono 3. Dopo la revisione, l’Ufficio è tenuto a notificare al contribuente l’aggiornamento, che entrerà in vigore dall’anno successivo, come nel caso IMU.
I contribuenti, però, come abbiamo detto, avranno la facoltà di opporsi, di contestare i nuovi valori presentando un ricorso. Il momento idoneo per effettuarlo sarà dunque entro 60 giorni di tempo dalla notifica. Indipendentemente dalla norma applicata per il classamento, quindi, il ricorso andrà effettuato sempre entro questo termine.