Tra le tante ipotesi di revisione dell’IMU sta prendendo piede la possibilità di introdurre una tassa sostitutiva (la Service tax), attraverso la quale fagocitare anche la Tares, e da estendere a una più ampia platea di soggetti. Ma quali saranno i risvolti fiscali per chi non è proprietario di alcun immobile, ma vive in affitto? A parlarne è stato il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, che ha fornito qualche dettaglio aggiuntivo sulle risorse che potrebbero rendere possibile l’intera operazione.
In particolare, Baretta ha spiegato – durante la recentissima intervista concessa a Radio Anch’io – che le risorse per la cancellazione della sola prima rata dell’Imu (valutata intorno ai 2,4 miliardi di euro) saranno trovate da un insieme di soluzioni che l’esecutivo Letta sta ora definendo, tra tagli alla spesa e ritocchi alle accise (vedi anche tasse locali in crescita del 500%).
Per quanto concerne i riflessi sugli inquilini, Baretta ha rassicurato chi vive in locazione, precisando come sarebbe “impensabile” alleggerire di tasse i proprietari e gravare gli inquilini. Uno scenario che originariamente era sembrato farsi abbastanza convincente, visto e considerato che la Service tax sarebbe pagata da tutti e, in linea di massima, costerebbe poco più della metà dell’Imu per le tasche degli italiani.
Lo stesso sottosegretario si è poi trattenuto a parlare dell’imposta sul valore aggiunto, sancendo come non sia stata formalizzata alcuna proposta, ma come sia possibile e probabile un ulteriore rinvio, facendo così slittare lo scatto al 22 per cento, previsto per il mese di ottobre. Della vicenda parlerà approfonditamente il prossimo consiglio dei ministri sulle questioni fiscali, in calendario per il 28 agosto.
Ancora sull’Imu, Baretta ha poi confermato che “sarebbe assurdo aver concesso agli italiani di non pagare la rata di giugno e chiederle di pagarla a settembre, è un impegno serio che il governo si è preso. La copertura sarà un mix di soluzioni che stiamo definendo è giusto che la scelta venga fatta con le forze politiche di maggioranza. Bisogna aprire il capitolo dei tagli alla spesa, quindi spending review”.