La decisione sull’aumento (o meno) dell’Iva viene rinviato di tre mesi. Peccato che la copertura del mancato gettito derivante dall’incremento dell’imposta spetti ancora una volta a famiglie e imprese, che a novembre pagheranno degli acconti fiscali più cari, e che dovranno fronteggiare anche l’arrivo di un’imposta di consumo sulle sigarette elettroniche.

Come ricordava il quotidiano Italia Oggi pochi giorni fa, infatti, “per bilanciare i tre mesi di proroga, l’esecutivo agisce su due fronti. L’incremento degli acconti delle imposte, con effetti già sul 2013, e la tassazione delle «e-cig», vale a dire le sigarette elettroniche e gli altri prodotti succedanei del fumo. Il primo intervento comporta solo effetti finanziari (negativi) per i contribuenti, mentre il secondo costituisce un prelievo tributario aggiuntivo” (tra i tanti nostri approfondimenti, vedi anche il nostro post su Aumento Iva inutile?, pubblicato qualche giorno fa).

In termini meno sintetici, a partire dal 2013 l’acconto Irpef dovuto dalle persone fisiche sarà pari al 100 per cento di quanto apgato per l’anno precedente, contro l’attuale 99 per cento. La novità avrà efficacia a partire dalla seconda rata di acconto prevista per il mese di novembre: pertanto, chi si avvale di un sostituto d’imposta (lavoratori dipendenti e pensionati) si vedrà trattenuto in busta paga la differenza tra quanto complessivamente dovuto e l’importo versato a luglio come prima rata.

A salire sarà anche l’acconto Ires, che dal 100 per cento passa al 101 per cento, anche in questo caso con effetti sulla seconda rata di novembre 2013.

Infine, per quanto riguarda le «e-cig», le sigarette elettroniche, l’onere fiscale sarà pari al 58,5% del prezzo di vendita al pubblico. Ad essere colpiti saranno, secondo la bozza governativa, “i prodotti contenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati, nonché i dispositivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo”.